Stupro di Meta, oggi via al processo: nella speranza di arrivare alla verità

Prenderà via oggi il processo per un caso di cronaca che ha scosso l’intera Penisola Sorrentina e ha attirato l’attenzione mediatica di tutto il Paese. Stiamo parlando del presunto stupro della turista britannica che sarebbe stato perpetrato a Meta di Sorrento da un numero ancora non ben definito di uomini, alcuni di essi facenti parte del personale di un noto albergo del posto.

Come più volte riferito, gli accusati sono cinque ex dipendenti dell’Hotel Alimuri, ovvero, Antonino Miniero, Raffaele Regio, Gennaro Davide Gargiulo, Francesco Ciro D’Antonio e Fabio De Virgilio, tutti ai domiciliari in quanto il giudice ha ritenuto non sussiste il rischio di recidiva e non essendoci il pericolo di un inquinamento delle prove. Erano finiti in cella lo scorso maggio, per poi essere scarcerati, come detto, circa un mese fa. Successivamente, sono entrati nel mirino degli inquirenti anche altre tre persone, ovvero, Catello Graziuso, Vincenzo Di Napoli e Francesco Guida, i quali sono invece a piede libero.

Ricordiamo, i fatti risalgono all’ottobre del 2016, precisamente la notte tra il 6 e il 7 ottobre. I barman Miniero e De Virgilio avrebbero offerto alla turista un drink, nel quale sarebbe stata sciolta una sostanza a base di benzodiazepine, e poi avrebbero abusato di lei sessualmente. Dopo la violenza la donna sarebbe stata affidata a Gargiulo il quale l’avrebbe condotta in un locale dove si sarebbe consumato un altro stupro, che vedrebbe il coinvolgimento anche di Regio e D’Antonio, ripreso con i telefonini e le cui immagini sarebbero state diffuse attraverso una chat. La ricostruzione si basa sulle dichiarazioni rese dalla vittima, comprese quelle rilasciate durante l’incidente probatorio del 9 luglio scorso, gli esami del dna e l’analisi delle conversazioni tra i presunti stupratori: da qui, secondo la Procura, emerge l’evidenza della prova che è requisito principe per chiedere il giudizio immediato.

Gli imputati hanno da sempre negato la violenza, asserendo che la donna fosse consenziente.

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