Coppa Italia ottavi di finale Bologna -Juventus ore 20,45

12 gennaio 2019 | 16:38
Share0
Coppa Italia ottavi di finale Bologna -Juventus ore 20,45

Un match da non fallire per iniziare con un successo il 2019, continuare il cammino in Coppa Italia e preparare al meglio la gara di Supercoppa Italiana contro il Milan in programma il prossimo 16 gennaio. Concentrazione rivolta al Bologna: Juventus chiamata a non sottovalutare il match valido per gli ottavi di finale della competizione che si giocherà sabato sera alle 20.45 allo stadio Dall’Ara. “Dovremo essere seri, bisogna affrontare la partita nel migliore dei modi. Sarà una gara secca, senza diritto di replica. Ci saranno dei cambi, ma dovremo cercare di passare il turno nell’arco dei 90 minuti”, le parole di Allegri in conferenza stampa. L’allenatore bianconero ha svelato alcune delle scelte di formazione, iniziando dalla presenza tra i pali di Szczesny, proseguendo con il probabile impiego dal primo minuto di Spinazzola sulla fascia sinistra, fino ad arrivare alla conferma di Cristiano Ronaldo nel reparto offensivo.

Mandzukic salta Bologna

Chi non sarà sicuramente del match, invece, è Mario Mandzukic: nell’allenamento del giovedì il croato ha accusato un problema muscolare ai flessori della coscia sinistra che lo mette a rischio anche per la Supercoppa. Allegri ha ammesso la possibilità di far giocare il giovane Moise Kean dal primo minuto: al momento è lui il favorito per comporre il tridente offensivo insieme a Dybala e a Cristiano Ronaldo. In difesa ballottaggio Rugani-Benatia con il primo favorito, mentre a centrocampo spazio dal primo minuto per Emre Can.

Juventus (4-3-1-2), la probabile formazione: Szczesny; De Sciglio, Bonucci, Rugani, Spinazzola; Emre Can, Bentancur, Matuidi; Dybala; Kean, Cristiano Ronaldo. Allenatore: Allegri

Non c’è Santander, sì Soriano e Sansone

Pronti e via subito in campo: Sansone arrivato dal Villarreal così come Soriano (via Torino). Presentati insieme da pochissimo e ora verso una maglia dal 1’. “Può darsi che alla fine giochino entrambi titolari”, ha detto Filippo Inzaghi, che userà Soriano come interno di centrocampo nel suo 352 e Sansone davanti, anche se in ballottaggio con Palacio per il posto accanto a Falcinelli. Santander è ancora ko e lavora per recuperare in campionato contro la SPAL. Come lui assenti dalla lista dei convocati anche Paz, Dzemaili e Nagy, più Poli squalificato. L’altro dubbio è Calabresi-De Maio in difesa, col primo avvantaggiato sul secondo.

Bologna (3-5-2), la probabile formazione: Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander; Mattiello, Donsah, Pulgar; Soriano, Dijks; Sansone, Falcinelli. Allenatore: F. Inzaghi

«Le novità quali sono? Hanno detto le solite robe per riempirsi la bocca. In Italia hanno tutti paura  di prendere decisioni perché sono impopolari»

Allegri a gamba tesa. Non è piaciuto, al tecnico della Juventus, l’esito del dibattito delle ultime settimane sui rimedi da trovare per eliminare violenza, delinquenti e razzismo dal calcio italiano. Aveva auspicato iniziative, aveva sperato che fosse la volta buona, dopo il culmine negativo degli incidenti pre Inter-Napoli, per intervenire e dare un taglio netto. Con provvedimenti precisi e incisivi. E, invece, Max non vede nulla di tutto ciò. «Le novità quali sono? Hanno detto le solite robe per riempirsi la bocca… – attacca – Non bisogna spaccare l’atomo in quattro: ci sono strumenti all’interno degli stadi capaci di andare a prendere chi si comporta male». E cita l’episodio che in Inghilterra ha portato all’individuazione del supporter del Chelsea che ha tirato una banana a Sterling del Manchester City, cui si aggiunge il divieto a vita di entrare allo stadio all’altro “tifoso” del Tottenham reo dello stesso gesto nei confronti di Aubameyang dell’Arsenal. «In Italia tutti hanno paura di prendere decisioni perché sono impopolari. Se becchi uno che si comporta male, questa persona non entra più allo stadio». C’è poi la questione della sospensione delle partite. «Mettiamo che c’è un rigore e cominciano i ‘buu’ razzisti. Cosa facciamo? – si interroga Allegri – Ho sentito dire tante cose. In questi casi, e in Italia siamo campioni del mondo, invece che prendere le decisioni tutti si riempiono la bocca invece di stare zitti. Poi facciano quello che gli pare». Altro tema, la Supercoppa italiana in Arabia Saudita. Alla domanda, Max punge («Poi però parliamo di altre cose, altrimenti diventa una conferenza politica e io non sono un politico e non lo voglio fare. C’è chi lo fa ed è bravo a farlo…) poi argomenta: «È stato fatto un contratto da parte della Lega Calcio e noi dobbiamo andare a giocare lì. Verso le donne è stato compiuto un piccolo passo, ma è un passo in avanti visto che potranno venire allo stadio. Vediamo l’aspetto positivo. E, tra l’altro, credo che l’Italia abbia rapporti economici e politici con l’Arabia Saudita. A noi hanno detto di giocare lì e andremo».
IN CAMPO. Meglio pensare al campo, adesso. E Allegri vuole subito tutti sul pezzo perché da stasera inizia la fase del raccolto. «In questi primi quattro mesi di stagione, i ragazzi hanno ottenuto delle belle vittorie ma non abbiamo ancora portato a casa niente. Da adesso al primo giugno, speriamo, (giorno della finale di Champions, ndr) ci giochiamo l’intera stagione». E lancia la sfida: «Dobbiamo aver l’obiettivo di giocare tutte e 32 le potenziali partite che restano». Tante, infatti, ne mancherebbero se la Juve arrivasse fino al Wanda Metropolitano a giocarsi la Champions il 1° giugno. Intanto, Max vuole riprendere le buone abitudini superando il turno di coppa Italia, che è «un obiettivo come scudetto, come Champions League e Supercoppa». E, dopo la sosta e le vacanze, raccomanda ai suoi di riattaccare immediatamente la spina: «L’importante è rientrare subito dentro la stagione, è una gara da dentro o fuori, quindi a maggiore ragione bisogna capire i momenti della partita e migliorare nella gestione della gara. Contro la Sampdoria, ad esempio, non abbiamo mai avuto davvero il controllo del match e nelle partite da dentro o fuori non devi sbagliare mai, perché non c’è possibilità di replica». I saluti sono con il mercato: «Ramsey subito? Ho già cinque centrocampisti e ora non bisogno di nessuno, stiamo bene cosi».

fonte:corrieredellosport