Samp – Inter 0-1 ci pensa Brosovic.Giampaolo:la peggior sconfitta della mia carriera

23 settembre 2018 | 07:23
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Samp – Inter 0-1 ci pensa Brosovic.Giampaolo:la peggior sconfitta della mia carriera

Bene Guida e il VAR Fabbri Spalletti allontanato, mah…

Positiva la partita di Marco Guida (e siamo a due, ne manca uno per dare soddisfazione ad Agatha Christie e arrivi la prova che l’arbitro campano si sia scrollato di dosso tutto il brutto che ha fatto vedere fino ad oggi): nessuna responsabilità sui gol annullati dal VAR, non perde mai la lucidità. Un plauso anche a Fabbri (VAR). Tirata d’orecchi all’assistente Paganessi: sul pallone non visto fuori è scarico, linguaggio del corpo di chi passeggia in centro invece di seguire fino all’ultimo l’azione. Già che ci siamo, al quarto Piccinini consiglieremmo di essere meno permaloso.

gol annullato/1

L’azione è molto lunga (dunque revisione lunga): sulla punizione di Politano, c’è Icardi in off side non punibile e D’Ambrosio (al quale è diretto il pallone) in fuorigioco punibile: ok.

gol annullato/2

Segna Asamoah, ma D’Ambrosio (che gli serve il pallone) lo colpisce quando ha abbondantemente superato la linea di fondo, errore dell’assistente Paganessi.

gol annullato/3

Yankto serve Defrel che batte Handanovic, ma l’ex giocatore della Roma parte oltre Asamoah, ultimo difendente nerazzurro.

SPALLETTI

Dopo il gol, Spalletti si rivolge alla telecamera (e le immagini sembrano dargli ragione) e urla «gol»: Piccinini capisce che è rivolto a lui (in rappresentanza degli arbitri) e lo fa allontanare. Mah… Servirebbe una prova tv al contrario.

Ancora all’ultimo respiro. Come martedì contro il Tottenham. Anzi, di più. Perché se in Champions Vecino aveva deviato di testa alle spalle di Vorm il pallone della vittoria al 47’ della ripresa, ieri sera al Ferraris Brozovic ha segnato il gol che ha permesso all’Inter di conquistare i tre punti al 48’ e 11 secondi, quando il Var aveva già annullato (giustamente) due reti ai nerazzurri. Adesso, grazie all’acuto del croato biondo platino, la classifica di Icardi e compagni, saliti a quota 7 grazie a 2 successi di fila in trasferta (5 nelle ultime 6 gare esterne), ha un volto diverso. Mancano i punti a San Siro dove sono arrivati finora un pari e un ko: un tabù da sfatare contro Fiorentina e Cagliari per riprendersi la zona Champions. Intanto però a Genova la squadra di Spalletti ha dimostrato di aver ritrovato il carattere del finale della scorsa stagione. Il gioco ancora non è né spettacolare né fluido (forse non lo sarà mai per le note lacune della rosa in mezzo al campo), ma il cuore è… da scudetto. O almeno lo è stato in questa settimana nella quale, con due affermazioni sofferte ma fortemente volute, c’è stato il grande rilancio interista. Sulla legittimità del successo nerazzurro poco da dire anche se il tecnico di Certaldo ha la sensazione netta che, se Icardi non tornerà a essere anche in campionato il bomber implacabile del passato (dopo 5 giornate è ancora a zero centri; non gli succedeva dal 2012-13), sarà difficile viaggiare ai ritmi delle altre big. Ieri sera i nerazzurri hanno concluso 16 volte verso la porta avversaria e solo in 3 occasioni hanno trovato lo specchio.

NEMICO VAR. Che non sarebbe stata una serata facile i nerazzurri lo hanno capito in un primo tempo nel quale hanno dovuto soffrire e sbuffare prima di entrare in partita. Di fronte allo sguardo dell’ex ct Ventura e di Evani, collaboratore di Mancini, la gara l’ha iniziata meglio la Sampdoria che ha tirato 5 volte nel primo quarto d’ora comandando il ritmo. La differenza per Giampaolo l’ha fatta il centrocampo: quello blucerchiato gestiva bene il pallone, quello interista faticava a impostare, con Ramirez bravo in pressione su Brozovic. I padroni di casa si sono difesi con attenzione e hanno attaccato la profondità costringendo la linea di Spalletti ad abbassarsi. Le difficoltà degli ospiti a ripartire sono così risultate evidenti sia perché la manovra non si è quasi mai sviluppata in ampiezza sia perché la distanza tra Icardi e il resto della squadra era troppo grande. Spalletti si è sgolato chiedendo di coinvolgere di più Brozovic e dal 20′ in poi il match è cambiato: “Brozo” è stato abile ad allargare la manovra sulle fasce e ha costretto le mezzali Praet e Linetty (non a caso sostituite dopo un’ora perché esauste) a un lavoro importante in fase di recupero. La crescita nerazzurra, oltre che da un tiro da fuori di Nainggolan, è stata testimoniata dalla rete del Ninja annullata dal Var, il principale nemico interista in questo inizio di stagione.

PALO CANDREVA. A inizio ripresa Spalletti ha invertito gli esterni offensivi (Candreva a destra, Politano a sinistra) e ha dato la scossa perché contro Murru il numero 87 ha trovato il giusto “timing” sia per arrivare al tiro rientrando verso il centro (palla sul palo) sia per servire un Icardi che di testa ha spedito la sfera fondo, dando il primo segnale della sua presenza al 57’. L’ex allenatore della Roma ha gettato nella mischia Perisic e poi anche Keita, sacrificando l’ottimo Candreva. La Sampdoria comunque non riusciva più a ripartire perché Ramirez non era mai in grado di ricevere palla tra le linee, mentre le punte faticavano a dialogare tra loro e a rendersi pericolose. I blucerchiati alle corde sono resistiti fino al 49’ con un sali-scendi di emozioni: prima il gol annullato ancora dal Var ad Asamoah, poi quello non concesso a Defrel che era partito in fuorigioco. L’acuto finale però è stato di Brozovic che ha fatto esplodere di gioia la panchina e Spalletti, espulso per eccesso di esultanza ma felice per la sua Inter “rinata” negli ultimi 4 giorni.