Camorra e cantanti neomelodici, parla un pentito del clan Amato-Pagano: “I neomelodici usati per riciclare i soldi della droga, esistono quelli ‘a libretto’ e quelli free lance”
13/11/2018 – Esistono quelli «a libretto» e i semplici «cavallucci». Come a dire: esistono quelli che sono inseriti in un progetto, come se fossero organici a un sistema, e quelli che invece fanno i free lance, si mettono a disposizione alla bisogna, quando la cosa diventa impegnativa e magari devi mettere in campo nomi sempre nuovi.Non parliamo di aziende con tanto di partita iva, ma di camorra e neomelodici, di clan che tengono i propri nomi su cui investire e su cui puntare, quelli a libretto, per l’appunto, cantanti che devono girare e che devono sfondare: ne va della reputazione del clan, ma anche delle casse della stessa organizzazione. In che senso? Girano soldi attorno ad alcuni neomelodici, che diventano – magari a loro insaputa – uno strumento per ripulire soldi della droga e del racket, insomma un modo efficace per riciclare proventi di attività illecite.Camorra e cantanti, c’è un verbale che porta la firma di Luca Menna, pentito del clan Amato-Pagano, quelli che fino a qualche anno fa venivano chiamati scissionisti (per la dolorosa faida del clan Di Lauro) e che oggi restano un cartello autonomo nella galassia di cosche e famiglie criminali che si contendono il bancomat dello spaccio al minuto. (RASSEGNA STAMPA – IL MATTINO)