Giuseppe Petrarca di premio in premio

13 dicembre 2018 | 12:00
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Giuseppe Petrarca di premio in premio

Ancora un significativo riconoscimento per lo scrittore Giuseppe Petrarca: il suo ultimo romanzo, “L’avvoltoio” (Homo scrivens edizioni), si è aggiudicato il primo “Premio per i libri editi”, sezione “Classic”, alla X edizione del prestigioso Premio e Festival letterario “Garfagnana in giallo – Barga Noir” che si è tenuto tra Lucca e Barga dal 22 al 25 novembre 2018. L’evento, ideato da Andrea Giannasi e curato con Fabio Mundadori, è patrocinato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Lucca, dal Comune di Lucca, dal Comune di Barga, con la collaborazione di Tralerighe libri, Garfagnana editrice, e promosso da Prospektiva. Il “Garfagnana in giallo- Barga noir”, è inserito nel programma delle “Città del Libro”; collaborano alla sua realizzazione anche l’Associazione “Amici delle mura” e l’Associazione “Historica Lucense”. La vittoria de “L’Avvoltoio di Petrarca” rappresenta una soddisfazione speciale per l’Autore per almeno due ordini di motivi: il fatto che, come gli organizzatori hanno più volte affermato, quest’anno la qualità della scrittura dei testi in concorso ha toccato livelli finora mai raggiunti, e il fatto che la giuria del Garfagnana in Giallo, premiando il suo romanzo, abbia inteso non solo sottolinearne il valore letterario, ma anche dare riconoscimento e pregio alla nascita con questo libro di un nuovo genere letterario, il “giallo sociale”, laddove il noir può rivestire una valenza civile, può far riflettere, può trattare temi che toccano le coscienze. “L’avvoltoio. La nuova indagine del commissario Lombardo”, affronta infatti, sotto la veste accattivante del giallo, tematiche di scottante emergenza: il traffico di organi a carico di bambini inermi reclutati tra i “minori non accompagnati”, quella frangia di migranti invisibili ai sistemi di accoglienza dell’Unione europea in cui approdano, e il timore che gli extra-comunitari possano essere portatori di epidemie, stereotipo molto diffuso nelle popolazioni occidentali a fomentare un sotteso razzismo. E’ una caratteristica della letteratura di Petrarca toccare temi scottanti, attuali, al centro di forti dibattiti di coscienza nella collettività: l’autore non nasconde una forte volontà di denuncia, un uso dell’arte del raccontare ai fini di risvegliare gli animi nei confronti delle frange di individui destinati alla emarginazione e deriva. E lo fa mescolando amabilmente thriller e analisi sociale, piacere della lettura e riflessione interiore. Serpeggia di fondo, in questo come negli altri medical-thriller firmati da Petrarca, “Inchiostro rosso” e “Corpi senza storia”, l’idea che poteri occulti manovrino i destini della gente comune, protetti dalla “parte buia” delle istituzioni del sistema socio-sanitario, che agiscono da “terminali” del potere politico del malaffare e della criminalità, capace di dominare, al di sopra della legge statuale e del diritto internazionale, le vite degli esseri umani in vaste aree dell’intero Pianeta. Una scrittura che scuote, agita, rinnova. E i premi per Petrarca fioccano: ha appena ricevuto anche il “Premio Associazione Stampa Campana – Giornalisti Flegrei” per la sua attività letteraria dedicata a tematiche di impegno civile e sociale.
Carlo Alfaro