CAGLIARI -NAPOLI ORE 18 SUPER TURNOVER DI ANCELOTTI INSIGNE -MILIK DAL PRIMO MINUTO – MERTENS PARTE DALLA PANCHINA

16 dicembre 2018 | 07:45
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CAGLIARI -NAPOLI ORE 18   SUPER TURNOVER DI ANCELOTTI  INSIGNE -MILIK DAL PRIMO MINUTO – MERTENS PARTE DALLA PANCHINA
CAGLIARI -NAPOLI ORE 18   SUPER TURNOVER DI ANCELOTTI  INSIGNE -MILIK DAL PRIMO MINUTO – MERTENS PARTE DALLA PANCHINA
CAGLIARI -NAPOLI ORE 18   SUPER TURNOVER DI ANCELOTTI  INSIGNE -MILIK DAL PRIMO MINUTO – MERTENS PARTE DALLA PANCHINA

8 Reti del Napoli in stagione con giocatori subentrati dalla panchina (record in questa Serie A)

9 Successi partenopei negli ultimi 11 incontri in Serie A contro il Cagliari (2 pareggi)

Cagliari-Napoli sarà diretta dall’arbitro Doveri di Roma.

Assistenti: Lo Cicero-Ranghetti; IV Uomo: Serra. VAR: Mariani-Marrazzo

Doveri è alla 131esima gara diretta in Serie A. Ha già diretto gli azzurri in questo campionato in Napoli-Parma 3-0 dello scorso settembre

Il Napoli ha 16 precedenti in Serie A con l’arbitro romano: 10 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta:

Napoli-Novara 2-0 il 21 aprile 2012
Napoli-Udinese 2-1 il 7 ottobre 2012
Napoli-Sampdoria 0-0 il 10 febbraio 2013
Napoli-Sassuolo 1-1 il 25 settembre 2013
Verona-Napoli 0-3 il 12 gennaio 2014
Torino-Napoli 0-1 il 17 marzo 2014
Napoli-Palermo 3-3 il 24 settembre 2014
Napoli-Sampdoria 4-1 il 26 aprile 2015
Sassuolo-Napoli 2-1 il 23 agosto 2015
Genoa-Napoli 0-0 l’1 novembre 2015
Napoli-Carpi 1-0 il 7 febbraio 2016
Napoli-Bologna 3-1 il 17 settembre 2016
Napoli-Torino 5-3 il 18 dicembre 2016
Napoli-Milan 2-1 il 18 novembre
Napoli-Torino 2-2 il 6 maggio 2018
Napoli-Parma 3-0 il 26 settembre

Il Napoli ha ottenuto il successo in nove degli ultimi 11 incontri di Serie A contro il Cagliari (2N) e nel parziale ha segnato 3.3 gol di media a partita.

Il Napoli ha conquistato i tre punti nelle ultime tre trasferte di campionato contro il Cagliari, con un punteggio totale di 13-0 (inclusi due 5-0 nelle due più recenti).

Il Cagliari ha pareggiato le ultime quattro partite di campionato: i sardi non ottengono più pareggi consecutivi in Serie A da ottobre 2006 (sei in quella occasione).

Il Napoli ha già perso due trasferte in questa Serie A, nei due precedenti campionati i partenopei non hanno mai subito più sconfitte fuori casa (una nella stagione 2017/18 e due in quella precedente).

Nessuna squadra ha segnato meno reti del Napoli di testa in questo campionato (una, proprio nell’ultimo turno contro il Frosinone), mentre il Cagliari è quella che ha segnato di più con questo fondamentale (sette, al pari dell’Inter).

Il Napoli è la squadra dei cinque maggiori campionati europei 2018/19 che ha effettuato più tiri da fuori area (131) e che ha segnato di più dalla distanza (otto gol, al pari di Milan e Arsenal).

Il Napoli ha realizzato otto gol con giocatori subentranti dalla panchina nella Serie A 2018/19, record nel torneo in corso; tra questi sono compresi quattro degli ultimi sette messi a segno in esterna dalla squadra di Ancelotti.

Il Napoli è la squadra di questo campionato che ha completato più passaggi nella metà campo avversaria (303 a partita), mentre il Cagliari è quella che ne ha sbagliati di più in quella zona del campo (67 a gara).

L’attaccante del Napoli Dries Mertens ha segnato otto gol in sei sfide di A contro il Cagliari: fra le squadre incontrate più di due volte nella competizione, quella sarda è la formazione contro cui ha segnato di più in media a partita (1.3 reti).

Nel corso del mese di dicembre Alessio Cragno del Cagliari è il portiere dei cinque maggiori campionati europei 2018/19 che ha effettuato più parate in media a partita (sette).

E lo chiamavano il falso nueve: perché all’epoca, il 10 dicembre di due anni fa, mica si era ancora capito d’aver dinnanzi a sé un centravanti autentico, uno di quegli attaccanti da cui conviene stare alla largo. Poi spuntò dal nulla, o quasi, Dires Mertens, che fino a quel momento era stata la controfigura di Milik e – dunque – anche di Higuain, si intrufolò nel Sant’Elia e ci mise la faccia da scugnizzo. «Datemi il pallone»: per autografarlo, perché dopo una tripletta si fa così. Ne aveva già fatta una, a Bologna, ma quelle ebbe un altro sapore, ovviamente, lo rivelò compiutamente, anticipò il poker al Torino, servì per conferirgli un ruolo: il vero nove.

CHE BOMBER. Poi è chiaro che si ripensi a quell’istante, la fotografia dell’evoluzione della specie: Cagliari 0, Napoli 5, in scioltezza, deliziando e restando con gli occhi spalancati, perché un Mertens del genere non se lo sarebbe aspettato nessuno, neanche Sarri, neanche «Ciro», esploso in tutta la sua luminosa spavalderia e capace di rovistare nell’isola il proprio talento e spargerlo in campo. E ci saranno mille e vari motivi se il Cagliari sperasse che almeno per un giorno, cioè questo, Ancelotti guardi altrove, magari a Insigne, che nelle gerarchie della vigilia sembra stia un filino dietro, sono dettagli in apparenza: gli allenatori ragionano seguendo altri percorsi, se ne fregano (e giustamente) delle statistiche e dei corsi e ricorsi, però intanto questa è un’isola felicissima per Mertens che, un anno fa, nel secondo 0-5 consecutivo si è semplicemente accontentato di partecipare al festival del gol. Il resto è materiale per gli amanti dei numeri, ma qualcosa vorrà pur dire: otto reti in appena sei partite, fanno una media 1,3, magari chissenefrega oppure no. Perché potrà dipenderà dall’aria (?) o una richiamo della natura, che in Mertens sa essere dolce e carogna, dipende da dove l’analizzate: però quando il belga di Napoli o il napoletano di Lovanio incrocia il Cagliari, gli viene tutto così terribilmente semplice.

SCORIE. Poi quest’anno il giovanotto ci ha già dato, manco fosse abbonato alle triplette: quella all’Empoli è datata 2 novembre, sembra passata un’eternità con tutti queste partite che si accavallano, ed invece è stata utile per arricchire il garage di casa, dove vengono depositati i cimeli di questa sua carriera ch’è svoltata e lo farà ancora. Perché stavolta, dovesse giocare, gli toccherebbe condividere quell’appezzamento di terreno che è l’area di rigore, e sarebbe un po’ sua e un po’ di Milik, e significherebbe ripetere un copione ch’è andato in scena una sola volta dall’inizio, accadde contro l’Udinese, quando Insigne se ne stette a casa con l’influenza. E sarebbe una prova del nove per due: poi se vi parrà, chiamateli pure falsi….

fonte:corrieredellosport