Di Francesco avverte Ancelotti -io avrei paura di questa Roma
Eusebio Di Francesco, 49 anni, dà indicazioni al capitano giallorosso Daniele De Rossi, 35 ansa
Sincero e diretto: «A forza di capitomboli il nostro obiettivo, la zonaChampions, si allontana. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo fare una grande partita per accorciare la classifica e dimostrarci all’altezza di un grande avversario». Eusebio Di Francesco non sa cosa aspettarsi dalla sua Roma bipolare: in campionato fin qui ha buttato grappoli di punti e si è persa nel gruppone dove non si è né forti, né deboli. Nella melma di mezzo: «Mi fa rabbia pensare che ci servano degli schiaffi per ripartire. Dobbiamo essere più attenti nel preparare le partite. La capacità di trattare le partite allo stesso modo deve essere il nostro momento di crescita».
SPAURACCHIO. Dalle parole dell’allenatore traspare ottimismo, ricordando anche una vigilia molto simile vissuta lo scorso anno: «Fossi in loro, avrei paura della Roma. In senso buono. Siamo imprevedibili per tutti, anche per me, essendo capaci di fare grandi cose ma anche di perdere la testa in pochi minuti. La nostra ricerca di continuità, di una serie di risultati, passa necessariamente per questa occasione, che dobbiamo sfruttare». Ma il Napoli è davvero più forte della Roma come dice il +7 in classifica? «Per quanto si è visto finora, loro sono stati più bravi dimostrando di essere la più vicina antagonista alla Juventus. È stata più brava anche l’Inter. Ma sono sicuro che la Roma abbia maggiori margini di miglioramento. Lo scorso anno, per esempio, il Napoli ci è stato superiore in campionato ma noi abbiamo giocato una semifinale di Champions. La nostra ambizione dev’essere quella di recuperare terreno, di trovare una struttura di squadra che si riveli imprevedibile dal punto di vista tattico, non comportamentale». Fino a tornare al vertice: «La Juventus è stata sempre irraggiungibile in queste stagioni. Nell’ultima magari la distanza è diminuita. Anche noi vogliamo ridurre il gap».
IL RIVALE. È la sua prima sfida contro Carlo Ancelotti, modello per tanti allenatori. Di Francesco ne apprezza le capacità di leader pur rivendicando la preferenza per un altro tipo di calcio: «Tatticamente abbiamo idee diverse. Per fortuna, perché è bello che ci siano diversi stili a confronto. Ma sul piano gestionale Carlo mi piace tantissimo. Ha la qualità di valorizzare al massimo il gruppo di giocatori che ha a disposizione. Infatti tutti i giocatori di lui parlano bene». Vede molte differenze rispetto al Napoli di Sarri, a cominciare dal 4-4-2 che ha sostituito il 4-3-3, ma anche qualche punto in comune: «Il gruppo non è cambiato molto. E resta forte. Magari ora sfrutta meno la ripetitività degli schemi e va più in verticale».
TARGET. Poi c’è Insigne, sul quale Di Francesco si sbilancia disegnando un cerchio con le mani: «È in un grande momento di forma. Nella nuova posizione, partendo dal centro invece che dalla fascia, è bravissimo a trovare la profondità. È lui l’uomo con il circoletto rosso, da guardare con più attenzione. Ci stiamo attrezzando per contrastare il Napoli su ogni terreno, a seconda delle scelte che farà Ancelotti: un conto è se gioca Fabian Ruiz, un conto è Zielinski. Lo stesso in difesa: se c’è Maksimovic è una cosa, se entra un terzino di spinta cambia il tipo di gioco».
recuperi. La Roma è partita per Napoli con 21 giocatori, a causa degli infortuni di Perotti, Pastore, Kluivert e Karsdorp. Ma almeno ha recuperato Kolarov: «È stato utile per lui saltare qualche partita. Ha potuto allenarsi recuperando una buona condizione atletica. Anche Florenzi e De Rossi sono a posto». Non esclude alcuna soluzione per sorprendere il Napoli ma ripete: «Ciò che più mi interessa è l’atteggiamento. Abbiamo cambiato calciatori e sistema di gioco rispetto all’anno scorso, ma adesso non possiamo più permetterci passi falsi se vogliamo risalire». E per evitare che le nubi sul futuro, anche in panchina, non tornino a offuscare la sua visuale.
fonte:corriere dello sport