Neonata morta in ospedale, consegnata ai genitori in una scatola di cartone: «Per risparmiare»

22 dicembre 2018 | 15:25
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Neonata morta in ospedale, consegnata ai genitori in una scatola di cartone: «Per risparmiare»

Una bambina appena nata e morta dopo un ora è stata consegnata alla famiglia dentro una scatola di cartone. Quanto accaduto nel quartiere Chiah a Beirut, in Libano, ha lasciato sotto choc migliaia di persone. La mamma della piccola si è presentata all’Al-Hayat Hospital quando le contrazioni iniziavano ad essere sempre più frequenti. Tutto sembrava andare per il verso giusto. Poi quando è arrivato il momento del parto qualcosa molto probabilmente è andato storto. E quello che doveva essere il momento più bello e tanto atteso si è trasformato in una tragedia. La mamma ha fatto solo in tempo ad abbracciarla che tutto è precipitato. Dopo un’ora la piccola è deceduta. Ma la cosa grave (se possibile) è stato il fatto che la bambina è stata consegnata alla famiglia in una scatola di cartone (quella per imballaggi tanto per capirci).

«Una procedura per non far pagare il costo altissimo alla famiglia del frigorifero dove vengono conservati i cadaveri», riferisce qualcuno dall’ospedale. Nello stesso momento l’attivista dei diritti umani Eddie AlArab ha pubblicato le foto della scatola con dentro la piccola «quando la coscienza muore sparisce l’umanità… Chi potrebbe mai permettere che un neonato venga consegnato ai genitori in questo modo dopo nemmeno un ora dalla sua nascita… La corruzione in Libano colpisce ogni legge legata alla dignità».

Poco dopo aver pubblicato il suo post è partito il tam tam sui social media. Il direttore medico dell’Al-Hayat Hospital, Melhem Sabre, ha spiegato al canale televisivo Al-Jadida, che quello che è successo è un protocollo universale: «Quando un bambino muore e i genitori non hanno una bara, dobbiamo consegnarlo dentro una scatola, non possiamo lasciarlo nel lenzuolo». E ha pure aggiunto: «Questa è la prassi e non vale solo per il Libano, succede in tutti gli ospedali del mondo». Difficile da credere.
di Alix Amer LEGGO.IT