Nella notte tra sabato e domenica scatta l’ora solare, forse per l’ultima volta. Tutti i trucchi per superare questa fase brillantemente
Ora solare 2018: il cambio «colpirà» maggiormente chi ama svegliarsi presto
Nella notte fra sabato 27 e domenica 28 ottobre è programmato il consueto passaggio dall’ora legale a quella solare. Lancette indietro dalle 3 alle 2: le giornate diventano più corte e si dorme un’ora in più. Tutti i trucchi per superare questa fase brillantemente.
Siamo arrivati al consueto passaggio dall’ora legale a quella solare, nella notte fra sabato 27 e domenica 28 ottobre. Lancette indietro di un’ora (dalle 3 alle 2): le giornate diventano più corte e si dorme un’ora in più. Potrebbe sembrare un guadagno vantaggioso: in realtà il cambio d’ora incide negativamente sul sonno di molti italiani e risulta più pesante dell’ingresso nell’ora legale, in primavera.
Mentre per la maggior parte delle persone si tratta di un passaggio quasi “indolore”, coloro che soffrono di disturbi del sonno avranno qualche difficoltà di adattamento maggiore.
Visto che ci dividiamo in “gufi” (se andiamo a letto tardi) o “allodole” (se ci svegliamo presto), dobbiamo sapere che il passaggio autunnale è sfavorevole soprattutto alle “allodole”, che dovranno abituarsi gradualmente.
«Il 60% delle persone viene definito “normale”, ovvero ha un’alternanza sonno-veglia che coincide grossomodo con i marcatori esterni di luce/buio (sonno dalle 23-24 alle 7 circa), un altro 30% ha invece il ritmo circadiano spostati in avanti (i cosiddetti “gufi”) e il restante 10% ha il ritmo anticipato (le cosiddette “allodole”)», spiega Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro di Milano.
Il cattivo umore è il primo dei disagi possibili che, la prima settimana di riduzione della luce, si porta dietro spesso una riduzione di efficienza sul lavoro, un peggioramento generale della qualità della vita, un aumento della suscettibilità a varie patologie e, infine, un progressivo aumento di stanchezza.
L’antidoto per contrastare la malinconia delle giornate più corte sembra essere proprio quello di cercare più luce: basta il passaggio (al lavoro per esempio) a una postazione più chiara e luminosa per indurre un miglioramento dei sintomi che possono comprendere stanchezza, malinconia o depressione.
Il segreto è infatti la melatonina: le sensazioni negative sono spesso associate a una anticipata produzione di melatonina, come accade in chi è soggetto a disturbi di sbalzi di umore, i cui sintomi sono più forti in autunno, all’inizio dell’inverno e cominciano a diminuire in primavera.
Ai più apprensivi gli esperti consigliano di regolarsi domenica in base al nuovo orario, senza pensare a quello appena abbandonato.
Gli effetti ormonali di questi cambiamenti vengono attenuati dall’attività fisica aerobica. Fare attività fisica al mattino presto sfruttando le ore di luce è l’ideale: la sveglia all’alba, seguita da una sessione di movimento, aiuta a superare gli effetti dei malesseri stagionali.
Non dimentichiamoci infine di mantenere uno stile alimentare fatto di pasti leggeri. Attenzione anche agli “spuntini di mezzanotte”, magari indotti dalla considerazione che si può dormire di più: mangiare prima di andare a letto potrebbe causare notevoli disagi sulle ore di sonno, specie se si introducono proteine.
Il problema più importante è legato alle giornate che si accorciano e sono sostanzialmente più buie. «Diminuisce la serotonina (neurotrasmettitore modulatore dell’umore, ndr) e questo può incidere negativamente sullo stato d’animo – conclude il professor Ferini Strambi -. Per questo ritengo che avrebbe senso tenere attiva l’ora legale tutto l’anno: i benefici sarebbero sia economici (si risparmierebbe energia), sia legati all’umore delle persone, oltre a eliminare i temporanei disturbi del sonno autunnali di cui abbiamo detto».
Fonte Corriere della Sera