Per Gianluigi Aponte (MSC), pericolo inflazione, ottimale una “Europa a cinque”.
Secondo l’armatore sorrentino necessita una Europa politicamente forte, che sappia confrontarsi con Cina e America. All’orizzonte un possibile grave rischio inflazione con la Federal Reserve con un innalzamento dei tassi di interesse a causa rallentamento americano. Contro il quale il vecchio continente non è preparato. A Genova nessuna perdita dopo il crollo del ponte Morandi grazie soprattutto all’efficienza delle Autorità locali
Sempre interessante ed istruttivo il parere di una personalità del calibro dell’armatore Gianluigi Aponte, circa il delicato momento politico economico che si sta attraversando. L’occasione è stata il IV Forum Confcommercio di Cernobbio, dove il fondatore di MSC, come suo stile, in maniera netta e chiara ha parlato di geopolitica americana ed europea. In merito al vecchio continente, secondo Aponte, sarebbe indispensabile la costituzione di una entità politica, differente dall’attuale composizione di 27 stati. Ma bensì composta al massimo di 5 , 6 nazioni con lo stesso standard economico e gli stessi valori che possa confrontarsi e negoziare a pari livello con le attuali superpotenze economiche come la Cina e gli USA. Ciò non toglie che in futuro tale assetto potrebbe allargarsi ad altri paesi che abbiano raggiunto lo stesso livello. In questo momento, secondo Aponte, c’è un disordine totale, non esiste una forza politica continentale. Come continente, abbiamo un GDP (Gross Domestic Product ,ovvero Prodotto Interno Lordo) doppio di quello americano, eppure di fronte a Cina e USA, con le quali dovremmo far sentire la nostra voce, non abbiamo alcun peso politico. In merito alla Cina, nutrendo una certa preoccupazione, il fondatore di MSC fa rilevare che sebbene sia entrata nel WTO dal 2001, fino ad oggi ha sempre avuto un basso profilo ma molto arrogante. Pertanto necessita che faccia un passo indietro. Intanto se funziona il sistema dei dazi, adottato con la Cina da parte degli Usa, non si esclude che tale strumento possa essere riproposto anche verso l’Europa. di fronte ad un tale scenario, a maggior ragione,necessita quindi una Federazione con una politica unitaria verso gli USA con i quali trovare poi una forte alleanza. “Purtroppo oggi la politica interna dell’UE”- ha dichiaratro Aponte – “ e’ caratterizzata da continue sfide interne e accordi separati come per l’energia e il petrolio. Dal quale siamo molti dipendenti e comunque molto più degli USA Il problema dell’energia è gravissimo. Siamo partiti da 40 dollari a barile oggi siamo a 85. Secondo le stime si prevede a breve termine un’inflazione negli USA con rafforzamento del dollaro sull’euro ed un aumento dei tassi di interesse. La politica non parla di questo fenomeno gravissimo che può scatenare un’inflazione grave per l’Europa e l’Italia. C’è un cartello che non viene denunciato da nessuno sul petrolio. I pozzi sono in esaurimento. Oggi siamo ad una produzione di 99/100 milioni di barili al giorno. Gli USA producono 11 milioni di barili al giorno è il loro limite dovuto alle pipelines che sono oggi disponibili verso il golfo del Messico”. All’orizzonte, secondo Aponte potrebbe delinearsi un possibile grave rischio di inflazione con la Federal Reserve(FED) che alzerà i tassi di interesse. Allo stato attuale l’Europa non è pronta ad affrontare un rallentamento americano. In quanto è evidente che siamo tuttora America dipendenti. Pertanto se rallenta l’America noi rallenteremo il doppio. Intanto secondo l’armatore sorrentino, dalla transpacifica c’è il rischio che molto tonnellaggio si sposti sull’Atlantico». «Noi di Msc, ha proseguito Aponte “ abbiamo chiuso tutto. Eravamo di fronte ad una scelta imposta dall’America: o noi o Teheran. Non abbiamo avuto dubbi. L’avesse fatto la Russia, non ci avremmo pensato nemmeno”. Inoltre durante una recente conferenza stampa, tenutasi al palazzo San Giorgio a Genova , il patron di MSC ha voluto sottolineare il modo eccelso con il quale la città con il porto più importante del mediterraneo ha saputo rispondere al tragico evento del crollo del ponte Morandi. “Bisogna complimentarsi con le autorità genovesi” – ha sottolineato Aponte- per il lavoro fatto. Se ci fosse stato un ingorgo o un inconveniente logistico sulla terra -ha concluso il patron di Msc- sicuramente noi ed altri armatori ci saremmo spostati in altri porti. Il fatto che l’intervento sia stato così immediato ed efficace ha fatto sì che noi, come altri, siamo potuti restare nel porto di Genova. E’ stata la chiave vincente di Genova. Se non ci fosse stato, Genova avrebbe perso traffici e ora si può dire che il capoluogo ligure non ha perso neanche un contenitore”. – 12 ottobre 2018 – salvatorecaccaviello