SALERNITANA: un primo bilancio alla sosta, cosa ha funzionato e cosa meno

14 novembre 2018 | 16:27
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SALERNITANA: un primo bilancio alla sosta, cosa ha funzionato e cosa meno

Le prime dodici giornate ci hanno consegnato una Salernitana terza in classifica, pur con una gara in più rispetto ad alcune inseguitrici, e un ambiente carico più che mai a Salerno. Bilancio complessivamente più che positivo alla lunga sosta che attende la squadra, nuovamente in campo soltanto ad inizio dicembre. Una pausa che, se da un lato spezza forse eccessivamente il ritmo partita, dall’altro può tornare utile per limare qualcosa. Dopo la sosta gli uomini di Colantuono saranno impegnati in un finale d’anno dei più intensi, con diverse sfide al vertice che potranno fornire ulteriori indicazioni sulle reali ambizioni della squadra. La Salernitana può senza dubbio ripartire da un comparto difensivo di sicuro affidamento, dimostratosi, ancora una volta, tra i più solidi del campionato, grazie ad un portiere di assoluto livello come Micai, più volte provvidenziale, nonostante l’incidente di Venezia, e a centrali arcigni come Mantovani, Gigliotti, Schiavi e Migliorini, tra i migliori in questo avvio. A rassicurare i granata anche il rendimento di Riccardo Bocalon, che non ha smarrito la sua vena realizzativa, guadagnandosi nuovamente la maglia da titolare a suon di gol. Le corsie laterali hanno consegnato, inoltre, al trainer romano quattro interpreti di spessore, nonostante l’utilizzo, a volte costretto, di giocatori sul piede debole. Promosso anche il carattere e lo spirito battagliero di questa squadra, che ha saputo far gruppo e sposare in pieno la causa granata.

Luci ed ombre, invece, a centrocampo, dove qualche elemento deve ancora inserirsi al meglio (si veda Castiglia o Di Gennaro, in fase di crescita), ma dove Colantuono può contare sul frangiflutti Francesco Di Tacchio, buono per tutte le stagioni. Male l’attacco, a parte Bocalon, con Milan Djuric ancora al palo e Jallow ammirato soltanto a sprazzi. Da rivedere anche la gestione del pallone e la fase di palleggio, che ha funzionato solo a tratti (ad esempio a Crotone), punto in cui la squadra mostra di avere ampi margini di crescita. La squadra è sembrata a tratti monotematica, intestardendosi talvolta nello sfruttare i centimetri di Djuric o il taglio in verticale di Jallow. Nota dolente anche i calci piazzati, da cui sono arrivati molti dei gol incassati. Tutti punti, comunque, su cui i granata potranno lavorare con la giusta serenità nel corso di queste due settimane, per presentarsi nel migliore dei modi al ritorno in campo.