Minacce e offese ai nonni per ottenere soldi: a processo 32enne di Sarno
Risponde di estorsione il trentaduenne sarnese rinviato a giudizio autore di minacce, intimidazioni e gesti inconsulti verso i propri nonni con lo scopo di ottenere benefici e denaro: il giovane, dopo aver devastato più volte suppellettili e mobili della casa dei nonni, in una circostanza precisa danneggiò tutti gli oggetti della stanza fino a rompere il vetro di una porta, «con costante fare intimidatorio così costringendo i nonni materni a dargli denaro».
I suoi parenti conviventi, impossibilitati a fronteggiarlo per ragioni di età, con lui che perdeva le staffe chiedendo soldi e rivendicando cifre comprese tra i cinque e cinquanta euro ad ogni utile occasione, infine sono stati costretti a denunciare tutto all’autorità giudiziaria per impedire il peggio, sconvolti dalla frequenza degli episodi e dall’abitudine a rivendicare denaro, senza preoccuparsi di niente, sparando offese al loro indirizzo in caso di reticenza.
Il trentaduenne con il suo modo di fare riusciva a procurarsi l’ingiusto profitto in più occasioni, sottraendole in tante circostanze alle malcapitate persone offese. «In almeno una occasione accertata l’uomo riusciva a farsi consegnare dalla nonna, minacciata pesantemente, la somma di circa seicento euro». Quest’ultimo “malloppo” fu elargito sotto minaccia tutto in una volta, a dimostrazione della gravità della vicenda e dell’imposizione manifestata nei confronti della sua stessa famiglia. I soldi erano pretesi ad ogni occasione dal giovane, che considerava i nonni come delle “vacche da mungere” per le ragioni più svariate, pronto a inveire e a instaurare un clima di terrore nei loro rapporti personali. L’aggravante, per l’imputato, è rappresentata dal vincolo familiare e dall’età delle vittime, entrambi ultrasessantacinquenni, costretti loro malgrado a piegarsi alle volontà del nipote.
Il pm titolare del fascicolo, Ernesto Caggiano , ha portato avanti l’inchiesta condotta nei confronti del sarnese dopo aver raccolto la denuncia ai carabinieri della stazione di San Valentino Torio, che hanno effettuato i riscontri e ascoltato le persone informate sui fatti: il periodo contestato è compreso tra il 2015 e il 2017.
Alfonso T. Guerritore La Citta