Il tecnico «rivoglio l’anima roma»stasera a Madrid nel debutto in coppa vuole delle risposte
13 Partecipazioni della Roma nella competizione più importante per club: una alla vecchia Coppa Campioni (con la finale persa in casa nel 1984), 12 in Champions (compresa l’edizione 2018/19)
8 Le reti del bomber nella scorsa Champions League: Dzeko ha segnato un gol al Qarabag, due al Chelsea, uno allo Shakhtar, due nella storica vittoria ai quarti contro il Barcellona e altri 2 nella doppia sfida di semifinale con il Liverpool
«Spero che la mia squadra tiri fuori la rabbia e l’aggressività. CR7? Li temo anche senza»
Alla destra uno scatto dalla rifinitura di ieri svolta dalla Roma a Trigoria prima della partenza per Madrid: in primo piano Lorenzo Pellegrini, 22 anni; alle spalle l’attaccante turco Cengiz Ünder, 21 anni lapresse
È la vigilia dell’esordio di Champions e la Roma ci arriva già accompagnata dalle critiche. Eusebio Di Francesco riconosce le difficoltà della squadra in questo inizio stagione e si aspetta una reazione. La Roma deve ritrovare entusiasmo e forse questa è la situazione peggiore per ripartire. Il tecnico non si mostra agitato. Preoccupato sì, per una squadra che fatica: «Dobbiamo ancora cominciare la Champions e parlare di entusiasmo scemato, mi sembra di vivere a Roma… Sta a noi però riportare entusiasmo, dobbiamo crederci, dando maggiore continuità e ritrovando un po’ di spensieratezza, convinzione e determinazione. Mi auguro che domani si veda una squadra con rabbia e che abbia il desiderio di fare una partita aggressiva».
Il Real fa spavento anche senza CR7: «Non avendo il portoghese mi sembrano più squadra, che si muovano di più in pressione e addormentino meno la partita. Non hanno perso le proprie qualità, passano disnvoltamente dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Non dico come affronteremo la partita, ma dobbiamo avere la capacità di migliorarci nei nostri limiti. Ho visto più qualità e continuità con il Chievo nella fase offensiva, ma ci è mancata la fase difensiva. È presto per dire se il Real sia peggiorato senza Ronaldo, siete tutti frettolosi nei giudizi. A me questo Real piace, Asensio è il futuro. Lavora benissimo per la squadra, anche se non è Ronaldo lo sostituisce degnamente. Il Real si è distinto sempre come Real, non come Real Ronaldo».
DIFESA PRIMO PENSIERO. La Roma ha smarrito la solidità difensiva, ma anche il broncio di Dzeko è un problema: «Se Dzeko sbuffa mi preoccupo poco. Gli attaccanti quando trovano il gol ritrovano anche il sorriso, ci darà una grande mano. Bisogna migliorare la fase difensiva, cercheremo di lavorare meglio tutti quanti. È giusto dare maggiore solidità a una fase difensiva qualitativa ma che ci possa far esprimere meglio anche la fase offensiva. Non bisogna parlare di giocatori, il problema va risolto come squadra».
Nel suo esordio assoluto a Madrid non esclude sorprese di formazione: «Potrei fare qualche mossa a sorpresa. È una partita insidiosa ma è quella che tutti vorrebbero giocare. Mi auguro che si riaccenda l’anima della Roma al di là delle scelte che farò e dei sistemi di gioco che sono diventati il problema di questa Roma, piuttosto che pensare agli atteggiamenti e alla crescita dei giocatori e della loro attenzione nella gara». In una Roma più prudente giocheranno De Rossi e Nzonzi insieme nel centrocampo a tre: «Possono coesistere, lo hanno dimostrato con Atalanta e Milan. Nzonzi mezzala ci può stare, può accadere anche qui, ma sempre con l’atteggiamento aggressivo».
Una sola indicazione sulla formazione e l’avviso a qualche giovanotto che si è montato la testa: «Perotti verrà in panchina. Non è un momento brillante ma vanno fatte scelte importanti che sono anche di crescita. A volte una tribunetta aiuta a migliorare giocatori che pensano di essere già maturi e bravi». Uno degli indiziati ad andare in tribuna è Kluivert: «Faccio un discorso generale di crescita, non relativo a questa partita. Justin deve migliorare tanto nei concetti tattici, nei movimenti, è un giocatore di istinto con grandissimi mezzi e alla lunga farà grandi cose nella Roma. Dire che è pronto per fare cose importanti ora è prematuro, ma ha grandissimi mezzi».
MINACCE DI MORTE. Un giornalista spagnolo lo invita a commentare quello che è successo ai figlio Federico, che ha ricevuto uno sputo in faccia da Douglas Costa: «Sono indignato e Federico ha ricevuto lo sputo. L’unico a non aver avuto le scuse è stato lui. È passato da vittima a colpevole. Non dovrei dirlo io, questi sono i social che hanno augurato anche la morte a me e a mio figlio. E non aggiungo altro».
fonte:corrieredellosport