Galleria Maiori-Minori! Opera inutile e rischiosa!
di Giuseppe Civale
L’attuale minacciosa presenza di un’enorme trivellatrice all’ingresso del paese, qui a Minori in Costiera Amalfitana , fa presumere che l’avvio delle temute perforazioni in roccia, previste per la galleria Minori – Maiori, dovrebbe essere imminente. Per quanto concerne la realizzazione dell’opera in questione, di cui mancano al momento dettagli relativi a reti paramassi, pannelli fonoassorbenti, obbligo di osservanza della distanza dal confine dei fabbricati contigui (5 metri) ecc., sottolineo la rischiosità che tale progetto presenta dal punto di vista del deturpamento ambientale, dei vincoli idrogeologici, soprattutto in relazione alla stabilità dei versanti in roccia. Ma l’esperienza insegna anche che progetti di questo genere celano insidie di diversa natura, che mi preme evidenziare, ad es. brusca sospensione dei lavori per esaurimento fondi, immancabile lievitazione di costi per presunti rincari di materiale, rinvio “ad aeternum” dei lavori di completamento.
Propongo di conseguenza la soluzione meno costosa, più veloce e certamente meno pericolosa! Allargamento del tratto stradale Minori-Maiori mediante l’esecuzione di cordoli e banchettoni a sbalzo. Mi sembra tra l’altro che la tecnica, adottata per il tronco Positano-Sorrento e per alcuni tratti tra Amalfi e Positano, sia stata simile. Si tratta essenzialmente di rendere più sicuro il traffico e il transito di auto e pedoni su un tratto di appena 1,0 km! Ma dove reperire i fondi necessari? Allo scopo suggerisco un’inversione di rotta, ossia la ricollocazione dei fondi già stanziati su un nuovo progetto, incentrato unicamente sull’ampliamento del tratto stradale in questione. Tenuto conto degli intoppi burocratici e degli inevitabili “rigurgiti ambientalistici” che rallenterebbero inesorabilmente ogni tentativo di iniziativa in tal senso ed essendo anche pienamente cosciente del fatto che lo stanziamento dei fondi, che sembra già in parte avvenuto, è inesorabilmente soggetto al vincolo di destinazione, è evidente che ogni tentativo pur lodevole sarebbe destinato a fallimento certo. Ma non varrebbe la pena almeno tentare? Sappiamo che per uscire da un labirinto siffatto occorre solamente saper reperire un “filo conduttore” appropriato. Ove poi il “filo conduttore” si rivelasse inadeguato ritengo che per il reperimento dei fondi non ci sia altra via che quella di rinunciare per un’estate agli eventi chiassosi, alle esplosioni di fuochi artificiali, insomma a ricorrere a qualsiasi forma di risparmio possibile per finanziare un progetto di tale portata. Si tratta senza dubbio di una scelta difficile, che presuppone tuttavia un livello di ragionevolezza che per il momento non si riscontra tra i nostri compaesani.
Giuseppe Civale