“L’eclissi della storia” – Sesto episodio “Sant’Agostino”

23 gennaio 2019 | 09:34
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“L’eclissi della storia” – Sesto episodio “Sant’Agostino”

Quinto episodio: Puntata precedente del 9 gennaio

Sesto episodio: Il discorso di Thomas su Bacone era, tuttavia, necessario per quello che professava di svelare e per il buon andamento del suo convegno.
«Comunque, ritornando a prima» continuò «secondo la mia opinione, Bacone è stato determinante per la dialettica filosofica induzione – deduzione e lui è stato l’ultimo esponente di un metodo scientifico alternativo, prima che venisse, non dico cancellato, bensì messo da parte da alcuni movimenti culturali occidentali, quali l’Empirismo e il Razionalismo».
Padre Robert prese in mano il dibattito: «C’è qualche altra domanda per il momento? No, sembra proprio di no. Thomas, puoi continuare il tuo discorso».
«Grazie. I miei studi sono iniziati circa due mesi fa. Come vi ha già rammentato Padre Robert, avevo scritto alcuni saggi sull’Impero Romano, che avevano avuto un buon credito. Avrei desiderato continuare a narrare le vicende storiche di quell’epoca anche per quanto riguarda altre regioni del mondo e non solo l’Europa, ma sarei diventato monotono.
Ho cambiato sia il periodo storico, sia la disciplina, scrivendo diversi articoli di opinione dedicati all’arte neoclassica, quindi non veri e propri saggi adatti alla pubblicazione editoriale.
Poi, su richiesta di una Fondazione culturale, i cui membri hanno contattato direttamente il direttore e non desiderano essere menzionati, ho collaborato con alcuni giornalisti della mia stessa redazione, sulle vicende storiche del mondo Tardo – Antico, un periodo della nostra storia considerato tradizionalmente ed erroneamente oscuro.
E per tale motivo la Fondazione ha chiesto al nostro giornale di rivalutarlo. Contemporaneamente, però, avevo intenzione di far conoscere al mondo una letteratura strettamente legata al Tardo – Antico, ma di cui se ne sente parlare di rado, nonostante rappresenti, insieme alla Bibbia, la base della nostra Cristianità». Thomas si sentì come in dovere di tramandarla ai posteri.
«Essa è la letteratura Patristica, appunto lo studio dei Padri e dei Dottori della Chiesa. Come ho detto, tuttavia, avevo intenzione di portare a termine questo progetto per dare ai lettori del nostro giornale una visione di ampio respiro sull’età post – imperiale, ma non ne ho avuto la possibilità, perché alla letteratura Patristica è subentrata quella che ho denominato allegoricamente l’eclissi della storia.
L’articolo sul Tardo – Antico, invece, è stato pubblicato giusto in tempo, proprio prima che continuassi i miei studi». Thomas bloccò il suo discorso e fece partire la presentazione PowerPoint.
Il giornalista si accorse di avere su di sé gli sguardi attoniti delle persone. Alcuni probabilmente non comprendevano tutto, altri, invece, avrebbero desiderato che Thomas arrivasse al punto, infatti, si sentiva la loro disapprovazione in merito.
«Ho avviato la presentazione, che ho sulla penna, con questa scritta in corsivo» e la spiegò «Insieme all’articolo pubblicato, avrei voluto accendere un accattivante dibattito attorno a questa questio. “Che cosa ne pensate, voi lettori acculturati del Regno Unito, della figura di uno dei Padri della Chiesa, se non l’esponente massimo della Patristica del mondo Tardo – Antico, ossia Sant’Agostino? Soprattutto la sua opera più importante, le Confessioni, la cui conoscenza è fondamentale per il nostro bagaglio culturale, potrebbe essere letta in una chiave anacronistica, quindi moderna? Dunque le Confessioni hanno ancora un significato concreto di fede e di speranza verso il Paradiso, quindi una morale, se preferite anagogica, del buon cristiano, in un mondo globalizzato, o se preferite glocalizzato, come quello che sta vivendo l’uomo contemporaneo, sommerso dall’ondata consumistica?”».
Il mormorio, dopo la lettura della domanda, si acuì e, allora, Padre Robert intervenne: «Un po’ di ordine, vi prego, se volete intervenire, fatelo per alzata di mano, come è accaduto prima».
Prontamente rialzò la mano il professor Radcliff e chiese: «Signor Reds, sono sempre io. Non so gli altri che cosa pensino, ma io reputo veramente stimolante e avvincente la sua questio, perché scatena il dibattito pubblico, ed era questo il suo obiettivo principale. Secondo me, essa unisce filosofia, religione ed addirittura economia. Il significato delle Confessioni è concreto per chi lo sa leggere tra le righe, ma presumo che sia ormai troppo tardi cambiare il mondo o ristabilirne i valori fondanti, perché l’ondata consumistica ci ha travolto come se fosse uno tsunami. Comunque la mia domanda, prima che lei prosegua, è “che cosa intende lei per mondo glocalizzato?”».
«Professore la ringrazio per il suo punto di vista sull’argomento e probabilmente la sua è una risposta alla questio, che sarebbe comune quasi a tutti presenti se fossero intervistati, perché già con lo stesso tralasciare questa branca della letteratura, ossia la Patristica, a favore di altre traspare l’essenza della tragicità e dell’impossibilità di un recupero di questa società, seppur fondata sulla cultura cristiana. A parte questo discorso, il concetto di fenomeno glocal è piuttosto semplice da capire, dal momento che non è altro se non una teoria sulla globalizzazione. Come dice già la parola stessa, glocalizzazione significa “globalizzazione a livello locale” e sembra essere quello che sta avvenendo, ossia la globalizzazione adattata alle realtà locali. Ciò ha come conseguenze la produzione di prodotti e servizi ideati per un mercato internazionale, modificati in base alle leggi e alla cultura locali; l’uso delle tecnologie di comunicazione elettronica per fornire servizi locali su base mondiale; e la creazione di strutture organizzative locali, al fine di diventare globali».
«Grazie per il chiarimento Thomas» affermò Padre Robert «c’è un’altra domanda per te, il ragazzo sulla navata destra». Era proprio lui, era quel ragazzo, seduto accanto all’anziano.
«Signor Reds, sono Joseph Loruk, uno studente di Liceo. Vorrei chiederle perché la sua scelta è ricaduta proprio su Sant’Agostino? Non le è sembrato un po’ troppo banale?» mentre il giovane studente poneva la domanda, ecco che a Thomas si palesava nuovamente il sorrisetto quasi dileggiatore dell’anziano, un atteggiamento pressoché indecifrabile per il giornalista. Questa volta aveva notato che aveva un libro aperto sulle gambe. Insomma quell’uomo doveva sapere qualcosa. Sembrava che Padre Robert non avesse fatto caso a quell’imperscrutabile “comportamento senile”, solo Thomas poteva riconoscerlo.
Il giornalista del quotidiano londinese, comunque, rispose senza esitazione, dimostrando, come Robin Hood, di avere ancora molte frecce nella sua faretra da qui alla fine del convegno: «Sinceramente non penso che sia stata una scelta banale. E’ stata piuttosto una scelta ponderata. Sant’Agostino è di gran lunga il più documentato e il più commentato fra i Padri della Chiesa, in quanto filosofo. Di fatti la Scolastica fu fondata sulla base del suo archetipo di fede … e dopo aver postulato la questio, me ne resi conto immediatamente. E’ stata semplicemente la scelta su uno dei pilastri della nostra cultura».
Poi continuò la narrazione, per non perdere troppo tempo: «Era un pomeriggio non lavorativo e decisi di fare una cernita accurata dei testi su Sant’Agostino, che si trovavano alla Biblioteca Universitaria, dove mi laureai un bel po’ di anni fa. Tutto questo al fine di rendere più pepato il dibattito, e quindi mi serviva una documentazione appropriata sull’argomento. Forse a qualcuno sarebbe risultato noioso spulciare testi antichi e polverosi, ma a me l’idea non dispiaceva e non dispiace ancora oggi, anzi la trovo rilassante e stimolante. Il desiderio di conoscere, in fondo, è il fulcro della cultura stessa. Dopo che mi fu indicato dal bibliotecario il reparto dedicato alla teologia e aver consultato diversi cataloghi, detti uno sguardo alle opere contemporanee sulla Patristica, più che altro per creare un preambolo storico – filosofico, prima di soffermarmi sul Santo in questione. E ce n’erano tanti di lavori. Saggi, testi critici, opere di fantasia e romanzi ambientati in un Tardo Impero Romano con tanto di persecuzioni e oscurantismo sia da parte dei pagani, sia da parte dei cristiani. Davvero affascinanti e con un finale a sorpresa di questi ultimi».