Tramonti e il terremoto del 1980. La storia dell’unico paese della Costiera, conteggiato nella sciagura
Tramonti. La sera del 23 novembre 1980, quando la terra tremò in larga parte della Campania, mietendo vittime in Irpinia, il vivere quotidiano fu interrotto anche in Costiera Amalfitana. In special modo a Tramonti. Il paese fu conteggiato nella sciagura per l’unica vittima del sisma, che fu colpita nel proprio istituto a Campinola:suor Modestina Russo, appartenente all’Ordine delle Suore Immacolatine, rimase fatalmente vittima di un crollo durante quelle scosse. La chiesa di San Giovanni Battista rimase gravemente danneggiata al tetto.
Tramonti fu attanagliata in quei giorni dalla paura, la gente si organizzava come poteva, ma nel ricordo delle persone quei momenti hanno dato al paese anche tanta speranza e voglia di vivere e di fare. Uno dei casi più belli, fu quando l’attuale Pizzeria Vaccaro, sull’omonima strada, ospitò le persone da tutta la frazione, grazie al buon cuore di Gennaro Vaccaro che in quel periodo fece ritorno da Verona e stava lavorando per ristrutturare i locali per costruire l’attuale pizzeria: la gente visse quei giorni in maniera accorata.
“Decisi di dare accoglienza e rifugio agli abitanti del luogo nella mia casa per stare tutti uniti e tutti insieme: insomma essere un’unica famiglia”, ha raccontato Gennaro Vaccaro a Teodoro Giunchiglia, che ha raccolto questa bella storia per noi, nelle sue interviste “Vi racconto Tramonti: Storie di Popolo” (che potete leggere integralmente nel post qui sotto). L’esercito a Tramonti portò anche una carovana di aiuti, dopo che furono allertate delle zone distrutte dal terremoto e le persone furono rifornite di coperte calde e di viveri, che venivano condivisi.
C’era una Tramonti da risollevare in seguito a quella calamità, tecnici e beni strumentali giunsero dal trevigiano, fornendo un importante contributo a censire gli immobili danneggiati*, dando nel frattempo un riparo a chi purtroppo aveva casa danneggiata: diciamo che in quei momenti, fu ricambiato il gesto per il disastro di quattro anni prima, quando il Friuli fu colpito dal terremoto nel maggio del 1976: molti tramontini, anche giovani che prestavano servizio militare in quei posti, portarono infatti il loro conforto in quei luoghi di devastazione. (Foto di repertorio dal web)
*come segnalatomi da Antonio De Marco,“tutti i rilievi tecnici ed altre collaborazioni e assistenze furono effettuati dalla Provincia di Treviso, con cui Tramonti instaurò un bel rapporto di gratitudine e per questo intitolò la piazza del Municipio proprio a Treviso e poi anche il bar.Una copia del grande pannello con 72 piastrelle che ancora c’è sulla facciata del Municipio venne donata alla Provincia e per molti anni fu posto su una parete nell’ingresso della vecchia Provincia a Treviso.Con l’avvento della Lega i rapporti si interruppero.” Ringrazio Antonio De Marco per queste notizie e ci tengo a precisare come mi ha raccontato, che ha tentato più volte di ripristinare i rapporti tra Tramonti e Treviso con la propria associazione culturale.