Amalfi, dietro la vicenda della fake news della zuffa della preside: la caduta delle regole del giornalismo e del “Fact-checking”

13 ottobre 2018 | 08:25
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Amalfi, dietro la vicenda della fake news della zuffa della preside: la caduta delle regole del giornalismo e del “Fact-checking”

C’è un mantra che chi frequenta il mondo dell’informazione conosce bene: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è. Con riferimento alle notizie, mette in guardia da tutti quei fatti che ogni giorno raggiungono newsroom e giornalisti e che però non possono (e non devono) essere considerati notizie.

Se c’è una minaccia alla credibilità dell’informazione digitale, infatti, si tratta delle bufale. Il mito della velocità e dell’aggiornamento continuo, la necessità di competere con i social e gli altri ambienti digitali dove le notizie corrono istantaneamente spesso inducono chi si occupa d’informazione a cadere nella trappola di notizie non verificate, false o confezionate ad hoc in una logica “acchiappa like”.

Questa è stata una delle lezioni che abbiamo appreso da Virginia Dara e nei convegni che annualmente facciamo per “formazione”, formazione che dovrebbe far parte del bagaglio culturale di tutti . Positanonews ha tracciato una strada, quella del giornalismo online , prima testata digitale nativa locale, per locale si intende con dimensione infra regionale e provinciale, della Campania, facciamo parte della principale associazione di categoria, l’ ANSO, e ci rendiamo conto che non è facile fare informazione precisa e corretta .

Sulla vicenda della rissa o zuffa che sia della Preside del Liceo Classico si sta dicendo tanto , di tutto e di più, gli studenti hanno comunicato anche a Positanonews  qualcosa, ma nessuna testimonianza diretta. Ci siamo fatti battere sul tempo? Ci sono state più condivisioni e visite? La velocità è tutto ?

Ovviamente non possiamo rimanere stritolati dai social network e spesso siamo costretti a questa corsa per mantenere una meritata leadership sul territorio, se non altro perchè frutto di quasi 14 anni quotidiani di lavoro. Abbiamo cominciato quando tutti ci vedevano come marziani o pazzi. Abbiamo continuato, credendoci, in questa follia, prima dei social network, e ora stiamo continuando imperterriti a navigare anche nelle tempeste dei vari facebook, twitter, instagram..

Sono ancora qui, diceva una canzone…

Grazie ai “social” le Fake news sono appetibili e si diffondono a macchia d’olio, allora appena esce qualcosa di ghiotto per i lettori, ne approfittano, scacciano le buone notizie e la verità che a volte è più banale e poco virale..

E’  ovvio che si cerca di superare l’antesignano sul territorio del giornalismo online in tutti i modi, e oggi è apparentemente più facile  con i social network, comprandosi addirittura i like, sparando le notizie .

Fa parte del gioco, va bene. Ma esiste il fair play, la testata che ha cominciato e dalla quale altri hanno preso il modello, invece di essere riconosciuta e ringraziata qualcuno vorrebbe annientarla e screditarla , bloccarne anche il lavoro onesto , in ogni occasione.

Ma torniamo alla notizia. Vera o falsa che sia , ci voleva il confronto subito. L’incidente in strada ci sta pure l’errore, arriva la notizia di uno scontro fra auto, mentre poi è fra moto e auto, la notizia viene immediatamente aggiornata.  E’ cronaca in tempo reale, succede anche con i terremoti sulle testate nazionali.

Vogliamo dire ad alcuni ragazzi intanto che siamo da sempre per i giovani , che non si tratta di essere pro o contro la preside,  questo è anche un altro modo di rappresentare falsamente le cose, che  non è nostra abitudine nascondere le notizie , anzi, ma cerchiamo di  ma stabilire la veridicità di una notizia.

Si dice, sembra, qualcuno ( chi ?) ha visto? Cosa?

Si spara, si hanno condivisioni, like e visite. Va bene.

Ma è ontologicamente un fatto-notizia?

Rientra nei canoni della cronaca?

E’ così che fa giornalismo?

Questo è il giornalismo che vogliamo premiare con visite e condivisioni?

Si premiano le Fast e Fake News oggi?

Cerchiamo le Slow news come obiettivo..

Noi cerchiamo, faticosamente e con tanti errori, per i quali chiediamo scusa ai diretti interessati e ai lettori, e non continuiamo imperterriti sulla nostra strada, di migliorare e fornire un servizio.

Il servizio è fornire quanto più possibile fatti e specificare se questi sono fatti o ipotesi e supposizioni.

Questi sono i fatti

Queste sono le parole della Hutter sul suo profilo facebook

Vorrei tranquillizzare tutti , non c’ è stata nessuna zuffa con nessuna rappresentante sindacale, tanto è vero che procederemo a denuncia congiunta di calunnia. Ne’ io ne’ alcuna rsu è stata intervistata per conoscere cosa fosse successo e L’ articolo è stato scritto in base a sentito dire. Ciò che è successo ieri , invece è che la sottoscritta ha avuto un malore ed è stata allertata L’ ambulanza . Nello specifico è stato un malore da stress così come si evince dal referto medico dovuto al carico di lavoro e anche al fatto di lavorare in un clima del genere dove vi si trova sul giornale senza saperne il motivo, nessun livido , niente sangue (forse chi ha scritto le fandonie lo avrebbe voluto) Io e la rsu procederemo insieme per ripristinare la verità. Sono davvero disgustata.

Sulla Pagina del Liceo Marini anche un post a supporto
In riferimento all’articolo apparso sulla testata on line “Il Vescovado” in cui si riporta la notizia di una “rissa tra il Preside e una Docente”, rappresentante sindacale, si sente il dovere di smentire categoricamente quanto riportato. La notizia è del tutto infondata, nessuna rissa, nessuno scontro. Un confronto, sebbene acceso. A tutela della propria immagine e del buon nome della scuola, le parti, in maniera congiunta, nelle sedi appropriate, procederanno ai chiarimenti del caso.

La Dirigente
Dott.ssa Solange Sonia Sabina Hutter

Ia rappresentante sindacale
Prof.ssa Ilaria Sessanbsp;

A questo punto se vi saranno sviluppi ve lo faremo sapere quali che siano ma con fatti, documenti e riscontri circostanziati.