Sono sempre stato molto critico nei confronti della attuale “governance” federale e per questo sono visto da Via Allegri con un certo fastidio. Anche se il presidente Gravina mi onora dei suoi pareri con qualche replica.
Lo ringrazio di cuore. Il confronto aperto, non avendo il sottoscritto peli sulla lingua, mi gratifica. Sarei veramente felice ove tanta attenzione, nei confronti del mio blog, fosse dedicata anche nel tentare di risolvere i problemi del nostro calcio.
Gravina mi dice che gli ho strappato sorrisi con le mie locandine di film. Bene. Qui c’è poco da ridere. La barchetta “Figc”, del nostro Gabriele, prende acqua da tutte le parti ed è in procinto di affondare.
L’ultimo schiaffone è di ieri. Viene da parte del Ministro con delega allo sport Giorgetti e del super di turno Salvini. Hanno organizzato una bella riunione alla Scuola Superiore di Polizia, presente anche Gabrielli. Apparentemente per confrontarsi con le istituzioni calcistiche sul tema violenza (e morte) Dentro e fuori dagli stadi. In realtà per ribadire (con pericolosa coerenza) che gli attuali politici se ne fregano altamente dell’attuale Federcalcio e delle istituzioni sportive in genere.
Di fronte all’incapacità e al pressapochismo si ha buon gioco. Parlano i fatti. Purtroppo.
Nell’impossibilità di far gestire la questione ripescaggi e iscrizioni dalla Giustizia Sportiva (da sempre considerata autonoma dai giudici ordinari) Giorgetti ha chiamato “banco”. Ha emanato nello scorso ottobre un decreto legge (5 ottobre 2018 numero115) che ha sottratto la materia ai Collegi domestici. Ha rimesso tutto al Tar del Lazio (sic!).
Si è trattato di una mossa pericolosa. Nel merito e nel metodo.
Nel merito (con il massimo rispetto per i giudici amministrativi). Il “taglio” e la conoscenza della materia, di un giudice abituato a viaggiare nel mondo sportivo, sono ben diversi rispetto ad un esperto di cose amministrative. Il rischio di un eccesso di formalismo, invece che di sostanza, è enorme.
Giusto è che la Legge 280/2003, una volta esauriti i gradi della giustizia sportiva e quindi anche dopo il tenebroso e ondivago Collegio di Garanzia (presso Malagò), rimetteva ogni decisione al Tar del Lazio. Ma saltare tutti i passaggi “domestici” è un non senso. Politico e giuridico. Come tale non visto certamente di buon occhio dalle organizzazioni mondiali ed europee. Fifa ed Uefa, in primis, che qualora rinvenissero una ingerenza di Stato potrebbero addirittura escludere la Federcalcio e l’Italia dal panorama calcistico.
Ricordo bene l’intervista del Ministro Giorgetti nell’imminenza di emanare il decreto : “ Certo saremmo stati tutti contenti se la Federcalcio, anche in autotutela, avesse risolto le cose prima…ma così non è stato”
Di fronte ad una Federcalcio così debole e in mano ad un commissario azzeccagarbugli non si è avuto scampo. Si dirà, ma il povero Gabriele che c’entra?
Presto detto. Presto fatto.
Qui, dopo la sua plebiscitaria elezione, non si è fatto nulla. Il peso attuale della Federcalcio è quello classico del due di coppe quando regna bastoni. In questi mesi abbiamo assistito al preventivato nulla. Con l’organizzazione dei tavoloni delle riforme che ancora si devono apparecchiare.
Giustizia, format, Club Italia, tutto non pervenuto. Il tutto con un campionato di Lega Pro palesemente irregolare.
E ieri ì, fra Giorgetti e Salvini, la Federcalcio è stata un bel punching-ball.
Ove si fosse sospesa la giornata di campionato ben altro segnale si sarebbe dato all’esterno. Sta di fatto che, nella riunione di ieri, la decisione è stata quella della linea dura (tutti d’accordo, per carità), ma la direzione è quella di andare contro le norme.
Nel suo intervento Gravina ha chiesto di semplificare la procedura per la sospensione della partita. Con richiamo anche negli spogliatoi in caso di cori razzisti. Poi il solito bla bla. Il codice etico e il ruolo degli SLO (Support Liason Officer) e poi (copio dal sito federale, non invento nulla, me ne guarderei bene) ”realizzare un servizio di Crowd Monitoring con l’intento di coinvolgere diversi ambassador (sentinelle del tifo). Infine realizzare Fan Zone nelle immediate vicinanze degli stadi”.
Si tutto bello. Tutto estremamente figo.
Ma qui parliamo di guerriglia urbana e di spedizioni punitive. Di gente armata con roncole e non solo…
E poi questi sono della Lega (Nord).
Le norme e i provvedimenti della Giustizia Sportiva?.
Tutto sbagliato.
Niente curve chiuse, niente divieto di trasferte. Ci pensiamo noi. Tu, Federcalcio, non servi a nulla. Con le norme domestiche ci saranno sempre disordini.
Mio caro Gabriele, fai pure il Crowd Monitoring, ma cerca di farti rispettare almeno un po’. Del resto alla riunione era presente anche il povero Malagò che è stato, come noto, esautorato dallo stesso Giorgetti, che gli ha tolto la gestione di tutti i soldini destinati alle Federazioni. Saranno d’ora in poi controllati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, lasciando al Coni la parte delle Olimpiadi.
Con questi, caro Gabriele, in assenza di decisioni e di chiarezza, il prossimo sei tu.
La barchetta federale così non va lontano. Decisioni e chiarezza. Appunto. Parole che sembrano sconosciute al nostro fautore del Crowd Monitoring.
Il prossimo bubbone è già in arrivo. Quello della Giustizia sportiva e dei format dei campionati. Anche la Corte Federale d’Appello della Federcalcio (il massimo organo federale interno) si è presa il lusso di sbeffeggiare la Federazione. Mi riferisco alla decisione sulle famose fidejussioni (di carta straccia) rilasciate dalla FinWorld ( Comunicato Ufficiale 62/CFA, pubblicato il 7 Gennaio)
E’ stato finalmente riconosciuto che le stesse non sono idonee e che vanno sostituite. Anche per rispetto delle altre società che hanno utilizzato e pagato garanzie vere. C’è però un ma! La Corte si è arrogata il diritto di assegnare il termine per sostituirle e di stabilire le sanzioni in caso di inadempimento.
Ma come si fa! Questo è un compito della Federazione, non del Giudice. In Corte avranno pensato: nel vuoto di potere è meglio pensarci noi, del resto il nodo giustizia, ripescaggi, format è tutto fermo.
Dice Gravina che sarà tutto deciso nel prossimo Consiglio Federale.
Bene. Quando si fa?
Il 28 Gennaio, si, a fine mese. Così i Presidenti di Lega Pro che volessero avere qualche certezza sul numero delle promozioni avranno ben tre giorni (sic!) per investire sul calciomercato.
Il Consiglio Federale andava chiamato subito. Così è fuori tempo utile per i trasferimenti. Non serve. Siamo alle solite.
Gravina assicura che il format della serie B sarà a 22 squadre. In considerazione che il disgraziato provvedimento del Commissario, del famigerato 13 agosto scorso, vale solo per la stagione 2018/2019.
Quindi Balata è a posto, si torna a 22. Dalla “tua” Lega Pro quindi avremo 7 promozioni? Come si farà, con dei super play-off? Ma a quante squadre? Si rischia di giocare sino all’estate. Si faranno i ripescaggi in caso di mancanza di organico? Si è risolto il problema delle squadre B che Balata non vuole promosse?
Il mistero avvolge la “piccola” questione.
Ma tanto il 28 si decide tutto. Sarà….
A me sembra di percepire un’aria diversa. Ho gli atti legali, le decisioni, i ricorsi che anche Gravina conoscerà sicuramente. La situazione mi sembra alquanto confusa e ingarbugliata. Tutte queste certezze non riesco a leggerle. Dovrò fare dei ripassi?
C’è un ricorso che la Lega di B ha deciso di proporre al Collegio di Garanzia dello Sport avverso la decisione (43 CFA) della Corte d’Appello Federale (quello della decisione del Cesena e del Chievo sulle plusvalenze che ha coinvolto la Virtus Entella, sballottata tutta l’estate fra B e C, come reinserita, non ripescata.)
Il ricorso è del 4 Dicembre e secondo la Lega di B oramai era in vigore il Decreto Giorgetti e tutto andava trasferito al Tar del Lazio.
La conseguenza è che la decisione della Corte Federale d’Appello va annullata per difetto di potestà di giudicare (come dicono gli uomini di legge pedanti e puntigliosi) ed è passata in giudicato la sentenza del Tribunale Federale Nazionale.
Poi abbiamo la decisione del Tar del Lazio. Accogliendo i ricorsi di Pro Vercelli e Novara, avrebbe sospeso la decisione del Commissario Fabbricini. Quella di modifica del format riportandolo da 19 a 22. Il Commissario non aveva questo potere! Bene. Siamo al 24 ottobre 2018. Il merito al 26 Marzo 2019.
Tutto risolto?
Ma no. La Lega di Serie B, autonomamente, fa ricorso contro la Federcalcio. Incredibile! (visto che è una componente) Il 27 il Consiglio di Stato con decreto sospende la sospensiva e si torna a 19.
Ora. Il 26 Marzo il Tar del Lazio che farà nel merito?
Seguirà il suo provvedimento di sospensione sui poteri del Commissario o terrà conto del Consiglio di Stato?
“Va bene, Vittorio, ma si parla del campionato 2018/2019. E’ un problema solo di questa stagione. Sei rimbambito”.
Sarò anche rimbambito, ma una lega che ricorre anche contro la Federcalcio al Consiglio di Stato non mi pare normale. E negli atti si legge spesso l’espressione che oramai il format è a 19. Punto!
Anzi, scusate. Soltanto ora mi accorgo del Comunicato Ufficiale numero 83 del 28 dicembre della stessa Lega di serie B.
Sapete che cosa è previsto al punto 4 dell’ordine del giorno?
4) Composizione organico Campionato di Serie B, valutazioni e determinazioni conseguenti”
L’assemblea è stata convocata (giustamente) per l’11 Gennaio 2019.
Sveglia Gabriele. Balata si sta preparando.
La barchetta “Figc” prende acqua da tutte le parti….