Var: NascaAvar: Vuoto
Coppa Italia Torino Fiorentina ore 15 Rai 2
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QUALE PROSPETTIVA. Simeone dal canto suo deve assolutamente rovesciare la prospettiva. Gli servono i gol, uno dietro l’altro, perché è questo il salto di qualità necessario a trasformarlo da promessa in campione. E dire che la sua stagione, dopo la rete e l’assist al Chievo, era cominciata con la chiamata della Nazionale argentina, festeggiata con un centro al debutto. Poi, ha sì infranto il tabù Marassi, mettendo la firma sulla sua prima realizzazione alla Samp, decisiva per portare a casa almeno un punto, ma è finito come risucchiato dalle sabbie mobili. Proprio a Torino, in campionato contro i granata, lo scorso 27 ottobre, l’argentino ha dovuto fare i conti con la prima esclusione dall’undici titolare della stagione. Ha schiumato rabbia, riuscendo solo, la gara successiva, a procurarsi il rigore con cui i viola sono passati in vantaggio contro la Roma, prima di essere riacciuffati dal sinistro di Florenzi. Gli 877 minuti di digiuno forzato sono diventati peggio di una prigione. Ha spezzato la maledizione con due reti consecutive con Sassuolo e Empoli, lo scorso dicembre, ma subito dopo è tornato nuovamente prigioniero di vecchi fantasmi. Non l’ha aiutato nemmeno l’amichevole giocata a Malta contro Gzira: tra la sfortuna (prodigioso l’intervento del portiere Haber, capace di bloccare il pallone a fil di palo) e l’imprecisione nell’ultimo passaggio ha lasciato il campo scuotendo la testa, arrabbiato con se stesso più di ogni altro. Oggi spera di andare oltre a tutto, lui che dopo aver preso parte attiva a tre gol nelle prime due gare di Coppa con il Genoa, è ancora a secco con la Fiorentina.