Monte Faito (Vico Equense). “Carissimo Presidente dell’Ente Parco, cominciamo a denunciare le irregolarità”

29 ottobre 2018 | 09:05
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Monte Faito (Vico Equense). “Carissimo Presidente dell’Ente Parco, cominciamo a denunciare le irregolarità”

Carissimo Presidente dell’Ente Parco TristanoDelloJoio – inizia così una lettera indirizzata da parte di Pino De Vivo, un abitante della montagna.

Lei di questa gravissima problematica, che ripeto, non è colpa sua, ne era a conoscenza di certo perlomeno dal 3 di Maggio di quest’anno e solo il 20 settembre, come publicizza lei, manda una nota al comune di Vico Equense, PERCHÉ?

Dall’assessore Russo del comune di Castellammare, poi riceve una segnalazione rammentandole di voler far chiarezza, visto che una segnalazione era stata fatta pervenire tramite piazza Attiva a Comuni e ASL, sembra che a sua insaputa sono stati sversati materiali possibilmente contaminati e dannosi all’uomo e natura nei pressi del centro sportivo al Faito.

Associazioni ed esercenti hanno preferito non segnalare questo ennesimo delitto che si fà alla montagna, svoltando lo sguardo dall’altra parte. Ahimè avranno le loro buone ragioni.

L’aria fritta di cui teme, Presidente, sembra la sua, vantandosi della collaborazione con la Eav dove sembra che, adesso, grazie a voi, turisti e visitatori visitano il Faito,

E già dopo un incendio, frane, e anni per ripristinare un servizio, diciamo che la pubblicità e l’interesse a visitarlo, la MONTAGNA ahimè se lo è fatta da sola. Noi con tutta la buona volontà questo vediamo, oltre a gite, trekking, montain Bike, giardinaggio d’Autore, e giornate ecologiche a numero chiuso.

Per quello che serve al Faito, ancora senza un controllo del territorio, nonostante ci siano telecamere, idranti in caso di incendi, appropriazioni di suolo con relative baracche o paletti con rete, cani e maremmani, cavalli, mucche e pecore allo stato brado anche se ci siano proprietari, illuminazione a zone alterne a secondo di chi conosci al Comune, fogne a cielo aperto, acqua della Lontra inquinata, taglio giornaliero di legna e relativa asportazione sotto gli occhi delle telecamere; insomma se ad oggi si fosse affrontato almeno una di queste problematiche menzionate allora potrei anche ammettere che qualcosa si possa veramente fare, ma vedo solo decorazioni e temporanee boccate di ossigeno per gli esercenti, ma senza futuro ahimè.

Anche se lei fa notare che la gestione, non è unica, quindi difficile da gestire, allora cominciamo a denunciarli come lo ha fatto adesso, anche alla Procura della Repubblica, sarà di gran lunga molto più credibile”.