Cavani ci pensa – Napoli ti aspetta
i 5 motivi per un clamoroso ritorno
Il richiamo dello spogliatoio del Napoli, nel quale si è catapultato nelle due gare, abbracciando tutti, ma proprio tutti, e cogliendo l’affetto di chiunque.
I figli che vivono a Napoli La possibilità di trascorrere a Napoli il suo finale di carriera, stando al fianco dei suoi due figli, che ormai qui si sono stabiliti con la mamma.
L’incontro tra Giuntoli e Psg La chiacchierata esplorativa tra Cristiano Giuntoli e il diesse del Psg, suo amico dai tempi della trattativa con il Benfica per André Gomes.
L’abbraccio dei tifosi L’accoglienza del San Paolo (applausi al momento del riscaldamento e all’ingresso in campo, standing ovation alla fine) lo ha scosso.
Il rapporto con De Laurentiis L’incontro, con tanto di abbraccio con De Laurentiis, poi diffuso sui social, è un segnale su una sintonia assolutamente innegabile.
Mettetevi comodo, anche se non avrete molto tempo: ma sta per essere lanciata una «serie» da lasciarvi senza fiato; e non vi annoierete, neanche un secondo, perché il finale, com’è giusto che sia, non è neppure lontanamente prevedibile. Tranquilli, stavolta non c’è trucco e non c’è inganno, il prologo è stato già scritto, e non resterete disorientati, come nell’estate scorsa, non ci sono fake, non s’alzeranno voci incontrollate, non esisterà un mondo virtuale e parallelo: si procederà per step, adesso così si dice, e si intuirà in fretta, certo non subito, se sia possibile arrivare là dove li porta il cuore. Perché stavolta, nel prossimo giugno, Edinson Cavani finirà per interessare al Napoli: piace già adesso – veramente pure ieri – ma può darsi che tra sette mesi esistano condizioni un tempo improbabili, anzi impossibili e ora da verificare. Non ci sono trattative, non si può e né si vuole, ma c’è un desiderio di accomodarsi lungo la riva di un mercato e attendere che accadano cose che voi uomini…
PERCHE’. Le foto le avrete viste, hanno scandito le settimane scorse, quelle nelle quali Psg-Napoli e ritorno è diventata una carrellata nelle espressioni di Cavani: si è abbracciato con De Laurentiis, e con affetto, e il cinguettio del club è servito anche per confessare uno stato d’animo e mostrare quell’affetto che pareva svanito, almeno cinque anni fa. Il resto lo ha fatto De Laurentiis, ribadendo concetti che gli sono cari, perché gli affari di cuore non possono conciliarsi con quelli del calcio: «Edi sa che per lui le porte a Napoli saranno sempre aperte. E’ chiaro che però, eventualmente, un giorno, dovrebbe ridursi lo stipendio». E però siamo alle aperture e ad una chiarezza politico-lessicale che non ha precedenti, pur nella consapevolezza di difficoltà (di carattere economiche) indiscutibili: però quello è stato un passo, a cielo aperto, per sostenere una idea forte, che va già al di là del tetto d’un club che ormai s’è spinto oltre i cento milioni complessivi d’ingaggio.
RICHIAMO. Il resto è in quell’atmosfera quasi surreale del san Paolo, soprattutto: nell’accoglienza da pelle d’oca che il Matador ha avvertito non appena ha messo piede in campo per il riscaldamento; nell’applauso – insolito per la tempistica – che gli è stato rovesciato addosso quando è entrato in partita e poi in quelle mani imploranti dalla tribuna, da qualsiasi settore, dopo il fischio finale, quando è uscito stordito per quella manifestazione d’affetto che quasi non ha precedenti. «Non è il momento di parlare di mercato». Verrà la primavera, poi l’estate, e si capirà come si svilupperanno certe situazioni, se la sua centralità all’interno del progetto Psg potrà essere ancora messa in discussione, ad esempio, e se il Napoli avrà trovato in sé quel «bomber da trenta gol» che De Laurentiis ha invocato.
CASA. Cavani si è potuto godere, ma giusto un po’, i suoi due figli, che vivono a Napoli con la mamma, dalla quale il bomber si è separato: tornare significherebbe stargli al fianco, condurli nella crescita con una presenza chiaramente più frequente. Ma le carriere dei calciatori sono anche brevi e quel fenomeno uruguayano che ha spezzato il cuore di Napoli e poi l’ha reincollato, non può prevedere nel prossimo giugno, quando avrà trentadue anni, con una sola stagione di contratto (a dieci milioni netti, più o meno) ancora con il Psg, chi e come possa lusingarlo, in Europa o in qualsiasi angolo del Mondo. Niente che somigli, neppur vagamente, per i motivi più vari e quelli a cui è maggiormente, romanticamente, sentimentalmente legati, alla sua Napoli. Ecco perché converrà starsene a guardar la stella, la prossima estate…
fonte:corrieredellosport