Cetara: Pescatori assolti dal reato di malversazione ai danni dello Stato – Anteprima
Cetara, Costiera amalfitana . Una buona notizia per i pescatori della cittadina peschereccia della costa d’ Amalfi . Con la presente sentenza pubblicata in anteprima da Positanonews i pescatori di Cetara che sono stati assolti dal reato di malversazione ai danni dello Stato perché il fatto non sussiste.
I pescatori avevano percepito un finanziamento di 40 mila euro a seguito della cancellazione dal registro dei pescatori marittimi.
Il Tribunale di Salerno ha stabilito che tale finanziamento era a titolo compensativo.
Gli avvocati che hanno partecipato all’udienza sono Dario Barbirotti, Aniello Liguori, Anna Sassano, Antonietta Cennamo, Costantino Montesanto, Gaspare Dalia, Matteo Cardamone, Antonella Senatore.
La Procura di Salerno ha chiuso un’inchiesta su 45 pescatori (quasi tutti di Cetara), accusati di aver destinato ad altri scopi le somme stanziate dall’Unione europea per la riconversione delle loro attività e aver sperperato, così, una somma che nel totale arriva a 1 milione e 800mila euro. Gli inquirenti avevano emesso per tutti un avviso di conclusione delle indagini con l’ipotesi di malversazione, per non aver investito in nuove attività imprenditoriali i 40mila euro provenienti dal Fep 2007/2013, il Fondo europeo per la pesca. Quel finanziamento era stato disposto come compensazione per la cancellazione dal registro dei pescatori marittimi, per consentire a chi abbandonava il settore (da tempo in crisi) l’avvio di nuove imprese, magari nel pescaturismo. In Campania ne risultano beneficiari in trecento, ma secondo le verifiche della Guardia di Finanza sarebbero in pochissimi ad aver impiegato i fondi pubblici per lo scopo a cui erano destinati. E oltre che sulla Costa amalfitana i riflettori della magistratura salernitana si sono accessi anche sul Cilento, dove l’indagine è ancora in corso. In parallelo ai procedimenti penali è scattata inoltre un’inchiesta della Procura regionale della Corte dei conti, che tra l’area salernitana e quella napoletana ipotizza un danno erariale di circa 8 milioni. E non ne avrebbe sofferto solo la Ue, perché i 40mila euro erano solo per la metà a carico della Comunità Europea, mentre il 40 per cento gravava sul Governo italiano e il restante 10 sulla Regione. Ora i 45 pescatori della costa amalfitana hanno venti giorni di tempo per provare a chiarire la loro posizione, chiedendo di essere interrogati o presentando memorie difensive. Nella lista degli indagati figuravano tre salernitani: Luigi Gatto (81 anni, Francesco De Crescenzo (38) e Luigi Curia (39) residente a Malta; tutti gli altri sono di Cetara: Pasquale Piscino (83 anni), Antonio Pappalerdo (83), Gennaro Paolillo (73), Pietro e Luigi Imperato (79 e 77), Antonio Ferrigno (79), Pietro, Domenico Francesco, Pietro, Vincenzo e Pietro Pappalardo (rispettivamente 38, 29, 48, 64 e 32), Carmine Giacinto (75), Francesco Pizzulli (72), Sabato, Pietro e Sabato Giordano (74, 82 e 78), Antonio Nacchia (34), Pietro e Raffaele Di Crescenzo (70 e 56), Luigi Di Bianco (55), Pietro Bertini (67), Domenico Aniello Avallone (59), Vincenzo Anastasio (69), Francesco, Pietro e Francesco Vincenzo Ferrigno (rispettivamente 67, 69 e 78), Salvatore De Crescenzo (72), Pietro Cima (61), Evangelista e Stefano Giuseppe Vitolo (74 e 67), Vincenzo Spinace (80), Gennaro Di Binaco (43), Domenico Gatto (57), Giulio e Ferdinando Basile (50 e 75), Raffaele Galano (47), Antonio Capo (66), Gennaro Giordano (40), Antonio Falcone (65), Aniello Benincasa (78), Domenico Ottomana (66), Pietro Iannicelli(63).
Ora sono tutti assolti ed è una bella notizia che vogliamo dare in risalto