Ravello, Villa Rufolo ” Nessun concerto pubblico Sabato 10 novembre con l’Orchestra Filarmonica Campana”
Ravello , Costiera amalfitana. Informiamo i nostri lettori che da una verifica fatta chiamando il direttore Secondo Amalfitano la notizia uscita sulla pagina face book dell’orchestra Filarmonica Campana di un concerto pubblico sabato prossimo non è fondata. Si tratta di un evento privato come riporta il comunicato sotto della Direzione di Villa Rufolo.
QUESTO IL POST , PER IL CONCERTO FATTA ANCHE UNA LOCANDINA
Sabato 10 Novembre inauguriamo a Ravello la “decima” Stagione Concertistica 2018-2019 #Legàmi con il Concerto #IlCantodellInnocenza. In programma musiche di #Britten, #Puccini e #Mozart, dirige il maestro Giulio Marazia – conductor. Alle ore 18.30 nell’Auditorium di Villa Rufolo. Concerto privato con esibizione dell’invito all’ingresso. Scopri di più >https://goo.gl/AANQV9
L’Orchestra Filarmonica Campana, diretta dal Maestro Giulio Marazia, si esibirà sabato 10 novembre alle 18.30 all’Auditorium di Villa Rufolo a Ravello.
Il Concerto, ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, inaugurerà la X Stagione Concertistica 2018-2019 “Legàmi” dell’Orchestra Filarmonica Campana. Il concerto commemorativo, dedicato alla memoria di Maria Teresa Merola, nel decimo anniversario della sua scomparsa, prevede l’esecuzione della “Simple Symphony” di Benjamin Britten, l’elegia “Crisantemi” nella versione per orchestra d’archi e il “Divertimento” per archi in re maggiore KV 136 di Wolfgang Amadeus Mozart. Dirige il maestro Giulio Marazia.
Toccò a Edward Benjamin Britten, la cui fama si affermò rapidamente durante e dopo la guerra, di sbloccare la musica inglese dall’isolamento e dall’impersonalità. Il folklore fu uno degli elementi fondamentali che salvarono la nazione e gli antichi modi, abbinati alle ballate, di origine scozzese diventarono la parte predominante della cultura musicale. È proprio su queste orme folkloristiche che il compositore trae lo spunto per la “Simple Symphony”.
“Crisantemi” è invece un cameo meraviglioso di sei minuti circa scritto da Giacomo Puccini, che sulla morte danza e medita, e consola, con la leggerezza della scrittura quartettistica, accompagnandoci, certo, in alcuni momenti di tristezza, ma rivestendoli di melodia, di suoni delicati, di voci raccolte in un’atmosfera di ricordo commosso (per chi vuole, di preghiera) tenute insieme da un impasto strumentale che è senza ombra di dubbio una delle cose più commoventi dell’autore di Bohème e Tosca.
Il “Divertimento K. 136” per soli archi di Mozart fu scritto tra gennaio e marzo del 1772 a Salisburgo e appartiene quindi alla produzione strumentale di un Mozart sedicenne, che assorbe e assimila esperienze e stili altrui, specialmente della scuola barocca e della sinfonia d’opera italiana. Si avverte la presenza di uno stile cameristico di solida fattura e di luminosa civiltà.