Un super Meret salva il Napoli

23 dicembre 2018 | 08:13
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Un super Meret salva il Napoli

Alex Meret, 21 anni, è alla prima stagione con il Napoli

Il miracolo di Natale: al 93’, su colpo di testa di Fares. E se Carletto può continuare a coltivare il famoso sogno scudetto, Juve permettendo, da ieri il merito è anche di Alex Meret. Proprio così: straordinario in coda, poco prima del fischio finale di sollievo, e poi decisivo due minuti prima su Floccari. E così anche il San Paolo, come ben sapevano i suoi ex compagni della Spal, ha capito il motivo per cui è ritenuto un predestinato. A dire ogni cosa sarà il futuro, per carità, ma la certezza è che il Napoli ha trovato un grande portiere. «Ha fatto due gol», la sintesi di De Laurentiis, l’uomo che ha deciso in prima persona di puntare su di lui piuttosto che su colleghi più esperti. L’uomo che ha investito 25 milioni per questo ragazzo friulano di 21 anni. Friulano come Zoff: altro idolo di altri tempi azzurri.

NUOVO INIZIO. E allora, la grande giornata e le grandi parate di Meret: da fenomeno su Fares, da grandissimo su Floccari. Da uno che, come ha spiegato candidamente Ancelotti: è fuori dal normale. «E’ stata la vittoria della squadra. Importante anche perché abbiamo un po’ sofferto», dice invece Alex, soddisfatto e umile come solo chi ha sofferto sa esserlo. La lista: prima la frattura dell’ulna del braccio sinistro in ritiro – secondo giorno – e poi il risveglio di un’infiammazione articolare alla spalla sinistra. Una specie di calvario cominciato proprio con la Spal, una stagione fa, con un intervento al pube: per un totale di 48 partite saltate da agosto 2017. Più di un intero campionato. «Per me è un nuovo inizio, sono contento». E in una frase sola, alla seconda da titolare, c’è il sapore del sacrificio: a Meret, del resto, nessuno ha mai regalato nulla.

ZOFF E REINA. Nelle parate pazzesche che in un colpo solo hanno salvato il Napoli e il sogno scudetto, invece, ci sono invece tutto il talento e la reattività di un atleta che il popolo ha subito paragonato a Zoff, friulano come lui, e che Mancini aspetta a braccia aperte in Nazionale. «Ho solo fatto il mio lavoro, mi sono fatto trovare pronto. Giocare al San Paolo, davanti a un pubblico del genere, è fantastico». Il futuro è suo, senza paura. Anche in campionato: «Non dobbiamo pensare alla Juve ma guardare a noi. E migliorare». Con un portiere così, già nella classifica degli undici più pagati della storia con Leno e De Gea, si può lavorare sereni. E magari godere come fa De Laurentiis: «Ha fatto due gol, ne ha parati due. Lui para e non tira i palloni dall’altro lato del campo». Niente nomi, un sospetto: frecciata a Reina.

fonte:corrieredellosport