Torino-Napoli Ancelotti studia il turnover anche in vista del Parma 

22 settembre 2018 | 07:30
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Torino-Napoli  Ancelotti studia il turnover anche in vista del Parma 

Trasferta lampo per il lunch-time di Torino: meno di 24 ore tra andata e ritorno

Il calcio sta cambiando, ce ne siamo accorti, ma lo fa velocemente, quasi bruciando anche le ultime innovazioni e inserendone rapidamente altre: una trasferta, oggi, non è più come quella d’un tempo, c’era chi partiva al venerdì, ma diventa un blitz, toccata e fuga, anche perché qui si gioca un giorno sì e l’altro pure. Torino, per il Napoli, è un fast-football, dovendo poi rientrare per pensare al Parma (e poi alla Juventus, e poi al Liverpool) e nel capoluogo piemontese la sosta sarà seriamente breve, meno di ventiquattro ore: partenza in aereo quasi all’imbrunire, rientro immediatamente dopo la gara (che comincerà alle dodici e trenta) nel primo pomeriggio. Sono mutate le esigenze ed anche certe dinamiche, hanno messo il pallone al centro della tavola: così il menù delle squadre ha bisogno di essere ritoccato.

Il Napoli ha vinto nove delle ultime 11 sfide contro il Torino in Serie A (1N, 1P) realizzando 2.6 gol in media a partita in questa striscia.

Dal suo ritorno in Serie A nella stagione 2012/13, il Torino ha subito complessivamente più reti dal Napoli (30 in 12 gare), che da ogni altra squadra nella competizione.

Il Torino ha vinto quattro delle ultime sette gare casalinghe in Serie A (1N, 2P) e nel parziale non ha mai subito più di una rete a partita.

Il Napoli ha vinto cinque delle ultime sei partite di campionato – tre delle quali nella Serie A 2018/19, trovando la sconfitta nella rimanente (contro la Sampdoria).

Tutti e quattro i gol segnati in questo campionato dal Torino sono stati realizzati nel corso dei secondi tempi.

Il Napoli è la squadra che finora ha segnato in media il primo gol della partita più tardi in questo campionato, al 59° minuto di gioco.

Il Napoli è la squadra che ha subito meno tiri in media a partita in questa Serie A (nove).

Sono quattro i gol di Andrea Belotti nei sei incontri da titolare contro il Napoli in Serie A (inclusa la sua prima rete in assoluto nel torneo a settembre 2014); tuttavia l’attaccante granata non ha vinto nessuna di queste gare (1N, 5P).

Ancora a secco nella Serie A 2018/19, José Callejón è il giocatore che ha creato più occasioni (15) nelle prime quattro giornate della competizione.

Dries Mertens ha preso parte attiva a nove reti nelle sue ultime quattro partite contro il Torino in Serie A (sei gol, tre assist), incluso il suo unico poker nella competizione, realizzato nel dicembre 2016 al San Paolo.

Probabili formazioni
Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, N’Koulou, Moretti; Aina, Baselli, Baselli, Meité, Berenguer; Zaza, Belotti. Allenatore: Mazzarri

Indisponibili: Ansaldi, Iago Falque, Soriano, De Silvestri

Napoli (4-3-3): Ospina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Hamsik, Zielinski; Callejon, Milik, Insigne. Allenatore: Ancelotti

Indisponibili: Ghoulam, Younes, Chiriches

E se invece stavolta si provasse a stupire con effetti speciali? Perché qui del domani, sulla sfida con il Torino, non v’è certezza, se non il desiderio di capire cosa valga di più, se l’ultima edizione cangiante del Napoli o quel retaggio tattico di un passato poi così neanche lontano. Le casacchine parlano, ma valle a capire, a volte mentono, trasmettono sensazioni diverse da quelle che Ancelotti conserva gelosamente: ma c’è un’Idea che fa capolino, si prende la scena e anche l’area di rigore, e riconduce plasticamente all’attacco un po’ scugnizzo, Insigne e Mertens, al quale aggiungere il nuovo Callejon in quella sua posizione meno esuberante e utile certo per avere equilibrio, ma pure uno schizzo di imprevedibile fantasia.

POSSIBILITA’. All’Olimpico, contro la Lazio, si era nel tridente o nell’albero di Natale, spazio a Milik, confermato poi contro il Milan e con la Sampdoria, prima di farlo respirare con la Fiorentina per averlo lucido al momento dell’assist per Insigne: ma Mertens, che si porta appresso le fatiche del Mondiale e di un’estate diversa e con una preparazione accelerata, ha bisogno di giocare, non può guardare ad oltranza e poi garantisce rapidità di calcio e di pensiero su cui val la pena far riferimento.

IDEE. Eccola qua la strana coppia, di nuovo, come una settimana fa, quando ha stupito per la scelta, all’interno del 4-4-2: stavolta potrebbe ricomparire, e persino ben dentro ad un tridente che non è sparito, non del tutto, e che ad un certo punto sembra stia nel cuore di Castel Volturno. Forse è solo una tentazione o la verifica di quel che si sa, però intanto la rotazione è garantita e rimane avvolta nella pretattica: ha una possibilità Maksimovic, con Albiol che però ha appena riposato, sabato scorso, e una ne ha anche Rog, mai titolare sino a questo momento, però con dentro tanta di quella voglia da potersi permettere di far recuperare Allan.

PORTIERI. I dubbi sarebbero ovunque, in realtà, persino tra i pali, dove le distanze tra Ospina e Karnezis vengono ritenute minime, ammesso che ci siano: ma esagerare non rientra nella natura di Ancelotti, che rispetto a Belgrado potrebbe rivedere qualcosa in mezzo al campo (Hamsik non c’era, all’inizio, al Marakana) e poi in avanti. Il resto lo farà il Parma, che arriverà di mercoledì, proprio a settantadue ore dalla madre di tutte le partite e ad una settimana dall’atterraggio del Liverpool al San Paolo: ancora presto per dedicarsi agli altri e per lanciarsi con lo sguardo verso le stelle, ma piccoli interventi diventano necessari anche da subito. Perciò val la pena di dare un’occhiata ai fratini: possono servire per dare un’indicazione oppure per tenere semplicemente il Napoli sulla corda.

fonte.corrieredellosport