Mauro Icardi gela la difesa del Barcellona e firma l’1-1 dell’Inter: San Siro esplode.
L’Inter ha fermato il Barcellona, ha tenuto a distanza (-3) il Tottenham vittorioso contro il Psv e adesso ha la possibilità di guadagnarsi la qualificazione agli ottavi con un pareggio a Londra in casa degli Spurs. Per battere i campioni di Spagna serviva gara perfetta e quella dei nerazzurri non lo è stata, ma la formazione di Spalletti ha comunque trovato la forza per rialzarsi quando, a 8’ dalla fine, Malcom, obiettivo estivo del ds Ausilio, sembrava aver assestato il colpo letale. E’ stato quello il momento in cui l’Inter ha dimostrato di essere una grande squadra. Spalletti ha fatto alzare dalla panchina Lautaro Martinez che ha lavorato bene la palla decisiva, quella che dopo un tiro “sporco” di Vecino, Icardi ha messo in porta con la prima conclusione nello specchio della sua formazione. Ancora una rete nell’ultimo quarto d’ora. Ancora una rimonta grazie al terzo sigillo in quattro match europei di Maurito, un vero bomber da Champions. L’Inter ha così strappato un punto pesante per il morale, ma soprattutto per la classifica. Giusto così perché la squadra vista nella ripresa non avrebbe meritato di perdere. Il Barcellona ha dominato nelle statistiche (26-10 le conclusioni totali, 8-1 quelle nello specchio e 65% di possesso), ma i padroni di casa, pur difendendosi, non sono mai andati al tappeto. Hanno giocato con la testa, con il cuore e con il carattere e alla fine sono stati premiati.
SOFFERENZA E CUORE. L’Inter sapeva che sarebbe stata durissima e in campo i timori sono stati confermati. Spalletti aveva deciso di giocarsela a specchio ovvero spazio al 4-3-3 visto contro Lazio e Genoa per creare, in teoria, uno contro uno a tutto campo. Nainggolan così è arretrato sulla linea di Vecino e Brozovic, nel ruolo che non ha per niente amato lo scorso anno con Di Francesco. Icardi e compagni hanno dato l’impressione di voler pressare alti, ma è stato un fuoco di paglia perché dopo pochi minuti gli uomini di Valverde hanno iniziato a macinare il loro possesso e a difendere… avanzando per recuperare il pallone nella trequarti avversaria. I nerazzurri non riuscivano a uscire palleggiando e il loro piano tattico non funzionava perché sulla destra mancava la spinta di Vrsaljko, perché gli interni Vecino e Nainggolan non riuscivano ad inserirsi e perché Perisic non era mai cercato con i cambi di gioco. Di fatto l’Inter non aveva sbocchi: provava a coprirsi con il 4-5-1 e finiva per arretrare con la linea difensiva fino al limite della propria area dove De Vrij e soprattutto Skriniar hanno eretto un muro che anche le parate di Handanovic hanno contributo a tenere in piedi. Più che le lacune interiste, però, è giusto sottolineare la prova del Barça che, con Messi in tribuna perché ancora sofferente al braccio destro, ha messo le tende nella metà campo nerazzurra, ci ha provato di continuo con Suarez e ha mostrato un Coutinho e un Busquets sontuosi. Dopo la mezzora Spalletti ha cambiato la posizione di Nainggolan e lo ha mandato ad attaccare Busquets, ma la mareggiata blaugrana era troppo impetuosa.
ANCORA ICARDI. Dagli spogliatoi è riemersa un’Inter con più gamba. Borja Valero al posto di Nainggolan ha aiutato il centrocampo, Perisic ha creato qualche pericolo e i padroni di casa hanno dato l’impressione di provarci anche se poi sono state le parate di Handanovic a tenerli sullo 0-0 fino alla rasoiata di Malcom che, entrato da appena 120 secondi, ha fatto calare il gelo sul Meazza. Icardi però ha rianimato lo stadio con la sua zampata e l’Inter si è presa un punto che può essere pesante per volare agli ottavi.
fonte:corrieredellosport