Massa Lubrense. Il porto negato di Lello Staiano
Nelle due settimane precedenti, cari massesi, ho provato ad accompagnarvi per mano nella visita della Massa Lubrense che sognavo: da un Largo Vescovado libero da smog e caos, passando un Fondo del Gesù libero e aperto a tutti, in grado di rivitalizzare la Villarca. Un sogno che non si esauriva al centro cittadino, ma continuava sino al mare, sino alla nostra Marina di Massa. Il porto della Lobra, di cui tanto si è scritto e tanto si è parlato, spesso a sproposito e in modo divisivo, era un mio “pallino”: un modo per restituire decoro e bellezza ad un borgo marinaro devastato dall’egoismo umano. La difesa a tutti i costi dello “status quo” in nome di cosa? Dell’arricchimento di pochi, ben nascosti dietro massesi onesti ma disinformati, purtroppo. Un sogno, quello del porto, che mi è riaffiorato alla mente proprio in questi giorni, quando l’amministrazione Balducelli ha annunciato con enfasi grandi novità sulla Lobra: alla Regione Campania sono stati richiesti circa 29 milioni di euro per avviare un restyling portuale “pubblico”. Mi direte, è una buona notizia? Il porto lo fa il Comune di Massa Lubrense senza apporto di privati? Sembrerebbe una buona notizia se non fosse tutto un castello di bugie! Le cose stanno molto diversamente: abbiate pazienza di seguirmi. Il 19 luglio scorso, una delibera regionale passata quasi inosservata, la numero 58, ha approvato uno “schema di accordo” tra la Regione Campania e il Comune di Massa Lubrense per una delimitazione degli spazi portuali. Tralasciando i tecnicismi, il risultato è sorprendente: il demanio comunale, come emerge dalle mappe, è arretrato considerevolmente, lasciando alla Regione non solo il parcheggio e il molo prospiciente, ma anche tutta l’area di “Fontanella” che sino al 19 luglio era di pertinenza comunale. Il tutto per un motivo semplice: secondo la Giunta Regionale e secondo il sindaco di Massa Lubrense, il porto della Lobra “rientra sin dal 2002 tra quelli di rilevanza regionale”, in poche parole gestiti direttamente dall’ente di Palazzo Santa Lucia. Eppure il tutto si fonda palesemente su un vizio giuridico di non poco conto: il Comune di Massa Lubrense, con sentenza n.1127 del TAR, nel lontano 2011, aveva ottenuto la cancellazione del porto della Lobra da quelli gestiti direttamente dalla Regione, soprattutto per la scarsa incisività e controllo che i funzionari regionali potevano vantare nella gestione della portualità. Ora ecco a voi servita, cari massesi, la grande bugia del porto regionale: soprattutto alla luce del fatto che proprio la Regione Campania non fece appello nel 2011, riconoscendo di fatto la competenza del Comune di Massa sull’area portuale della Lobra. Ma perché conviene cedere spazi del demanio comunale alla Regione? Semplice: nessuno controlla nulla! Il caos e il senso di impunità che hanno caratterizzato la nostra amata Marina quest’estate, soprattutto alla luce della nostra crescente vocazione turistica, non devono stupire: quando nessuno controlla, tutti si sentono “padroni”. L’amministrazione pubblica progetta un porto “pubblico”, spenderà denaro pubblico (tanto), per poi affidarlo a chi? Il sindaco parla del porto della Lobra che lui sogna: “pubblico” sì, ma sarà il Comune a gestirlo o tutto sarà a vantaggio di pochi privati… i soliti? Complimenti!