A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio

1 dicembre 2018 | 18:21
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A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio
A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio
A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio
A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio
A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio
A Cava de’ Tirreni la mostra-evento “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”. 70 scatti tra cui il famoso Bacio

Cava de’ Tirreni. Al via oggi presso la galleria espositiva del complesso monumentale del Monastero di San Giovanni la prestigiosa mostra “Robert Doisneau – pescatore d’immagini”, settanta scatti di uno dei fotografi più importanti e celebrati del Novecento.

Un evento di portata internazionale incastonato nell’antico complesso da poco restituito alla città, che vedrà dall’ 1 dicembre 2018 al 3 marzo 2019, 70 immagini in bianco e nero che ripercorrono l’universo creativo del fotografo francese.

In conferenza stampa il Sindaco Vincenzo Servalli, la project manager  della Vidi, Chiara Spinnato e il curatore della mostra, Piero Francesco Pozzi, hanno presentato il progetto.

“La mostra dedicata a Robert Doisneau – afferma il Sindaco – persegue l’obiettivo di caratterizzare la nostra città come polo culturale, non solo in ambito regionale, ma anche nazionale ed internazionale, come in questo caso. Lo stiamo facendo grazie alle tante collaborazioni che hanno individuato Cava de’ Tirreni come uno straordinario palcoscenico per iniziative di grande valenza; per la sua storia, le sue tradizioni, le tante professionalità che riesce a metter in campo e per location, come il complesso monumentale di San Giovanni che è una fantastica cornice per accogliere eventi importanti. Non solo, però. In questi ultimi anni si è consolidata una forte presenza di visitatori che scelgono la nostra città per la qualità dell’accoglienza, per una offerta variegata di iniziative nel campo dell’arte e della cultura, dalla ceramica alla letteratura, dalla pittura, al teatro, dal folklore alle rievocazioni storiche”.

Chiara Spinnato nel presentare la società VIDI srl, organizzatrice dell’evento, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra privato e pubblico per eventi culturali di tale portata. La mostra è a cura  dell’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudile ed Annette Doisneau in collaborazione con Piero Francesco Pozzi, col patrocinio del Comune, prodotta e realizzata da Di Chroma Photografy e ViDi – Visit Different.

Il percorso espositivo, che mette in mostra alcune delle icone più riconoscibili della sua carriera come Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Les pains de Picasso, Prévert au guéridon, si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i soggetti a lui più cari, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.

“I soggetti prediletti delle sue fotografie – spiega il curatore della mostra, Piero Francesco Pozzi – sono i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo. Com’ebbe modo di ricordare lo stesso Doisneau, “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”.

Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert col quale condivise, fino alla sua morte, un’amicizia fraterna e qui presente con uno scatto – Prévert au guéridon – che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il suo fedele cane e l’ancor più fedele sigaretta”.

Quattro le sezioni: la sua amata Parigi, Bambini, Gioco di sguardi e Innamorati.

Doisneau affermava di voler cogliere il “meraviglioso quotidiano” e si appostava per ore a cogliere l’attimo, anzi lui si definiva un pescatore che aspetta con pazienza ed è pronto a capire dove accadrà quel momento e immortalarlo. Esemplificativi gli scatti della sezione Gioco di sguardi che ospita parte della serie Le regard oblique, ossia lo sguardo obliquo. La Galerie Romi in vetrina espone un quadro, per l’epoca osé, dove si vede una donna nuda, di spalle. Lo scatto implacabile sorprende reazioni sbigottite o maliziose. Sorprendente, poi, il gioco di sguardi dei passanti che guardano un artista che ritrae una modella discinta. La sezione dei Bambini ritrae i giochi semplici di una infanzia che non tornerà più e la sezione Innamorati ospita il Bacio dell’Hotel de Ville, scattata nel 1950, che ritrae una coppia di ragazzi che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre, attorno a loro, la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo ha reso celebre il fotografo francese. In esposizione sia lo scatto originale inviato alla rivista americana  Life che la pagina della rivista. Questa foto ha avuto una tale notorietà che ben presto molte coppie rivendicarono diritti d’autore, riconoscendosi in quello scatto. Fu così che Doisneau fu costretto ad ammettere che la foto era una messinscena, avendo assoldato due attori effettivamente innamorati e li aveva ritratti tra i passanti

Il lavoro di Doisneau dà risalto e dignità alla cultura di strada dei bambini; ritornando spesso sul tema dei più piccoli che giocano in città, lontani dalle restrizioni dei genitori, trattando il tema del gioco e dell’istruzione scolastica con serietà e rispetto, ma anche con quell’ironia che si ritrova spesso nei suoi scatti.

È il caso di Les pains de Picasso, in cui l’artista spagnolo, vestito con la sua tipica maglietta a righe, gioca a farsi ritrarre seduto al tavolo della cucina davanti a dei pani che surrogano, con la loro forma, le sue mani.

Nel libro Tre istanti di eternità il fotografo raccontava come avesse deciso di intitolare una mostra partendo dall’idea che tutto il lavoro di una vita, espresso in tempi di posa delle singole fotografie, “un centesimo di secondo qua e un centesimo di secondo là messi uno in cima all’altro, in tutto non fa mai più di uno, due, tre, secondi strappati all’eternità”. Percorrere le sale del complesso monumentale e ammirare questi istanti di eternità è certamente un’occasione da non perdere.

La mostra, inoltre, presenta un’aula didattica interattiva dove i bambini potranno partecipare attivamente diventando parte integrante della mostra, attraverso il proprio ritratto catturato in uno scatto fotografico. L’aula è stata allestita grazie allo sponsor D’Amico che presenta la collezione “Vasi D’Autore”, opera dell’artista Mario. I Vasi D’Autore dopo aver consumato il prodotto si prestano a essere riutilizzati come contenitore dove riporre spezie o ricordi.

Orari:

da martedì a domenica: 10,00 – 13.00; 16,00 – 20,00

lunedì chiuso

La biglietteria chiude un’ora prima

Ingresso:

Intero, € 9,00

Ridotto, € 7,00

L’ingresso ridotto è previsto per ragazzi dai 6 ai 18 anni over 65 anni studenti universitari muniti di tessera gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone

Ridotto speciale scuole, € 4,00