Un incontro con quanti vivono situazioni di disagio con il coinvolgimento di fedeli e volontari, nella Giornata Mondiale dedicata ai poveri, in nome del messaggio di accoglienza verso il prossimo diffuso da Papa Francesco. Gli operatori e animatori della Caritas diocesana, accompagnati dai Centri di ascolto, si sono riuniti nella palestra del Reggimento Cavalleggeri Guide di Salerno, per celebrare la santa eucarestia e condividere il pane quotidiano spezzato in fraternità, nel giorno della domenica, insieme a quanti vivono realtà difficili. Il connubio col luogo, inoltre, fa seguito a un lavoro svolto da molti anni, in cui si coniuga il servizio dei militari, chiamati a raccolta, con i quali la Caritas collabora nel progetto Libano, dove viene prestata assistenza ai ragazzi che incontrano nella loro missione. Promuovere la relazione umana, attraverso l’inclusione, è il filo conduttore dell’iniziativa che accompagna i membri della Caritas, rivolgendo ancora una volta lo sguardo verso i poveri, per ascoltare il loro grido di aiuto, spesso silenzioso, in una società che, troppe volte, esclude. Molti, dopo l’esperienza del primo anno, hanno sottolineato di aver riassaporato il calore di una casa in cui abitare, la gioia di un pasto e la solidarietà di quanti hanno voluto condividere la mensa, in maniera semplice. Circa duecento i pasti preparati dalla Mensa Domini, con un menù che ha offerto gnocchi, roastbeef e dolce per tutti i partecipanti. Oltre alla riflessione, in un clima di accoglienza, l’impegno nasce come momento di festa, in cui la famiglia si riunisce, per vivere una giornata all’insegna della serenità, coronato dallo spettacolo musicale del gruppo I Picarielli. L’invito, soprattutto, è quello di non dimenticare che la povertà sociale sulla quale si vuole portare l’attenzione, è solo una delle molteplici forme di disagio che l’uomo moderno patisce. «A Salerno – ha osservato don Marco Russo , responsabile della Caritas diocesana – si registra un grado di povertà che non ci deve scandalizzare. Oltre alle persone bisognose di un pasto o di un tetto, ci sono altrettante persone che, nascondendosi, purtroppo, per lo status sociale, non fanno emergere la povertà dilaniante del rapporto umano». Come ricorda il logo della Giornata Mondiale, il povero al quale simbolicamente viene tesa la mano, rappresenta l’umanità intera che, nell’esperienza quotidiana, sa di avere bisogno dell’abbraccio di Dio, tanto quanto della misericordia da parte dei propri fratelli. E un segno concreto è l’attivazione di una struttura che funge da punto di riferimento per quanti non hanno un tetto. «Con l’apertura del centro diurno – ha spiegato don Marco – offriremo, nei prossimi giorni, l’opportunità di continuare a ricevere questo calore, attraverso l’incontro di mani e di persone che si guardano negli occhi, imparando a stare insieme».
Rosita Sosto Archimio LA CITTA