Spaccio di droga, scattano tredici arresti a Sarno

17 ottobre 2018 | 09:56
Share0
Spaccio di droga, scattano tredici arresti a Sarno

Preso anche Nicola La Rocca, capo del gruppo, che era latitante. Ispettore di polizia sotto inchiesta per favoreggiamento.

È scattato all’alba di lunedì il maxi blitz della polizia coordinato dalla Dda di Salerno nei confronti di quattordici persone accusate di aver costituito una banda dedita al traffico di stupefacenti, con un sistema insediato sul territorio sarnese e ulteriori accuse contestate a vario titolo di detenzione di armi da guerra, estorsioni, intimidazioni. L’operazione eseguita con la collaborazione delle squadre mobili di Salerno, Siracusa e Roma e il commissariato di Sarno ha portato all’emissione di undici misure cautelari in carcere, due domiciliari e l’interdizione di un poliziotto compiacente.

In particolare, è stato ammanettato il capo del gruppo criminale, pregiudicato e noto alle forze dell’ordine Nicola La Rocca , latitante dopo un definitivo pena e acciuffato a casa della fidanzata, col carcere disposto anche per Francesco Paolo La Rocca, padre di Nicola, Francesco Soriente, Carlo Albero, Antonio D’Angelo alias “Maradona”, Domenico Sirica Imparato, Giovanni Stellato, Gaetano Peluso, Angelo Giudice, già coinvolto in recenti operazioni antidroga, Marco Viscardi e Gaetano Litrico.

Ai domiciliari sono finiti Domenico Sirica, alias “Minic’o’pazz” e Antonio Commesso , con la misura interdittiva ordinata dal gip per l’ispettore di poliziaGiovanni Corrado , ritenuto in grado di rivelare informazioni ad esponenti del gruppo. In particolare il gip ravvisa gravi indizi di colpevolezza per l’impianto accusatorio coordinato dal pm antimafia Vincenzo Montemurro per reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale e porto abusivo in luogo pubblico di armi da sparo, estorsione e riciclaggio, mentre per l’indagato appartenente alla polizia come assistente capo risultano contestati i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. Le indagini sono partite dalla perquisizione con arresto a carico di Viscardi, risalente al 2016, col ritrovamento di un fucile da guerra Ak/47, il kalashnikov, una pistola semiautomatica cal. 9×18 con munizioni,107 grammi di cocaina, 274 di maijuana e oltre5 kg di hashish, con gli approfondimenti portati avanti fino ad arrivare al vero capo, La Rocca, il quale lavorava per insediarsi al vertice di una organizzazione dello spaccio tra Sarno e zone limitrofe, avvalendosi della disponibilità di armi, da utilizzare per attentati in fase di programmazione, contro altre gang attive in zona.

Al progetto compartecipava anche il padre di La Rocca, Francesco Paolo, il quale si occupava di occultare la droga dopo l’approvvigionamento, dispensando consigli criminali e poi lavorando per la rivendita ad altri spacciatori a Sarno e dintorni. Nel mezzo dell’inchiesta scattavano arresti per Bifulco , ora indagato, fermato a gennaio 2016 con droga, sostanza da taglio e bilancino, con indagine della procura di Torre Annunziata,Francesco Soriente , fermato il 17 aprile 2016, giudicato a Salerno con rito abbreviato per possesso di 50 grammi di cocaina e armi, Antonio Viscardi e le indagate Gorizia Cloralio e Vittoria Tanzola , congiunte di La Rocca senior e Soriente. Il gruppo in questione viveva di contrasti, con una singola accusa di detenzione e porto di pistola per Francesco Paolo La Rocca minacciando Carlo Albero e Antonio D’Angelo, riguardo la gestione del traffico di coca.

Ancora, Litrico, Soriente e Commesso rispondono di traffico di una varietà potente di marijuana definita “amnesia”, importata da Litrico sul territorio, con altre operazioni di importazione a Sarno sull’asse laziale effettuate da La Rocca jr. L’attività investigativa portata avanti con pedinamenti, intercettazioni ambientali e telefoniche restituisce uno spaccato criminale per 50 diversi capi d’accusa, frastagliati e sminuzzati tra partite di droga vendute, cessioni a decine, intimidazioni. La Rocca jr: ancora minorenne, uccise uno straniero ed era latitante.

Fonte: La Città, quotidiano di Salerno e provincia