Beato Bartolo Longo: apostolo del Santo Rosario i video
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Il Beato Bartolo Longo è stato il fondatore e il benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, divenuto beato il 26 ottobre 1980 da Papa Giovanni Paolo II. Oggi tutta la città di Pompei riconosce nella sua figura l’artefice della rinascita di Pompei, non solo dalle antiche ceneri dell’eruzione del 79 d.C., ma anche e soprattutto dalla decadenza morale e spirituale che il Beato trovò nel lontano 1872, contribuendo a trasformare la Valle, da valle pagana “dove erano adorati gli idioti e i demoni” in valle cristiana devota al Santo Rosario. Tutta la sua vita fu dedicata alla divulgazione del Rosario, ispirato da una fede semplice ed eroica, mossa dal suo profondo amore per la Madonna.
La conversione di Bartolo Longo
Bartolo Longo, nacque a Latiano (Brindisi) il 11/02/1841, da una famiglia molto benestante, infatti, il padre Bartolomeo era un importante e rinomato medico. Completò gli studi di giurisprudenza a Napoli nel 1864. Fu l’ambiente accademico, fortemente anticlericale, ad avvicinare Bartolo Longo allo spiritismo fino a farlo diventare sacerdote spiritista. Con il trascorrere del tempo si verificò in lui una profonda crisi esistenziale fino a quando incontrò il prof. Vincenzo Pepe, suo compaesano e uomo molto religioso, che gli fece conoscere Padre Radente, un padre domenicano di grande fede e molto colto. L’incontro fu significativo perché segnò la conversione di Bartolo Longo che sviluppò una forte devozione per il Santo Rosario ed iniziò a prodigarsi in opere assistenziali come la cura di ammalati e bisognosi abbandonando completamente la vita forense.
Bartolo Longo a Pompei
Altro incontro molto importante fu quello con la contessa Marianna Farnararo De Fusco, vedova del conte Albenzio De Fusco di Lettere, in qualità di amministratore delle proprietà della facoltosa casata De Fusco che si estendevano sino alla Valle di Pompei.
Il primo incontro con gli abitanti della Valle avvenne nel 1872, quando si recò sul posto per sistemare alcune questioni economiche con gli affittuari dei fondi terrieri ed in questa occasione poté constatare non solo lo stato di abbandono e degrado della Parrocchia del SS. Salvatore ma anche le condizioni di profonda miseria umana e religiosa dei contadini del posto. Un giorno vagando per i campi sentì una voce che gli diceva “Se propaghi il Rosario sarai salvo!”.
E fu quello il momento in cui si rese conto della propria missione: propagare il Rosario per la salvezza della sua anima e di tutti gli abitanti della Valle.
La diffusione del Rosario
Fu così che iniziò la sua opera di catechesi e diffusione del Santo Rosario, dopo aver portato a Pompei nella Parrocchia del SS.Salvatore il Quadro della Madonna, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo (vedi Il quadro della Madonna di Pompei Vergine del Rosario).
Quindi, il Rosario significò non solo la salvezza di Bartolo Longo ma rappresentò anche la salvezza di poveri bimbi, figli di carcerati e orfani, strappati così alla vita di strada, per i quali il Longo fece costruire dei grandi collegi, proprio ai piedi del Santuario, contribuendo alla nascita della Nuova Pompei.
[info_box color=”blue” width=”100%” float=”left” text_align=”left”]Uno degli strumenti utilizzati da Bartolo Longo per la divulgazione del Rosario fu il bollettino “Il Rosario e la Nuova Pompei”, fondato il 7 marzo 1884 e stampato dai ragazzi della tipografia dell’Istituto. Il periodico è ancora oggi in distribuzione, il che lo rende tra le riviste più antiche d’Italia. [/info_box]
Le preghiere di Bartolo Longo: la Novena e la Supplica alla Beata Vergine
Il profondo amore per la Madonna spinse Bartolo Longo a comporre numerosi testi e preghiere tra cui la Novena d’Impetrazione, scritta nel luglio del 1879, in preda ad un peggioramento della sua malattia dovuta alla febbre tiroidea. Si tratta di una preghiera per chiedere grazie alla Madonna per guarire da malattie. Lo stesso Bartolo guarì improvvisamente, dopo aver pregato dinanzi al Quadro della Madonna. Molte altre guarigioni si sono verificate grazie alla recita di questa Novena, non solo in Italia, ma anche in tutto il resto del Mondo.
Ma il capolavoro più grande di Bartolo Longo è stato la composizione della celebre Supplica alla Madonna, un’invocazione per la pace, per la Chiesa, per la famiglia, e per crescere nella fede, sotto lo sguardo di Maria. Fu scritta nel 1883 e letta per la prima volta il 14 ottobre dello stesso anno.
Morì il 5 ottobre del 1927, mese del Santo Rosario.
Bartolo Longo il Rosario e la Carità, il film
Il 13 dicembre 2012 è stato presentato in anteprima nazionale al Teatro Mattiello di Pompei il TV-Movie dedicato alla storia di Bartolo Longo, prodotto da Raffaele Vitagliano ed interpretato dagli alunni dell’Istituto Bartolo Longo, i figli della carità della gente. Il film rappresenta la vita di Bartolo Longo che, nel nome della carità e del Santo Rosario, ha sconfessato la “teoria dell’ombroso” che diceva che i ragazzi della strada, figli di carcerati e delinquenti, non si potevano recuperare, perchè come lui diceva: “Se non ho figli miei, possiedo quelli del cuore e questi sono i figli dei carcerati. Davanti all’immagine della Madonna pregano sia i figli delle vittime che i figli degli assassini. Il sangue del Martire più grande purifica il sangue di tutti“.