Stasera al San Paolo, andreazzoli ci crede «L’Empoli non farà regali»

2 novembre 2018 | 07:35
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Stasera al San Paolo, andreazzoli ci crede «L’Empoli non farà regali»

L’ostacolo è alto quando davanti c’è il Napoli e dopo avere affrontato la Juventus. Un calendario da paura. L’Empoli proverà ad esorcizzare il suo momento no al San Paolo. «Possiamo parlare di tante cose, ma il calendario è questo è lo sapevamo – ha detto il tecnico azzurro Aurelio Andreazzoli – affrontare in casa tutte le grandi non è stato certamente un vantaggio, così come non lo è andare a Napoli dopo aver incontrato i bianconeri. Andiamo a giocare contro una squadra forte, molto temibile e difficilmente interpretabile». La classifica mette pressione ad una squadra che ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. «Abbiamo consapevolezza di quello che facciamo ma al tempo stesso aumenta il disagio per la situazione di classifica. Dobbiamo migliorare quei numeri e crescere in quello che facciamo». Colpire i punti deboli del Napoli è la strategia dell’Empoli. «Interpretano il gioco in una maniera particolare, ho visto il secondo tempo con la Roma e mi ha impressionato. Un piacere vederli all’opera, ma sappiamo che hanno dei difetti e dovremo essere bravi a farli venire fuori».

Il modulo. Il registro tattico non dovrebbe cambiare rispetto alla Juve. Andreazzoli è orientato a confermare il 4-3-2-1 col doppio trequartista e una punta. «Possiamo interpretarla in diversi modi per mettere in risalto le loro difficoltà e possiamo farlo sia con una che con due punte» avvisa il tecnico apuano che ha convocato Zajc e Maietta che “possono partire dal primo minuto” conferma Bennacer. «Mi è piaciuto molto e gioca anche a Napoli».

Più esperienza. L’Empoli dovrà limitare gli errori visti contro le grandi del campionato. «Le tante ingenuità sono dovute a un pizzico di inesperienza, ma sono anche preventivate. Dobbiamo eliminarle, non solo abbassarle. In alcune gare hanno inciso in maniera determinante sul risultato. Chiediamo a chi ha più esperienza di trasferire le conoscenze e di partecipare, ma anche ai più giovani di darsi una svegliata. E’ ora di pensare che non c’è più tempo di fare stupidaggini e non essere superficiali. Una partita non è mai così definita come si vorrebbe, i ruoli cambiano come le situazioni. Dobbiamo crescere anche sulle palle inattive, metterci nelle condizioni di sfruttarle meglio».

fonte:corrieredellosport