I controlli ambientali nel Comune di Capaccio Paestum svelano uno scarico illegale di un caseificio
Continuano le operazioni di tutela ambientale e di salvaguardia della salute pubblica nel territorio del Comune di Capaccio Paestum e del Fiume Sele, grazie alla Task Force coordinata dall’Ente Riserve Naturali Foce Sele-Tanagro, con obiettivo primario stroncare i fenomeni di inquinamento che, oltre a creare grave danno all’ambiente, costituiscono anche un pericolo per la salute pubblica e un danno all’immagine delle tante “aziende modello” del settore Bufalino della Piana.
Proprio in relazione al settore bufalino sono stati predisposti lo scorso 4 ottobre, da parte del personale della Polizia Municipale di Capaccio Paestum appartenente al Nucleo N.A.I., con personale dell’Ufficio tecnico del medesimo Comune in collaborazione con le Guardie Giurate Volontarie del Nucleo di Salerno del WWF Italia, una serie di controlli, atti ad accertare la corretta gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
I diversi sopralluoghi ed appostamenti, effettuati nei giorni precedenti, atti ad individuare la provenienza di sostanze assimilabili a rifiuti liquidi, compatibili con i rifiuti prodotti da attività lattiero casearie e rinvenuti in alcuni canali consortili ed in corpi idrici superficiali affluenti del Fiume Sele, hanno portato alla scoperta di uno scarico illegale presso un Caseificio in zona Stregara, Ponte Barizzo.
Sono stati pertanto effettuati accertamenti più accurati, che hanno evidenziato la presenza di 4 vasche interrate e di contenitori esterni, atti a contenere i reflui della lavorazione e le acque di lavaggio del caseificio, che sversavano tramite una rete di canali interrati in un fosso canale direttamente nel fiume.
Nel corso delle attività si è poi accertata anche una violazione urbanistica a carico del proprietario dell’immobile, che ospita l’attività casearia, con conseguente sequestro preventivo delle vasche interrate, di un’area di piazzale di circa 60 mq e di una porzione di immobile di circa 100 mq.
Sono state denunciate alla Procura della Repubblica due persone.