Minori: Consiglio Comunale del 12 Novembre
Riceviamo e pubblichiamo un comunciato del comune di Minori
Nel rispetto dell’attività di tutti i rappresentanti istituzionali, è doveroso per tutti riferire la verità su quanto avviene in sede consiliare, essendo peraltro documentato dai relativi verbali. La verità, in questo caso, è che il consigliere Mormile tenta in via propagandistica di prendersi da solo un merito che, se c’è, è collegiale. Il consiglio comunale di Minori ha infatti discusso il problema del collegamento viario della frazione Casa Cumbolo su richiesta del Mormile, questo è vero. Non è altrettanto vero, invece,
- che si sia individuata una soluzione progettuale definitiva e addirittura “immediatamente cantierabile” (come egli sostiene), laddove invece si sono investiti gli organi esecutivi di valutare e individuare la soluzione più idonea alle esigenze dei residenti;
- che la maggioranza sia stata messa (sempre come affermato dal Mormile) “di fronte ad una scelta di assunzione delle proprie responsabilità”, essendo se mai vero che le sole due ipotesi di intervento ad oggi considerate rientrano in documenti programmatori (il P.U.C. e il tracciato della strada per la frazione Torre) redatti e approvati dalla maggioranza ed osteggiati ripetutamente proprio dalla parte politica cui Mormile appartiene;
- che il Sindaco Reale sia stato “costretto ad alzare la mano” (cioè a votare favorevolmente), dato che lo aveva già fatto (diversamente dal Mormile) al momento dell’approvazione dei due atti citati (e sempre col voto contrario di Mormile e del suo gruppo);
Suona poi addirittura risibile il tentativo di enucleare “buoni e cattivi” all’interno della maggioranza specificando chi “ha a cuore gli interessi collettivi” (mentre agli altri, par di capire, manca tale sensibilità), nel tentativo di lucrarne una improbabile spaccatura. E’ un segno dei tempi (tristi) l’uso della propaganda per fini unicamente elettorali, ma al rispetto della verità dei fatti sono tenuti tutti. Onestà avrebbe voluto che il consigliere Mormile desse atto al Consiglio comunale (di cui egli pure fa parte) di ciò che al Consiglio compete e che esso realizza nella sua collegialità, piuttosto che accreditarsene come artefice unico. Ma l’onestà intellettuale, evidentemente, non appartiene (purtroppo) a tutti coloro che, viceversa, non dovrebbero mai farne a meno.
L’’amministrazione comunale