L’Inter crolla a Bergamo e si ferma dopo sette vittorie consecutive.Napoli da solo al secondo posto
11 novembre 2018 | 17:59
Quattro per quattro. Quattro gol per quattro vittorie di fila: l’Atalanta passa sopra l’Inter come un carrarmato, non come un Suv. La peggior edizione stagionale della squadra di Spalletti viene “demolita” dalla banda Gasperini: 4-1. La sosta per l’Inter sarà lunga, la serie di vittorie è interrotta, i quattro gol subiti sono record stagionale. La Dea è bella e affamata, l’Inter è spenta, confusa, quasi irriconoscibile. Surclassata fisicamente, graziata nel primo tempo, rimessa in partita dal rigore ma poi mai capace di presentarsi dalle parti di Berisha. D’Ambrosio e Asamoah un disastro, centrocampo in affanno, Brozovic (fra i meno peggio) espulso nel finale, Perisic ancora non pervenuto. Zapata prima e Gomez poi, con armi diverse, dominano gli avversari, spedendoli a -3 dal Napoli secondo e affacciandosi in zone interessanti della classifica.
DOMINIO — Gosens è un treno in corsa che gli interisti non prendono mai, Zapata vince tutti (ma proprio tutti!) i corpo a corpo e i duelli personali, Papu Gomez e Ilicic non danno punti di riferimento, prendono palla sulla trequarti e ne saltano almeno un paio ad azione. A fine primo tempo, con gli interisti che sembrano giocare in sneaker senza tacchetti (tanto sono impacciati e in ritardo), il fatto che l’Atalanta sia solo 1-0 è un fenomeno paranormale con cui Gasperini dovrebbe infuriarsi. Le tre ammonizioni rimediate a centrocampo (Vecino, Brozovic, Skriniar) sono il segno di un’Inter mai così in difficoltà, forse nemmeno col Barça. Il gol arriva alla seconda occasione, dopo 8’, con un cross da sinistra di Gosens che taglia tutta l’area e trova la scivolata di Hateboer. Poi se ne contano altre sei nitide, dall’autopalo di D’Ambrosio con carambola su Handanovic del 10’, fino al miracolo del portiere su Toloi del 45’. Le due più clamorose se le mangia Ilicic, da due passi: in una si schianta sul palo, nell’altra si fa stoppare da Handa.
ILLUSIONE E K.O. — L’incantesimo di cui è preda l’Inter sembra svanire dopo il lungo intervallo, quando in due minuti trova rigore e trasformazione dello stesso. Parte tutto da un rinvio svirgolato di Berisha: Politano raccoglie e crossa, Mancini è lì attaccato e la palla gli tocca il braccio. Icardi trasforma con freddezza. Spalletti ha inserito Borja (per Vecino) per dare un po’ di fosforo e palleggio, ma è soprattutto la squadra di Gasp a rifiatare, accusando la cancellazione del primo tempo in un minuto. Superato lo shock, però, la Dea si risveglia, e in versione meno sprecona. Stavolta basta una punizione ben battuta da Ilicic per trovare lo stacco di testa di Gianluca Mancini, che colpisce per la terza gara di fila. Colpisce una terza volta anche l’Atalanta al 43’: punizione laterale di Ilicic ancora testa di un difensore: stavolta è Djimsiti a saltare più in alto di un irriconoscibile Skriniar per fare 3-1. L’Inter è al tappeto, Papu Gomez inferisce nel recupero, ma aggiungendoci “bellezza”: gran tiro a giro. Bergamo si conferma città difficile per i nerazzurri di Milano. Così tanto, però, non era lecito attenderselo.
fonte:gazzetta dellosport