Al San Nicola una partita tutta da vedere c’è Bari-Locri. Un inedito big match

28 ottobre 2018 | 08:18
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Al San Nicola una partita tutta da vedere c’è Bari-Locri. Un inedito big match

Strano ma vero. Al San Nicola c’è aria di grande attesa. I calabresi sono al settimo cielo. Tutti a sognare il colpaccio. Giovanni Cornacchini non si scompone. Conosce la serie D, conosce le dinamiche delle squadre che incontrano il Bari. Nella foto che lo ritrae a poche ore dal match traspare tutta la serenità, la determinazione la consapevolezza di chi sa cosa fare. «C’è grande rispetto per il Locri – attacca il tecnico biancorosso – ma noi dobbiamo fare meglio rispetto alle ultime uscite. Per i nostri avversari sarà il match della vita, come è ovvio, ma sul campo troveranno molte difficoltà perché anche noi vogliamo fare bene. Siamo tra l’altro piuttosto arrabbiati per i pareggi ottenuti nelle ultime due partite ed è proprio per questo che dobbiamo vincere e far vedere di che pasta siamo fatti a tutte le nostre dirette avversarie».
INSIDIE. Una partita che, a differenza dei valori in campo, riserverà comunque molte insidie. Il Bari dovrà giocare al meglio delle sue possibilità. «Il Locri – continua il tecnico – è una squadra con un entusiasmo incredibile. Hanno giocatori veloci davanti, quindi dobbiamo essere bravi a costruire e sbagliare il meno possibile. Attenzione particolare la dobbiamo riservare su quelle palle che a volte si ritengono banali e che invece possono alimentare giocate molto pericolose. Sarà vietato sbagliare per distrazioni varie, facendo in modo da non soffrire sulle ripartenze che, quando cerchi di fare la partita, sono sempre. Se tu hai giocatori importanti come i nostri devi cercare di imporre il tuo gioco».
VALORE AGGIUNTO.Come Brienza appunto. Un valore aggiunto per il Bari. «Brienza non è un giocatore da serie D, ha una visione di gioco da Serie A. È impensabile per me non farlo giocare, ma noi dobbiamo adattarci a lui perché è molto forte, senza nulla togliere agli altri perché tratto tutti nella stessa maniera. È un giocatore dalla grande professionalità. E’onesto, mi dice chiaramente come sta, poi le scelte le faccio io in base a tante valutazioni. E’ giusto confrontarsi con lui. Se c’è o non c’è, in campo si vede la differenza. Non ho mai pensato di non farlo giocare. È migliorato molto fisicamente, sono contento. Brienza nel corso della scorsa settimana ha avuto un piccolo problema al ginocchio e a Marsala non aveva i 90 minuti, ma parliamo del giocatore più forte della D e io lo farei giocare anche con mezza gamba».

MOTIVAZIONI. Non sembra ancora il vero Bari. Ancora non è riuscito ad esprimere tutte le sue potenzialità. «La preparazione corta è un dato di fatto, ma sono molto sereno: sono convinto che faremo bene. È normale che se si fosse partiti con i tempi giusti qualche vantaggio poteva esserci, ma è normale con una squadra che è stata rilevata all’ultimo momento. In questa settimana abbiamo aumentato i carichi di lavoro, dando molta più intensità e curando delle cose che in questo campionato servono. Abbiamo cercato di motivare lo spogliatoio in diversi modi». Motivazioni che forse sono un po’ mancate domenica scorsa. «Il Marsala era più assatanato di noi domenica scorsa. Noi abbiamo qualità, ma se hai qualità e non hai il nerbo non serve a nulla. Io sono abituato ad avere nerbo, devo cercare di inculcarlo alla squadra. Il bilancio di questa settimana per me è positivo, poi è chiaro che parlerà il campo oggi, ma questa settimana quello che volevamo ottenere lo abbiamo ottenuto». Due pareggi e sale la tensione. Questa è Bari. «Per me la pressione di Bari è solo positiva. Ci sono grandi aspettative da parte dei tifosi, dei giornalisti e della società. Giocare in un ambiente senza pressioni è impensabile per me. Chi soffre le pressioni non è da Bari».

PRETATTICA. Infortuni e regolamenti. Oggi si cambia. Cornacchini va in pretattica. «Prima delle partite penso sempre a tutte le possibile soluzioni, perché le mie valutazioni le faccio per ciò che vedo in settimana e la domenica. Ho la fortuna di allenare giocatori forti, sono loro che devono dare delle risposte e lo stanno facendo. Per me possono giocare tutti».

fonte:corrieredellosport