Tsunami in Indonesia, la strage di Natale: il bilancio delle vittime sale a 429
È salito a 429 morti il drammatico bilancio dello tsunami che ha colpito tre giorni fa le isole indonesiane di Giava e Sumatra. I feriti sono oltre 1.400. Lo rende noto il portavoce dell’Agenzia indonesiana per i disastri, Sutopo Purwo Nugroho, aggiungendo che i dispersi restano al momento 128.
Lo tsunami ha colpito le spiagge 24 minuti dopo l’eruzione del vulcano Anak Krakatoa, un tempo prezioso che avrebbe consentito a molti di mettersi in salvo. E c’è anche il rischio di un nuovo tsunami. L’eruzione continua e le autorità indonesiane hanno invitato la popolazione e i turisti a stare lontani dalle spiagge nel timore che possa verificarsi una seconda devastante onda anomala. Intanto si è messa in moto la macchina dei soccorsi e le principali organizzazioni umanitarie sono in campo per portare ai sopravvissuti generi di prima necessità e medicine.
L’Unicef è sul terreno per «accompagnare le autorità nel valutare l’impatto dell’ultimo tsunami sui bambini, per garantire che siano al centro della risposta nazionale e che i loro diritti siano rispettati», ha spiegato il portavoce per l’Italia Andrea Iacomini.
La Caritas di Tanjung Karang a Sumatra sta distribuendo cibo ai sopravvissuti e ActionAid sta intervenendo a Serang, uno dei distretti più colpiti. Al lavoro anche Oxfam che ha lanciato un appello per una raccolta fondi sul suo sito www.oxfamitalia.org/indonesia. Tre equipe di Medici senza frontiere sono state attivate a Carita e Labuan, nel distretto di Pandeglang, una delle zone più colpite, mentre una terza è mobile e si sposta tra le varie comunità per curare i feriti: le strade sono ancora bloccate e raggiungere gli ospedali non sempre è possibile.
IL MATTINO