Coppa Italia avanti Napoli con Milik e Fabian Ruiz ora tocca al Milan
Arkadiusz Milik, 24 anni, segna il gol che sblocca il risultato: nel suo curriculum mancava una marcatura in Coppa Italia
11 Gol di Milik nella stagione, 10 in campionato e uno in Coppa Italia. Per il polacco è la quinta rete nel torneo.
0 Vittorie del Sassuolo a Napoli, in sette confronti ufficiali: cinque vittorie dei partenopei e due pareggi.
11 Vittorie in casa del Napoli, con tre pareggi, in 14 partite ufficiali giocate nella stagione. Otto successi e due pareggi in campionato, due vittorie e un pari in Champions, una vittoria in Coppa Italia.
3 Coppe nazionali vinte da Ancelotti da allenatore: la Coppa Italia nel 2003, la Coppa d’Inghilterra nel 2010, la Coppa di Spagna nel 2014. Da giocatore ha vinto 4 Coppe Italia, con la Roma.
3 Ko del Sassuolo nelle ultime tre partite giocate: due in campionato, 1-3 con la Roma e 2-6 con l’Atalanta, e lo 0-2 di ieri a Napoli in Coppa Italia.
Con un gol per tempo la squadra di Ancelotti elimina il Sassuolo e si regala il match con il Milan ai quarti di finale di Coppa Italia. Gara aperta dalla rete di Milik al 15′, chiusa da un sinistro incrociato di Fabian Ruiz al 74′. Tra gli applausi i neroverdi di De Zerbi
Napoli (4-4-2): Ospina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon (82′ Younes), Diawara, Ruiz, Ounas (71′ Allan); Milik (90′ Gaetano), Insigne.
Sassuolo (4-3-3): Pegolo; Lirola, Magnani, Rogerio (82′ Dell’Orco), Peluso; Locatelli, Sensi, Duncan; Berardi, Boateng (69′ Babacar), Djuricic (69′ Boga).
Avversario più ostico il Napoli non poteva beccarlo negli ottavi di Coppa Italia. L’entusiasmo del Sassuolo, il gioco espresso dai neroverdi fatto di qualità, di trame fittissime di passaggi, non poteva non impensierire la squadra di Ancelotti. E il Napoli non ha sottovalutato l’impegno dimostratosi poi ostico così come previsto alla vigilia. Gli azzurri vincono 2-0 e si regalano il Milan ai quarti di finale (il sorteggio stabilirà se al San Paolo o a San Siro) ma hanno dovuto sudare e non poco per avere la meglio del Sassuolo. I neroverdi non hanno affatto demeritato e, sovente, hanno impensierito la retroguardia di Ancelotti. Il gol del vantaggio del Napoli è stato frutto di un’improvvisa accelerazione di Insigne e del cinismo di Milik pronto a raccogliere una respinta davvero troppo corta di Pegolo e a mettere in rete da due passi. Subìto il gol, il Sassuolo ha comunque reagito e c’è voluto il consulto VAR per annullare il gol segnato da Locatelli ma viziato da un precedente fallo di mano proprio dell’ex Milan. Il primo tempo è così vissuto sul filo dell’equilibrio. Fabian Ruiz e Ounas hanno fatto vedere buone cose in casa Napoli, dall’altra parte Berardi è stato sempre in agguato e Sensi, in mezzo al campo, ha dato qualità alla manovra neroverde. Ripresa dai ritmi più bassi con il Napoli impostato in modalità gestione e il Sassuolo che non è mai venuto meno al suo credo tattico, fatto di possesso fin dalla costruzione bassa. De Zerbi ha provato a giocarsi le carte Babacar e Boga, Ancelotti è corso ai ripari con l’inserimento di Allan e lo spostamento sulla sinistra di Ruiz. L’ennesima iniziativa di Insigne ha dato avvio all’azione del raddoppio azzurro: cambio di gioco esemplare per Milik, assistenza perfetta del polacco per Ruiz che in corsa ha lasciato partire un sinistro potente che non ha lasciato scampo a Pegolo. Nonostante il raddoppio del Napoli, il Sassuolo ha provato fino in fondo a riaprire il match. Alla fine le qualità della formazione di Ancelotti hanno avuto la meglio, ma applausi per un Sassuolo che non ha mai rinunciato a giocarsela.
Si scrive Milik e si legge gol (e anche assist): e in questo calcio famelico, che divora pure i recenti ricordi, conviene segnare sempre, ripetutamente, conviene farlo deliziosamente (come a Cagliari e a Bergamo), di testa o di destro o di sinistro e se capita persino d’anca, prima di poggiare un pallone tenero-tenero per Fabian Ruiz andarsene via felice. Conviene far qualsiasi cosa a futura memoria, perché ci sarà sempre un giorno in cui comparirà all’orizzonte la nostalgia di un top player e undici reti, finora, possono servire per scacciare via le ombre più ingombranti: si scrive Milik e diventa Milan-Napoli, e sarà un quarto di finale fascinoso e accattivante, le nobili sfide degli anni Ottanta che tornano e possono riempire gli stadi, assorbire il gelo di una serata che almeno darà un senso. Milik, ancora Milik e ciclicamente Milik, stavolta in versione (diciamo così) naif per indirizzare Napoli-Sassuolo, per tenersi la copertina ancora per sé, arricchendola poi con quel gesto d’altruismo utile a spazzar via le residue resistenze del Sassuolo, in un’ora e mezza agevole, (quasi) senza macchie, (quasi) senza paure.
BLITZ. Perché quando c’è l’istinto e anche la sensibilità, forse persino la fortuna, val la pena di prendersi tutto: Milik ha segnato ovunque (in campionato e in Champions) e in ogni modo, gli mancava la Coppa Italia (e ora c’è riuscito) e pure la pancia, il fianco o chissà cos’altro, per indirizzare una partita ancora da svelare. E’ il suo momento e Insigne, che affonda, che sfonda, che demolisce la blanda opposizione di Lirola e quella poi buffa di Pegolo, che a mano aperta gli respinge addosso un pallone della serie «questo lo segna chiunque». Il Napoli è in un laboratorio, ne ha fuori tanti (Albiol, Allan, Hamsik, Mertens) poi deve rinunciare pure a Zielinski, escluso da un febbrone: in mezzo ricamano e «spezzano» Fabian Ruiz e Diawara (il primo più del secondo) e Insigne e Callejon provvedono a mescolare l’atteggiamento del 4-4-2 difensivo nel 4-2-3-1 che viene ricercato o forse è naturale. Le feste non hanno lasciato tracce, perché c’è anche pressing che il Sassuolo soffre fino a far imbestialire De Zerbi, che non riesce a ritrovarsi in una squadra appiattita o lunga, mai equilibrata come vorrebbe e mai «carogna» quanto dovrebbe.
SIGNOR VAR. E’ comunque mica semplice ritrovarsi dopo tanto tempo e con così nette variazioni e il Napoli, che pure si prende la scena, a un certo punto traballa, si impaurisce (35′) sul sinistro di Locatelli che viene cancellato dal Var per un mani all’origine dell’azione sfuggito a chiunque, non alla stanzetta tecnologica che ormai governa gli episodi incriminati. Il Sassuolo si è almeno messo a palleggiare, e ce n’è voluto, ma è sempre più Napoli per presenza, che ha un senso e lo dà, almeno sino a quando De Zerbi – nello spogliatoio – non interviene. L’edizione riveduta e corretta è apprezzabile ma anche l’intraprendenza che al 4′ porta Duncan, dopo iniziativa a rapidità supersonica di Rogerio, a cinque metri dall’1-1: poi dal nulla compare Koulibaly, allungandosi in un anticipo da applauso per bellezza e tempismo che strappa il sogno del Sassuolo.
FESTIVAL. C’è bisogno di correre, sempre, mica solo per togliersi da dentro quella sensazione gelida della notte: il Sassuolo comincia a farlo un po’ tardi mentre il Napoli, seppur senza infiammare, non smette, ragiona di più e poi accelera a campo aperto, avendone la possibilità. E’ appena entrato Allan, Fabian Ruiz si è presa la fascia di competenza (a sinistra, in attesa di chiudere a destra) e lo scarico di Milik è un piatto d’argento per il 2-0 ma anche per accogliere Gianluca Gaetano, diciannove anni, un Millennial ch’è nato nel 2000 (ovviamente) e che sembra appartenere ad una generazione di «fenomeni». E’ una notte indimenticabile, almeno per lui. E un giorno, se poi dovessero tornare i fantasmi – da Cavani in giù – Milik potrà sempre ricordare che lui sa come si fa, persino con l’anca.
fonte:corrieredellosport