Il grande match MANCHESTER-JUVE OR(21) -Ronaldo da ex sfida Mourinho e Pogba «Se segno non esulto Sono un esempio in campo e fuori»
2 Ko in 23 partite La Juventus ha perso soltanto due delle ultime 23 partite nella fase a gironi della Champions League (14 vittorie, 7 pareggi): entrambe contro squadre spagnole. I bianconeri hanno vinto entrambe le gare di questa Champions: 5 gol segnati e 0 subiti
5 Cristiano Ronaldo ha realizzato 5 reti e confezionato 2 assist nelle 6 gare giocate in Champions League contro le sue ex squadre, compreso un gol segnato in entrambe le sfide contro il Manchester United in questa competizione
«Lo United è una squadra fisica, dovremo essere bravi palla al piede, perché loro sanno come alzarla»
A parte il fatto che chi vince questa sera poi guarda dall’alto il resto del girone (anzi, la Juventus metterebbe in ghiacciaia il primo posto o giù di lì), i confronti diretti tra i bianconeri e il Manchester United hanno questo di simpatico: che quando le due squadre s’incontrano in qualsiasi incrocio delle coppe europee una va in finale. E’ accaduto alla Juve nella Coppa Uefa 1976-77, nella Coppa delle Coppe 1983-84 e nelle Champions 1996-97, 1997-98 e 2002-03. Allo United nella finale di Champions 1998-99.
Si attirano come poli opposti. La Juventus è la squadra che il Manchester United ha affrontato più volte nei tornei europei: 12 partite, 5 vittorie per parte e 2 pareggi. Ha molta voglia di sciogliere questo tango Paul Pogba, il Ronaldo allo specchio. Lo United ha segnato tre gol in questa Champions, allo Young Boys: due sono di Pogba, il terzo è di Martial su assist di Pogba. Prima volta che Paul gioca contro la Juve: magari la smette.
La Juve con gli uomini contati. Proprio per la partita più importante di questa prima fase di stagione. Stasera contro il Manchester United, infatti, Allegri dovrà fare a meno anche di Mandzukic, pedina chiave dello schieramento bianconero. L’attaccante croato si è bloccato durante la rifinitura ieri mattina a Torino, prima che la squadra si unisse al presidente Andrea Agnelli e al suo vice Pavel Nedved per volare in Inghilterra. Mandzukic – distorsione alla caviglia sinistra – ne avrà per una settimana: il suo nome potrà tornare nell’elenco dei convocati per Juve-Cagliari del 3 novembre, con vista sulla gara di ritorno di Champions allo Stadium (7 novembre).
OUT. L’assenza del centravanti titolare si aggiunge a quelle di Khedira ed Emre Can. I due mediani sono entrambi indisponibili e mettono Allegri nelle condizioni di avere una rosa ristretta anche a metà campo, con i soli Pjanic, Matuidi e Bentancur quali soluzioni di ruolo. Khedira è alle prese con l’ultima fase del recupero dopo l’elongazione ai flessori della coscia sinistra subita in due fasi, sempre in Champions, tra Valencia e Young Boys. L’ex Real può tornare disponibile tra dieci giorni, per il Cagliari. Emre Can invece, connazionale ed alter ego tattico proprio di Khedira, sta procedendo con gli esami per capire l’entità del nodulo alla tiroide che ha scoperto di avere. E’ volato in Germania per gli accertamenti: potrebbe doversi operare.
SCELTE. Allegri, visti i 20 convocati, ha sempre diverse ipotesi di formazione. Il 4-3-3 classico, il 4-2-3-1 e il 4-4-2 sono tutti moduli praticabili. La soluzione più probabile è quella con due soli attaccanti, così da avere soluzioni valide in panchina che possano cambiare ritmi e trame dello svoglimento della gara. Dybala dovrebbe far coppia con Ronaldo e sugli esterni agiranno due fra Cuadrado, Bernardeschi e Douglas Costa. Così, con Pjanic e Matuidi coppia di centrali, anche a centrocampo Allegri sarebbe coperto dalla presenza di Bentancur al suo fianco in panchina.
Vero, il record di vittorie iniziali è andato. Però Allegri ha pur sempre dalla sua 16 risultati utili consecutivi: dal 22 aprile, giorno della testata di Koulibaly a Torino, la sua Juve ne ha vinte 14 e pareggiate 2. E nel giorno della terza di Champions in casa del Manchester, dopo aver preso l’1-1 del Genoa sempre di testa nella stessa porta in cui segnò il Napoli, le palle alte non escono dai pensieri del tecnico bianconero: «Lo United è squadra fisica, noi dovremo essere bravi, attenti e lucidi con la palla tra i piedi, anche perché loro hanno una possibilità in più e cioè quella di alzarla…». Passaggio fondamentale, questo all’Old Trafford: «Stadio meraviglioso – commenta Allegri – in cui vogliamo vedere a che punto siamo. Se vinciamo siamo messi molto bene e ipotechiamo il passaggio del turno». Già, la Juve staccherebbe Mourinho di cinque lunghezze lanciandosi verso il primo posto che garantisce gli ottavi da testa di serie.
ATTESA. A questo punto, viste anche le defezioni di Mandzukic e e Emre Can, Allegri ai suoi chiede uno scatto: «E’ un mese importante che non abbiamo cominciato bene (il riferimento è al pari con il Genoa, ndi). Ora abbiamo un impegno difficile, complicato, dovremo esserci con la testa fino al centesimo perché qui le partite non finiscono mai. Mandzukic? Cosa di poco conto, gli si è girata un po’ la caviglia, tanto non avrebbe giocato comunque… Speriamo di riaverlo il prima possibile. La prossima settimana dovremo recuperare Khedira e spero presto anche Emre Can».
TATTICA. Ovviamente Allegri è troppo furbo per dare riferimenti a Mourinho con ventiquattro ore di anticipo. Eppure qualcosa svela: «Difesa a tre è difficile, ci andremmo ad incartare e invece se giochiamo a quattro siamo più rodati. Senza centravanti? Ronaldo è il miglior centravanti senza esserlo, anche Dybala può farlo con caratteristiche diverse, tutti devono essere bravi e capire come e dove inserirsi».
GIOVANI. Al tecnico bianconero chiedono di Pogba, che oltre ad aver mantenuto un buonissimo rapporto con il club bianconero ultimamente è tornato anche molto di moda per il mercato. Un centrocampista così alla Juve starebbe benissimo, come e più di quando già c’era. Allegri ne esce da maestro: «Juve e Manchester hanno tanti giovani bravissimi che dovranno essere il futuro del calcio. Loro Pogba, Martial, Rashford, noi Dybala, Bentancur, Cancelo e Bernardeschi. Sarà un bel test per tutti loro». Giovani, sì. E forti. Solo su una cosa Allegri chiede maturità: «Sui cross bisogna dare più pressione a chi crossa e marcare meglio in area. Su 6 gol ne abbiamo presi 4 da palle alte. Sabato tutti pensavamo che la palla uscisse e ci siamo addormentati». Farlo a Manchester sarebbe un suicidio
fonte:corieredellosport