Adolfo Greco resta in carcere. Indagini anche su politica fra Castellammare , Monti Lattari e Penisola
Adolfo Greco resta in carcere. Indagini anche su politica fra Castellammare di Stabia , Monti Lattari e Penisola Sorrentina, i suoi contatti si diramano dalla costa di Sorrento fino ad Agerola e dintorni starebbero spuntando altri elementi e pentiti . L’imprenditore Adolfo Greco arrestato nell’ambito dell’inchiesta Olimpo il 5 dicembre scorso in compagnia di altre 12 persone. Dopo oltre 10 giorni di reclusione, la sua difesa aveva chiesto prima l’immediata scarcerazione e poi una misura cautelare più leggera agli arresti domiciliari. Entrambe le opzioni proposte dagli avvocati sono state rifiutate dal Tribunale del Riesame di Napoli che ha confermato le misure cautelari emesse contro coloro che gestivano le estorsioni nell’area stabiese. Le accuse che aveva formulato la Direzione Distrettuale Antimafia sono state quindi confermate e corredate con prove certe tanto che il Riesame ha deciso di confermare il carcere nei confronti dell’imprenditore del latte di Castellammare di Stabia.
Il caso del pizzino. E’ partita una nuova indagine delle forze dell’ordine nei confronti di Adolfo Greco per il ritrovamento di due milioni di euro all’interno della sua abitazione nel corso della perquisizione. Fra quei soldi è stato ritrovato un post it con il nome di un importante imprenditore stabiese, insospettabile colletto bianco che sarebbe il destinatario del denaro. Secondo l’accusa, quei soldi potrebbero essere una tangente per l’affari Cirio di via Napoli. Il lavoro della DDA quindi è tutt’altro che concluso e si arricchisce di nuovi esponenti della politica e dell’imprenditoria stabiese. Il nome del professionista è ancora top secret considerata l’importanza delle indagini. Secondo quanto si apprende, le forze dell’ordine stavano già monitorando l’uomo per dei comportamenti sospetti anche dopo le dichiarazioni di Renato Cavaliere.
Greco, secondo le forze dell’ordine, era il collante fra il mondo dell’imprenditoria e quello della criminalità organizzata stabiese. Gli sono contestati diversi episodi fra cui quello di aver portato a termine un’assunzione del nipote di Paolo Carolei obbligando il titolare di un supermercato a mantenere la promessa fatta alla famiglia. Prendendo in considerazione le intercettazioni ambientali e telefoniche, è emerso che Greco aveva ottimi rapporti non soltanto con i D’Alessandro, essendo un grande amico di Pasquale D’Alessandro e Paolo Carolei, ma anche con i Cesarano ai quali corrispondeva annualmente una importante cifra di denaro (15mila euro).
In più Greco è stato anche intercettato mentre riceveva la moglie del defunto capoclan Michele D’Alessandro, Teresa Martone, anche lei colpita dall’inchiesta Olimpo con ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Al summit di camorra, dove partecipò anche il nipote minorenne della donna, si discusse delle rate estorsive da dover pagare alla cosca di Scanzano per rispetto nei confronti dei figli della Martone. Greco, avendo tanta paura di Vincenzo D’Alessandro, il più sanguinario dei tre, accettò tutte le richieste della vedova. Ora ci sarà il processo al Tribunale di Torre Annunziata dove si vedrà se le accuse diventeranno una condanna o meno.