Max : Grande juve la squadra ha capito
L’altra volta, l’unica, ci pensò Del Piero su rigore. Era novembre 1996 ed era la Juve che aveva vinto la sua seconda Champions solo da qualche mese. Una Juve forte e sicura di sé. Proprio come quella di oggi, la quinta di Allegri, che viene a Old Trafford e comanda la partita. D’accordo, nei rispettivi campionati le due navigano in acque diversissime, però fare la partita in casa dello United, subire pochissimo e arrivare a un passo dagli ottavi dopo sole tre partite è qualcosa di straordinario. E l’urlo «Juve, Juve», fortissimo nella notte di Manchester, sottolinea il passaggio fondamentale, con il quale i bianconeri guadagnano anche in autostima. «Abbiamo fatto benissimo nel primo tempo – sottolinea Allegri – giocando bene dal punto di vista tecnico e impedendo a loro di sfruttare i palloni alti. Nel secondo tempo abbiamo perso qualche pallone e mi sono arrabbiato, perché serve velocità nel passaggio ed eravamo un po’ troppo fermi. Ma in generale è stata una bella partita, piacevole, che abbiamo condotto con autorevolezza». Eccolo, allora, il punto. Così si può arrivare in fondo: «Sì, i miei hanno capito i momenti della partita. Significa che sanno e possono farlo. Quando vogliono, perché sabato alle sette e un quarto hanno smesso… (si riferisce al pareggio del Genoa allo Stadium e alla palla da cui è nato il gol di Bessa, ndi)».
GIRONE. La Juve ha distanziato lo United di cinque punti nel girone e ora punta gli ottavi. Anzi è lì, a un passo dalla qualificazione come testa di serie: «E’ un bel passo avanti, ma il primato si decide nella sfida di ritorno a Torino». Poi uno sguardo a chi ha deciso la partita: «Dybala ha fatto una buona partita – chiude Allegri – e quando è uscito non era arrabbiato, l’ho tolto solo perché c’era bisogno di gente con più gamba per allungare».
CAPITANO. Spirito da guerriero e partita pressoché perfetta. Giorgio Chiellini è stato uno dei protagonisti della serata bianconera. E alla ha anche la lucidità per guardare alle pochissime cose che non hanno funzionato: «C’era rammarico nel primo tempo perché eravamo solo 1-0. E nella ripresa abbiamo sbagliato troppo». Sono gli stessi punti indicati da Allegri, a dimostrazione che si rema nella stessa direzione. Chiellini è convinto della forza di questa Juve: «Abbiamo 25 giocatori di livello e stiamo facendo bene. Io? A 34 anni non posso giocare come dieci anni fa e credo che il mister mi stia gestendo perfettamente, ora spreco meno energie e sono più lucido nei momenti importanti. Anche perché tra nazionali e tante partite ravvicinate non è facile». Il centrale bianconero fissa l’obiettivo: «Il primo tempo, dobbiamo giocare sempre come fatto qui, in un tempio del calcio, in quei primi 45 minuti». Però Allegri chiede un pizzico di più: «L’ultimo o il penultimo passaggio più precisi, perché almeno possiamo chiuderle prima». Giusto non accontentarsi. Si rischierebbe di far rilassare qualcuno.
fonte:corrieredellosport