Naspi, lavoratori stagionali del turismo, sedotti e abbandonati?
Dopo le promesse e le tante preferenze, a cinque mesi dal suo insediamento, tuttora nessuna iniziativa si registra da parte del nuovo Esecutivo nel debellare tale assurdo provvedimento. Varata dal governo Renzi,la Naspi, condanna circa 500 mila famiglie all’ennesima battaglia invernale per la sopravvivenza.Una problematica che è stata più volte evidenziata durante la scorsa legislatura, sia in Commissione Lavoro che in Parlamento, dal M5S.
Sorrento – Con la chiusura della stagione turistica, per centinaia di migliaia di lavoratori stagionali, puntuale come negli ultimi anni, si ripresenta la problematica Naspi. Ovvero il sussidio di disoccupazione, inserito nell’ormai famoso Jobs Act dell’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi , che sostituì l’affidabile Aspi e la Mini Aspi. Una questione che sebbene più volte sollevata è stata troppo spesso dimenticata dai precedenti governi, e tuttavia ,almeno per il momento, non sembra essere inserita neanche nelle priorità dell’attuale Governo giallo-verde.
Un provvedimento, la Naspi (che è bene ancora una volta ricordare), tramite il quale, i lavoratori del turismo, dato la stagionalità di molte attività (in genere sei mesi all’anno), sono stati allineati a qualsiasi categoria di lavoratori precari. Durante il periodo invernale di inattività, che prima veniva coperto interamente dal sussidio di disoccupazione Aspi e permetteva di poter vivere dignitosamente i mesi che li separano dalla ripresa lavorativa, con il nuovo dispositivo, il periodo contributivo è stato dimezzato. Una vera batosta per centinaia di migliaia di famiglie che vivendo in località turistiche sono legate al lavoro stagionale, mentre per i restanti mesi, non essendoci alcuna possibilità lavorativa e venendo dimezzato il sussidio di disoccupazione si trovano ad affrontare il periodo invernale in situazioni che talvolta rasentano la soglia di povertà.L’allora Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti giustificando tale provvedimento dichiarò che vi era stata una svista da parte del Governo nell’inserire le nuove norme nel Jobs Act . “Dimenticandosi” appunto di tale categoria di lavoro, già di per sè precario e per via dei contratti stagionali,senza alcuna tutela.
Una dimenticanza alquanto singolare, se si pensa che gli ultimi governi (compreso quello attuale) si prefiggono di sollevare al più presto le sorti del Paese puntando soprattutto sul settore da sempre trainante della nostra economia, si scordino di coloro che con tanti sacrifici e rinunce, ma sopratutto con una professionalità impari (tanto da essere considerato un vero valore aggiunto) contribuiscono a mantenere alto nel mondo il nome del turismo italiano.
Durante questi anni molte sono state le proteste dei lavoratori, capeggiati dall’elbano Giovanni Cafagna(il primo a porre l’attenzione su tale problematica), che costituitosi prima in un gruppo su facebook “Lavoratori stagionali” e poi anche in Associazione ,si sono visti appoggiare nella loro lotta dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Affinché tale categoria venisse tutelata e soprattutto chiarito la particolarità del lavoro stagionale del settore turismo. Grazie proprio all’appoggio pentastellato che la questione potè approdare alla Commissione Lavoro del Senato e più volte sollevata anche in Parlamento, dai portavoce, Sara Paglini, Nunzia Catalfo e Sergio Puglia. Promettendo una battaglia serrata fin quando non si avesse avuto un provvedimento concreto che potesse tutelare gli stagionali nel periodo invernale. Tre anni di lotta, durante i quali si sono avute anche alcune importanti manifestazioni a Roma, presso il Ministero ed al Senato mentre varie volte una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dalla Commissione lavoro del Parlamento per far valere le proprie ragioni. Le tante difficoltà dimostrate dai Governi di centrosinistra in questi anni e la totale indifferenza di altre compagini politiche hanno contribuito affinché non si trovasse alcuna soluzione. Le battaglie portate avanti in questi anni , sopratutto in territori come la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana, hanno visto spesse volte il coinvolgimento e la vicinanza ai lavoratori stagionali dei parlamentari pentastellati ,Sergio Puglia, Luigi Gallo . Garantendo immediate e concrete risposte una volta al governo dopo il responso elettorale del 4 marzo 2018, alla tanto temuta problematica Naspi. Un impegno senz’altro ripagato da centinaia di migliaia di lavoratori stagionali durante tale evento, dove il Movimento 5 Stelle, è risultata la compagine più votata. Un risultato ottenuto anche grazie all’azione dei Meet Up locali e dei tanti attivisti pentastellati che si sono esposti con i lavoratori invitando a votare il M5S.
Dopo l’insediamento del Governo Lega-M5S, lo scorso giugno, forte è stata l’attesa delle migliaia di famiglie dei lavoratori stagionali del turismo circa gli immediati provvedimenti varati dal neo Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. Ebbene chi credeva e sperava che tale provvedimento venisse immediatamente inserito nel Decreto Dignità(dato l’urgenza nel dare una risposta ad una categoria di lavoratori,sulle cui spalle, come da più parti si continua a propagandare, poggia un importante comparto dell’economia del Paese), è rimasto senz’altro deluso. Un atteggiamento che tuttavia non ha condizionato la tenacia che caratterizza ormai da tempo i lavoratori stagionali del turismo, che rilevata l’inerzia del Governo ,si sono rimboccati le maniche e ritornati a farsi sentire a livello istituzionale. Sollecitando il Governo, una delegazione di lavoratori stagionali è stata convocata a Roma e ricevuta nei giorni scorsi in due incontri al Senato ed al Ministero del Lavoro.
A Palazzo Madama i lavoratori stagionali sono stati ricevuti (verrebbe da dire ancora una volta!) dal Presidente della Commissione Lavoro. Un ruolo stavolta ricoperto dalla pentastellata, Nunzia Catalfo. La quale è stata portata a conoscenza (come se non avesse vissuto tale situazione) della petizione popolare, corredata da migliaia di firme raccolte già nel 2015. Con la quale si chiedeva il ripristino della vecchia Aspi. Mentre al Ministero a raccogliere le istanze dei lavoratori è stato ( …e verrebbe da dire: niente di meno che! ) il Capo della Segreteria del Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. In entrambi i casi (sebbene a questo punto il diretto interessato sarebbe dovuto essere il Ministro del Lavoro Di Maio che forse dimenticandosi e non inserendo tale sentita problematica nel Decreto Dignità dà la sensazione di emulare il suo predecessore) è stato ricordato l’impegno preso sui territori. Sia prima e durante la campagna elettorale, con oltre 400mila famiglie di lavoratori. Il cui voto, come promesso, per la maggior parte fu indirizzato verso gli attuali membri pentastellati del Governo. Ora dall’Associazione Lavoratori Stagionali invitano a votare la petizione da sottoporre poi alla neo Presidente della Commissione Lavoro. A cui è stata consegnata la proposta di modifica della Naspi (datata ormai 2015 per la quale tanto anche il M5S si è battuto contro il precedente governo) la quale consentirebbe il ripristino dei 6 mesi di sussidio, ossia la vecchia Aspi. Insomma cambia il Governo e si lascia intendere che bisogna ricominciare daccapo la battaglia? Nonostante gli attuali interlocutori al Governo, fino ad ieri si sono battuti a fianco dei lavoratori stagionali per tale problematica?? Insomma un cane che continua a mordersi la coda! Ora senza troppi preamboli il messaggio deve essere indirizzato ai parlamentari pentastellati, come il senatore Sergio Puglia, che in questi anni hanno abbracciato tale causa e grazie anche ai voti delle centinaia migliaia di lavoratori adesso occupano posizioni di rilevo nell’attuale Esecutivo. Quindi senza ulteriori raccolte firme, oppure appartenenza ad una determinata associazione o sindacato, senza le solite manifestazioni ed incontri al Ministero o in Commissione Lavoro, bisogna soltanto ricordare che la problematica Naspi è tuttora reale e sentita da quasi 500mila famiglie che a questo punto, abbandonati ancora una volta, si apprestano ad affrontare l’ennesimo duro inverno senza alcun sussidio.
Sarebbe del tutto assurdo ed impensabile che una compagine come il Movimento 5 stelle che tuttora raccoglie in modo incondizionato stima e simpatia da parte di tale categoria abbandoni al proprio destino i lavoratori stagionali del turismo.
Il ripristino del vecchio sussidio Aspi, per tale categoria di lavoratori, che tuttora sopportano tanti altri sacrifici (orari massacranti e ricatti vari), rimane la soluzione ottimale! Pertanto sarebbe opportuno che il Governo, i parlamentari pentastellati e nello specifico il Ministro del Lavoro (circa il quale bisogna ricordare non è più lo sfuggente Giuliano Poletti ,ma “il nostro”Luigi Di Maio), dopo tre anni di lotta a fianco dei lavoratori, se cambiamento è, diano ora una risposta concreta! – 19 novembre 2018 – salvatorecaccaviello