Massa Lubrense. Sant’Agata sgomenta per la tragedia di Cardito “Dovevamo aiutarli qui”. Madre e figli protetti
Positanonews ha riportato in anteprima che la tragedia di Cardito riguardasse da vicino la Costa di Sorrento e Massa Lubrense, la nostra ricca e opulenta Penisola Sorrentina, ma nessuno voleva crederci domenica . La madre, Valentina Casa, è originaria dei dintorni di Sant’Agata, il borgo famoso per il ristorante Don Alfonso, dove ora si trova. I figli sono nati a Vico Equense , nell’Ospedale dove tradizionalmente tutta la penisola porta a far nascere i propri figli .
Già viveva una situazione difficile con famiglia separata e padre che lavorava come fornaio, in una panetteria che non era di sua proprietà. Lo sbandamento con tre figli per un italiano figlio di tunisino, che ha conosciuto al mercato di San Francesco, dopo la separazione dal marito, il padre dei figli, originario di Pompei.
Da situazioni difficili a situazioni difficili “Era da aiutare qui lei ed i figli, prima che se ne andasse via. Lo sapevano tutti che stavano in difficoltà”, riferiscono alcuni lettori a Positanonews, ma nessuno vuole parlare pubblicamente.
Giuseppe, il piccolo tragicamente ucciso dal “compagno” della madre, voleva rimanre a vivere con la nonna.
Ieri sera la donna è stata ascoltata dal Comandante della polizia municipale Rossella Russo e si trova presso i parenti che la hanno accolta in questo momento di difficoltà.
Anche altri la hanno conosciuta “Era una persona tranquilla – dice Roberta d’ Esposito di Mamme al Centro -, ha fatto il corso pre parto da noi, avevo fondato questo centro proprio per aiutare mamme in difficoltà , un centro che suppliva alle carenze dei servizi sociali ma che non ho potuto più portare avanti solo con le mie forze.. Qui le donne con figli sono più in difficoltà che altrove, in Penisola chi è povero è più povero che altrove, quasi impossibile trovare una casa a prezzi normali e nessuno ti aiuta. ”
Qui in Penisola sorrentina il sociale da quasi fastidio, infatti, come il Centro di Igiene Mentale smantellato, e non è la prima volta che situazioni di disagio vengono marginalizzate, anche la Chiesa , per esempio, accoglie i migranti, ma persone del posto in difficoltà spesso non trovano accoglienza. Sconvolte anche le mamme dell’istituto comprensivo Pulcarelli dove i bambini sono stati fino all’anno scorso “Il bambino era un bravo ragazzo , è una vicenda che lascia senza parole – dice una maestra -, un dolore immenso”. Le ultime giornate felici forse proprio qui a Sant’Agata “Sono stati qui questa estate, erano contenti di stare nel loro paese”. Quel sorriso poi è stato spento per sempre