Fondazione Ravello, ipotesi Felicori. Lo sfogo di Maffettone e Positanonews ripreso dal Corriere. Ecco che succede
Fondazione Ravello commissariata dalla Regione Campania , come auspicato dal sindaco Salvatore Di Martino. Una razionalizzazione invocata da tanti, una gestione elefantiaca con continui dissidi, sotto gli occhi di tutti. Negare l’evidenza è disonesto. Positanonews segue Ravello, prima città alla quale ha dedicato uno spazio autonomo, da 14 anni. Ogni giorno parliamo della Città della Musica e non abbiamo mai riscontrato una pace sociale e politica sulla Fondazione Ravello, in particolare per l’incongruente permanenza di elementi dell’opposizione per le nomine che avevano valore oltre la scandenza della consiliatura. Ora si aspetta da Napoli la scelta del Governatore Vincenzo De Luca. Il Corriere del Mezzogiorno , lo spazio dedicato alla Campania sul Corriere della Sera, con un completo e approfondito articolo di Paolo Grassi, che cita Positanonews per i nostri articoli, e lo ringraziamo, avanza delle ipotesi quali quella di Felicori , ipotesi che già trapelava , ma non ha avuto sinora alcuna conferma. Interessante la ricostruzione fatta da Paolo Grassi della vicenda con le dichiarazioni di Sebastiano Maffettone che dimostrano, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’ambiente non era proprio sereno.
Maffettone parla chiaramente di “divergenze” , di due organismi che rendono complessa la gestione, come Cdi e Cda , in buona sostanza conferma che i problemi ci sono così come è concepita oggi burocraticamente la Fondazione. Una congerie di interessi spesso contrastanti. Poi se si vuole discutere del sesso degli angeli o essere aprioristicamente “contro” è un altro discorso. Il sindaco Salvatore Di Martino ha proposto una soluzione permanente nell’interesse della collettività. Non è detto che venga riconfermato sindaco o faccia il sindaco in eterno. Quindi il suo successore, anche se contrario a lui, si ritroverà la strada spianata, una Fondazione finalmente gestibile. Se poi non gli si vuole dare atto di questo allora siamo alle solite vicende fra Guelfi e Ghibellini. Questa è una soluzione possibile, forse l’unica, alla fine di continui conflitti in una struttura che dovrebbe solo operare ed essere funzionale per sviluppare eventi, spettacoli, cultura e turismo.
Ora bisogna rimboccarsi le maniche, nell’interesse di tutta la Costa d’ Amalfi, e mettersi al lavoro. La Fondazione è una delle realtà più invidiate in Italia ed in Europa, un volano culturale e musicale per l’intera Costiera amalfitana. Il prossimo passo porterà alla valorizzazione dei gioielli della Città della Musica: Villa Rufolo, Palazzo Episcopio e l’Auditorium Oscar Niemeyer. Ed in questa direzione vanno anche gli ultimi sforzi dell’amministrazione Di Martino, i corsi di formazione di altissimo livello che si faranno nell’Auditorium, che faranno seguito ad una grandissima programmazione invernale che ha visto Campanella, Allevi e De Crescenzo. Ed è in questa direzione che bisogna andare, una gestione unitaria, sia della Fondazione Ravello che di tutti i beni di prestigio della Città, una direzione che non si può non condividere, se si vuole il benessere del territorio. Siamo di parte, è vero, siamo dalla parte di Ravello e della Costiera amalfitana. Perchè amiamo il nostro territorio.
Michele Cinque