Sorrento, corteo studentesco in Piazza Lauro
Ecco alcuni dei video girati tra i ragazzi su instagram…
Ancora una volta qui in Pensiola, tutti i ragazzi delle scuole superiori – l’istituto Nautico Nino Bixio, l’istituto polispecialistico San Paolo, l’istituto Classico/Linguistico/Umanistico Publio Virgilio Marone, l’istituto Artistico/Musicale F. Grandi e l’istituto Scientifico Salvemini – si sono riuniti in Piazza Lauro a Sorrento per far valere i loro diritti da studenti, come hanno fatto tutti gli alunni italiani, che si sono riuniti in grandi cortei studenteschi in tutte le più importanti piazze d’Italia. I motivi principali dello sciopero sono stati i finanziamenti e i fondi scolastici, i diritti di ogni singolo studente e l’edilizia scolastica.
Il corteo a Sorrento è stato diretto dai tutti i rappresentati d’istituto delle varie scuole, che hanno diretto il corteo da Piazza Tasso a Piazza Lauro passando anche per via degli aranci. Sul posto la polizia municipale che si è occupata di chiudere la strada per consentire ai ragazzi di riunirsi a Piazza Lauro per discutere dei vari temi.
Scopriamo insieme nel dettaglio i vari motivi che hanno spunto gli studenti scolastici a scioperare:
Le diseguaglianze e l’alternanza scuola lavoro. Gli organizzatori si scagliano contro le disuguaglianze sociali che non permettono un’equa formazione scolastica a coloro che provengono da condizioni economiche di svantaggio, come i giovani migranti, le minoranze e le famiglie che non possono permettersi di sostenere le spese e le tasse scolastiche universitarie. Secondo questo pensiero, se a chi è svantaggiato economicamente viene sbarrata la strada per l’accesso alla formazione universitaria, non potrà mai trovare un riscatto nello studio ed elevare la propria posizione sociale mediante una buona o anche prestigiosa occupazione che gli consenta di vivere non solo lontano dalla criminalità e dalla malavita, ma anche con l’orgoglio di chi ce l’ha fatta a realizzarsi soltanto con le proprie forze.
Ma gli studenti protestano anche contro l’alternanza scuola-lavoro e le differenze tra i diversi indirizzi scolastici: ‘Nei tecnici e professionali è previsto un monte ore obbligatorio più elevato rispetto ai licei: esiste quindi, più forte di prima, una classifica tra sapere manuale e sapere teorico. Non è solo una questione di classificazione delle materie didattiche, già di per sé inammissibile, ma una sedimentata idea di società disuguali.
Legge di bilancio. Gli studenti si sono pronunciati a sfavore delle norme contenute in legge di bilancio per quanto riguarda l’istruzione. Secondo Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, il testo della legge di bilancio conferma l’assenza investimento su istruzione e formazione universitaria. Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, rincara la dos denunciando l’assenza di agevolazioni per il diritto allo studio e di un piano strutturale per l’edilizia scolastica. Anche il taglio dei fondi per i percorsi di alternanza viene considerata una manovra cieca che non punta a incrementare la qualità degli stessi.
Edilizia scolastica e investimenti. Edilizia scolastica insufficiente a garantire un’adeguata sicurezza, tagli agli investimenti nell’istruzione: questi sono quindi gli altri grandi temi su cui verte la protesta studentesca. Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: “
Chiediamo che questo Governo metta giù la maschera sui fondi in istruzione. Non è accettabile che si promettano investimenti per fare propaganda, ma che allo stesso tempo il Ministro dell’Istruzione dica che “bisogna scaldarsi con la legna che si ha”, e che pochi giorni dopo saltino fuori 29 milioni di euro di tagli: 14 sulla scuola, 15 sull’università.
Saremo in piazza anche perché cambiare il nome e ridurre le ore di alternanza non risolverà il problema dello sfruttamento! E i 56 milioni “risparmiati” col taglio delle ore, dove finiranno? Diciamo basta alla propaganda sulla pelle degli studenti!
Numero chiuso universitario Il Governo per mesi ha annunciato l’abolizione del numero chiuso alle Università. Mai un parere degli studenti, mai una proposta concreta, mai un confronto con il CNSU. Per superare l’attuale metodo di accesso servono investimenti, che partano dall’orientamento alle scuole superiori fino alle borse di specializzazione medica, e soprattutto serve un confronto vero con gli studenti! Afferma Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari.
Scuole Sicure Rete e Udu chiedono anche chiarimenti dal Governo sul tema della sicurezza, in particolare per la manovra “Scuole Sicure”. Le organizzazioni studentesche sono contro l’installazione delle telecamere e i cani antidroga fuori dalle scuole.