LA TESTIMONIANZA: LE PAROLE ED IL DOLORE |
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La commovente storia di Carmine Marciano che sfuggì alla morte certa sulla nave Marina D’Equa

5 ottobre 2018 | 08:56
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La commovente storia di Carmine Marciano che sfuggì alla morte certa sulla nave Marina D’Equa

Vi riportiamo le commoventi parole di Carmine Marciano di Positano, ex marinaio della Marina D’Equa, nave di 32mila tonnellate naufragata nel lontano dicembre del 1981, che sfuggì alla morte per un soffio. L’abbiamo incontrato all’agriturismo La Selva di Vico Equense.

Ci penso spesso a quella nave. Ricordo che comunque la nave aveva bisogno di interventi, il motore si fermò. Ricordo che il Capitano era come un padre per tutti quanti e ricordo, ancora oggi, il viso di tutti. Quei visi e quei sorrisi che non rivedrò più. Aspettavamo un soccorso, abbiamo aspettato per 5 ore. Il mare era molto agitato ma probabilmente sarebbero potuti intervenire in un altro modo, gli elicotteri comunque non sono intervenuti per via del vento. Aspettavamo questi soccorsi che non arrivavano mai. Dopo 5 lunghe ore la nave poi si è abissata. Credo che non abbiano sofferto tanto, dopo un paio di minuti saranno morti. Se si fossero gettati a mare sarebbero morti comunque, in quanto le onde erano alte. Al massimo potevano resistere per altri 3 minuti. Molti conoscenti di Positano quando mi videro rimasero sorpresi perchè sui giornali c’era scritto che ero anche io tra i morti. Ero soltanto un ragazzo che voleva lavorare per la sua famiglia che non aveva alcuna entrata.