Camorra a Castellammare, progetto riqualificazione immobiliare ex area Cirio: spunta un “atto di riconoscenza”
Continuano gli approfondimenti dei colleghi de Il Fatto Quotidiano, circa la vicenda nota come “Camorra a Castellammare di Stabia“. Poco fa è stato reso noto come pare vi sia stato una sorta di “atto di riconoscenza” per quanto riguarda il progetto immobiliare finanziario per la riqualificazione dell’ex area Cirio di Castellammare e la realizzazione di 330 appartamenti, di cui un terzo per finalità di housing sociale.
Nell’articolo si legge di una presunta telefonata tra l’imprenditore Adolfo Greco e il progettista Antonio Elefante; quest’ultimo si sarebbe vantato di aver “conquistato il feeling col commissario… perché quelli non sono abituati a fare certe ‘madonne di cose’, però me lo sono conquistato…”, riferendosi a Maurizio Biondi, il commissario ad acta nominato nel 2014 dalla Provincia di Napoli che nell’aprile 2016 ha poi rilasciato il permesso a costruire in favore della Polgre srl, una delle società che potrebbe essere di Greco.
Come precisano i colleghi, si tratterebbe di “carte allegate agli atti dell’arresto di Greco, in carcere da un mese, che disegnano uno scenario di corruzione e tangenti intorno al progetto. Una ricostruzione investigativa sulla quale non esistono al momento documenti ostensibili che la confermino o la smentiscano. È una ipotesi. E va valutata come tale, in attesa di ulteriori approfondimenti. Infatti la Dda di Napoli – pm Giuseppe Cimmarotta, procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – ha trasmesso per competenza ‘l’affaire Cirio’ alla Procura di Torre Annunziata, non rilevando aggravanti camorristiche intorno a una vicenda che riguarderebbe presunti reati di pubblica amministrazione”.