Vico Equense. Vi racconto VICaccia: mix di emozioni, sensazioni e novità per l’edizione 2018
Vico Equense. Si è conclusa ieri sera la due giorni della caccia al Tesoro “VICaccia” organizzata dalle Parrocchie dei SantiCiroeGiovanni e Bonea e dall’Associazione VICO; chi meglio di me la può raccontare, visto che l’ho vissuta in prima persona. Non era un evento ma uno “stato d’animo”, un mix forte di sensazioni, da qualche settimana prima fino alle due giornate, dove c’è stata davvero una sfida a chi era più veloce. Si era alternata l’ansia per l’aver ricevuto la busta da risolvere, alla fretta di dover preparare le prove pratiche e la parte logica.
Sentimenti forti per la difficoltà a gareggiare contro sette squadre provenienti da tutte le frazioni con ben 160 partecipanti totali. Innanzitutto per la scelta dei compagni di squadra e per il loro aiuto in ogni ambito, dove sarebbero stati in grado di fare qualunque cosa.
Con il mio gruppo di “Segugi” ci sentivamo davvero gasati sulla scia delle vittorie delle precedenti edizioni, ma quest’anno era dura: tutte le altre squadre erano ben attrezzate; c’erano gli “Inseriooni” (il continuo degli Scooteroni), gli “Ultimo”, gli “Hunters”, gli “Assi”, “JuventuteBonea”, i “Falò” e i “Segugi”.
Per questa edizione, l’organizzazione ha voluto fare tutto in grande. Basandosi sulla grande esperienza ormai ventennale della caccia al Tesoro di Sorrento, molte novità si sono volute emulare anche qui a Vico: un logo, un balletto ed un inno per le squadre, la sfilata, i games di presentazione con effetto penalità per le buste ricevute e le due giornate assodate con la pausa “notte” (con la differenza che a Sorrento sono no-stop).
Per questo, sin dal Falò del 16 dicembre a San Ciro, dove sono avvenute anche le iscrizioni, è partita tutta la preparazione. Ogni squadra quindi si è dovuta organizzare per non arrivare al venerdì sera impreparata. Parte la corsa al disegno dello stemma che si è impresso in un gonfalone, la scelta della canzone da imparare e i passi per il balletto, i materiali per partire al meglio, la scelta di quattro personaggi simbolo per la sfilata sul tema “l’Oro di Napoli” (San Gennaro, Sofia Loren, Maradona e Pulcinella) e la cosa più importante, cioè la divisione delle incombenze: la parte mobile (i motorizzati sia con moto che con auto), la parte pratica (per preparare le prove con scenette, canzoni, video e oggetti da portare) e la parte logica (con varie “menti” per risolvere gli enigmi e trovare i luoghi dove scattare la foto con il pass della busta). Io ero più un “demente”, una via di mezzo tra la parte pratica e la parte mentale.
Le feste di Natale passano così velocemente che già siamo al venerdì sera, dove tutti pronti arriviamo al Largo dei Tigli (Piazzale delle scuole medie) per partire con la sfilata verso “miez a dommena”, passando per la Piazza. Pian pianino si presentano tutte le squadre. Arriviamo noi, i Falò, gli Assi, gli Ultimo e gli Hunters. Si fanno subito notare i Juventute Bonea con un’anticipazione delle Pacchianelle del 6 gennaio con un’aperella verde con una piccola scenetta presepiale. Mancano però all’appello gli Inseriooni, che si fanno attendere, ma un qualcosa fa notare il loro arrivo: son bastati alcuni petardi e qualche fumogeno.
Parte il corteo ed arriviamo in Piazza Marconi dove l’organizzazione ha presentato ufficialmente i due giorni. Qui un mix di gioia e paura si fa sentire per non sbagliare nessun passo. Vengono presentate le squadre e cerchiamo di farci subito notare con i nostri personaggi e il nostro autentico San Gennaro con Enrico papero Savarese che era entrato benissimo nella parte. Ogni gruppo ha fatto l’impossibile per ballare il proprio inno davanti una giuria impeccabile: il vice Sindaco a nome dell’amministrazione comunale, un referente per Teatro Mio e la proprietaria di Cherie Mode.
Finisce la serata e l’indomani mattina ogni gruppo prepara la sua base per partire. E la gara parte secondo le penalità del giorno precedente. Si inizia con una corsa verso l’impossibile, con gli oggetti da reperire, le scenette teatrali da registrare e il luogo da trovare tramite buste difficili e a volte indecifrabili, con indizi ancora più depistabili. Presi dalle tante attività non ci si rende conto del passaggio della giornata, delle ore così velocemente e del tempo perso rispondendo ad alcune buste. Nonostante c’era una giornata di campionato per i tifosi del calcio, nessuno ne ha sentito la mancanza.
Esci, corri, vai nei negozi, registra in mezzo a tanta gente, fai la tua figura camminando per strada con strani vestiti, prendi il motorino e parti più veloce degli altri, torna in base, controlla l’indizio, apri i computer, cerca più informazioni possibili su internet e con i nonni che ne sanno più di tutti, corri verso la SS. Trinità (dove era presente la base dell’organizzazione), controlla se il luogo è giusto e riparti più di prima. La fame attanaglia, chiama la pizza, mangia più in fretta che puoi e schiarisciti le idee. Ed è tutto un continuo con tante altre buste finché si arriva a sera inoltrata, dove mancano gli ultimi passi, gli ultimi luoghi, gli ultimi oggetti. Rebus, Cruciverbi, espressioni informatiche e matematiche, battaglia navale, poesie, stranezze.
Ma quale squadra sta avanti? Ma ci hanno superato? Chi sta indietro? Hanno fatto già la pratica? Sono arrivati su quel posto? Che busta hanno preso? Quale squadra sta in fila in attesa del responso? Sono queste e tante altre le domande che hanno attanagliato la mente in quelle ore. Poi arriva l’ultima busta, la più complicata, ed è quella che non si deve sbagliare, si deve fare presto più degli altri, si deve capire quella foto dall’alto che ti vuole far intendere, quell’insieme di navi da mettete nello schema, dove vogliono farci arrivare? Nel posto più strano. Ma dove? Piazza Umberto I, prendi la bussola ed orientati verso nord, e guarda il delfino (tritone) dove è puntato…in una cassetta della posta!
È il momento del responso finale, ma chi ha vinto? Ce l’abbiamo fatta? Ed ecco che le emozioni mischiate allo stress ti assalgono con la paura e la delusione di non avercela fatta per poco. Ed è quel poco che è bastato agli Hunters per vincere. Complimenti a loro. Ma l’anno prossimo ci attrezzeremo meglio, ve lo assicuro!
Per concludere, prima di darvi la classifica completa ed i premi assegnati, voglio ringraziare te che hai avuto la pazienza di leggere fino a qui. Grazie alla mia squadra, a tutti i partecipanti e le loro squadre, agli organizzatori, a chi ha contributo con poco, a chi ci ha aiutato a reperire gli oggetti, a chi si è divertito, a chi è stato sveglio e forte fino alla fine nonostante la stanchezza, chi si è messo in gioco, chi ha vinto, chi ha avuto la delusione, perché tutto questo ci è servito a fare gruppo, a fare nuove conoscenze ed amicizie, a creare complicità e legami. Grazie di cuore a tutti. Alla prossima caccia!
CLASSIFICA
1.Gli “Hunters” che hanno trovato il tesoro in una cassetta della posta in Piazza Umberto I con il delfino della fontana rivolto verso nord – Premio Grigliata
2.I “JuventudeBonea” busta consegnata ore 20.46 – Premio Pizza
3.Gli “Assi” busta consegnata alle ore 20.48 – Premio la Yogurteria
4.I “Segugi” busta consegnata alle ore 20.57
5.Gli “Inserioni” busta consegnata alle ore 21.01
6.I “Falò” busta consegnata alle ore 21.10
7.Gli “Ultimo” busta consegnata alle ore 21.12
Prossimo appuntamento per la Premiazione in PiazzaleGiancarloSiani Lunedì 31 Dicembre alle ore 12 in cui tutte le squadre riceveranno un premio e ci scambieremo gli auguri per l’anno nuovo! Buon anno a tutti…alla prossima!