Ludopatia e Gioco d’Azzardo in Penisola Sorrentina : Una piaga sociale
Sorrento Intere Famiglie in ginocchio, giovani rovinati, aumento di sucidi e tentati sucidi…
E intanto I centri di gioco d’Azzardo e scommesse in penisola sorgono come i funghi ovunque e noi del positanonews siamo entrati per capirne di più :
Sembrano spettri,con gli occhi fissi su quel maledetto schermo magnetico e la musica delle monetine ha lo stesso suono soave che usciva dal famoso flauto Magico del Pifferaio Magico .
Immobili, incantati davanti a quei maledetti giochi con interi stipendi o risparmi di famiglia ,ridotti a pochi spiccioli , si giocano tutto e tornano a casa a mani vuote : senza nemmeno un centesimo per fare la spesa ,per provvedere ai propri bambini, al fitto, alle bollette e a tutte le spese domestiche ! Niente i risparmi e un intero stipendio si sono sgretolati nel giro di 10 minuti : Bruciati , polverizzati da una slot, una schedina di totocalcio, i gratta e vinci.
Loro , le vittime ,sono incapaci di pensare ,di amare, di ragionare, di condurre una vita normale….
da quando si svegliano a quando si addormentano il loro unico obiettivo sono i soldi e il gioco .
Le conseguenze sono intere famiglie in ginocchio, aumenti di furti e sucidi in Penisola Sorrentina.
Ma se è vero che i centri di gioco d’azzardo aumentano dovrebbero anche aumentare i servizi che implicano il recupero di queste persone .
Sappiamo che i servizi sociali sono gli enti preposti ma la vittima non andrà mai di sua spontanea volontà a richiedere un servizio e allora cosa bisogna fare se ci rendiamo conto che in famiglia abbiamo una vittima della ludopatia o del gioco d’azzardo? Semplicemente rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune e innescare un protocollo attraverso una domanda , rivolgersi ad uno psicologo ed esperto (i servizi sociali possono metterne uno a disposizione ) farsi consigliare su come affrontare il problema . Ma l’unica soluzione valida ,alla fine , rimane convincere la vittima a fare questo percorso e qui di seguito vi illustriamo le argomentazioni :
Posso smettere da solo / non posso smettere da solo
Queste affermazioni sono entrambe problematiche perché confondono le idee, con l’unica conseguenza del lasciarti a pensare, rimandando le decisioni importanti. Prendiamole una per una:
– posso smettere da solo: siccome pensi di potercela fare da solo/sola rimandi il momento in cui chiedere aiuto all’esterno. Col risultato che esci di casa quasi tutti i giorni a buttare tempo nel tuo vizio.
– non posso smettere da solo: siccome pensi di essere troppo debole/inutile/fragile… credi anche che il tuo destino sia segnato, e credi di non poterne mai uscire se non con quella famosa vittoria che ti libererà dai debiti. Hai anche così tanta paura che il tuo bel giochino finisca che in fondo, non hai voglia di chiedere aiuto a nessuno. Dopotutto una dipendenza è una droga, ti addormenta. Ti isola dal resto dei pensieri dolorosi, nei quali ti piace dimenticare di avere una vita, delle responsabilità e forse anche una famiglia che ha bisogno di te.
Un nuovo inizio
Partiamo dall’inizio: tutti hanno bisogno di aiuto, ma la decisione di volerne uscire può partire solo da te. Capisci il perchè entrambe le affermazioni sono problematiche? Perchè in un certo senso sono vere entrambe, e false entrambe. Se aspetti che dentro di te “scatti” una molla magica che ti spinga nella direzione giusta, aspetterai ancora a lungo, dato che le catene del tuo vizio ti strangolano giorno dopo giorno, lentamente. Ci sono persone che perdono la famiglia, i figli, la casa… le cose più preziose della vita eppure scelgono ogni giorno di illudersi all’interno della propria droga: il gioco.
Quindi, siamo fottuti?
Ebbene esiste una cosa che puoi fare anche senza decidere nulla, una cosa utile e facile, a portata di mano: pensa ad una persona. Pensa a una persona alla quale non hai mai detto del tuo vizio, una persona che per te rappresenti qualcosa di importante, una persona che sia ancora viva. Ora pensaci il tempo che vuoi. Tutti i giocatori di solito tengono sempre il loro sporco segreto in un cassetto, vergognandosi delle proprie azioni. E’ venuto il momento di inziare a fidarti di qualcuno. Prendi in mano il telefono, esci di casa… insomma contatta questa persona e dille molto semplicemente:”ho un problema col gioco“.
Non aspettarti aiuto da questa persona, pensa solo che tu hai bisogno di parlarne con qualcuno. Mi raccomando a questa persona non dovrai mai chiedere dei soldi, non dovrai mai metterla nelle condizioni di offrirti un prestito. Questa persona può essere il tuo biglietto di ritorno verso il mondo delle persone “normali”. Apriti con questa persona, poco per volta. Parlale se lei avrà voglia di ascoltarti. Non essere pesante… perchè se vuoi piangerti addosso esistono fior fior di psicologi che giustamente si fanno pagare per ascoltare i tuoi piagnistei e tue scuse. A questa persona, devi dare fiducia, senza aspettarti nulla in cambio. Perchè sarà la tua umanità a fare il resto.
Il fatto di aver rivelato il tuo segreto, piano piano ti toglierà quegli schemi, quelle bugie che ogni giorno racconti a tutti. Piano piano rivela a quante più persone riesci il tuo segreto, che diventerà sempre più enorme, sempre più bisognoso di essere risolto. Prima inizi e prima potrai ricostruire quella rete di legami sentimentali che ci rende umani.
Attenzione perché il tuo vizio, è ancora lì. Non scomparirà magicamente. Perché in fondo ti hanno fatto credere che ogni essere umano per essere degno di questo nome debba fare cose straordinarie, cose uniche e grandissime. E tu invece hai una vita di merda, piena di debiti, di bugie… e di solitudine. Un destino nel quale ci siamo messi da soli.
Il processo di ricostruzione di un’identità è lungo e solo tu lo puoi iniziare. Prendi in mano il telefono e rivela la triste verità a qualcuno. adesso Tutte le risposte alle scuse .
E su questa ultima frase noi del positanonew ci rivolgiamo ai Sindaci e Assessori preposti in Penisola Sorrentina perché il gioco d’Azzardo stà distruggendo famiglie, vite, società….bisogna cercare di fare qualcosa perché il fenomeno è sempre più in espansione e stà diventando una piaga… c’è bisogno di strategie comuni per combattere questa piaga e non di imput per l’apertura di nuovi centri .