Piano di Sorrento, scoperta rete di spaccio di stupefacenti: scattano 4 misure cautelari

25 gennaio 2019 | 10:40
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Piano di Sorrento, scoperta rete di spaccio di stupefacenti: scattano 4 misure cautelari

Operazione dei Carabinieri di Piano di Sorrento che ha permesso di scovare una vera e propria rete di spaccio di stupefacenti che partiva da Piano e arrivava in altre zone della Penisola Sorrentina, come Sorrento. Difatti, l’indagine coordinata dalla Procura di Torre Annunziata ha permesso di trovare 4 colpevoli, per i quali il gip ha emesso altrettante misure cautelari.

Si tratta di un 38enne di Piano di Sorrento, che è stato condannato ai domiciliari, il quale era in possesso, nella sua abitazione, di 3 grammi di cocaina al momento dell’arresto; un 22enne e una 28enne sempre di Piano, per loro è scattato il divieto di dimora in Penisola Sorrentina, mentre per una 35enne originaria di Marigliano è scattato il divieto di dimora in Campania. Quest’ultima è stata trovata in possesso di 70 grammi di hashish e 7 di crack nella sua abitazione.

La sostanza stupefacente veniva preparata fuori dal territorio e poi veniva consegnata, spesso a domicilio. Ora si cercano altri possibili complici.

I ruoli all’interno del gruppo erano ben definiti. Due persone si rifornivano di droga nell’hinterland vesuviano e stabiese, e altre due la consegnavano a domicilio applicando prezzi sempre più alti: fino a 20 euro per un grammo di marijuana, 30 per l’hashish, 50 per la cocaina. Così un fiume di droga scorreva lungo le strade della Costiera e spesso fin sotto casa di insospettabili rampolli della «Sorrento bene», figli di facoltosi professionisti e imprenditori. A sgominare la banda sono stati i carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza cautelare a carico di quattro indagati: un 38enne di Piano di Sorrento, ora agli arresti domiciliari, una 35enne di Marigliano, destinataria del divieto di dimora in Campania, una 27enne e un 22enne di Piano, ieri allontanati dalla penisola sorrentina. Il gruppo aveva messo su un meccanismo tanto semplice quanto redditizio. I clienti venivano «agganciati» nelle principali piazze, a cominciare da Piazza Cota, e nei locali più frequentati tra Meta e Piano. E sempre qui, molto spesso, avvenivano le consegne di hashish e marijuana. Altre volte, invece, ai tossicodipendenti bastava una telefonata per ordinare la droga e farsela consegnare fin sotto casa. «Mio nipote è pronto», ecco la frase con cui gli spacciatori annunciavano l’arrivo della «merce» a decine di clienti tra Vico Equense, Meta e Sorrento. Sono venti gli episodi di cessione di stupefacenti avvenuti con queste modalità e circostanziati dai carabinieri della stazione di Piano tra giugno e luglio 2018. Tanto che, nell’ordinanza cautelare spiccata su richiesta della Procura, il gip del Tribunale di Torre Annunziata parla di «metodica attività» di spaccio.

All’interno di questa organizzazione, il ruolo del leader spettava al 38enne di Piano. A lui toccava il compito di approvvigionarsi di hashish e droghe sintetiche nell’hinterland vesuviano, di marijuana e cocaina nell’area stabiese. Non è un caso, dunque, che i carabinieri l’abbiano trovato in possesso di tre grammi di «bianca» e del materiale necessario per confezionarla. Quando i militari, coordinati dal capitano della compagnia sorrentina Marco La Rovere, sono piombati in casa sua per notificargli il provvedimento del gip, l’uomo ha tentato di disfarsi della droga gettandola nella spazzatura. Circostanza che, tuttavia, non è sfuggita agli investigatori. E la 35enne di Marigliano? Il suo ruolo consisteva nel supportare il leader del gruppo nel rifornimento di hashish e droghe sintetiche. In casa sua sono stati rinvenuti 70 grammi di hashish e sette di crack: quanto basta perché per la donna scattasse pure l’arresto in flagranza di reato. La 27enne e il 22enne destinatari del divieto di dimora in penisola sorrentina, infine, provvedevano a smistare la droga in sella ai rispettivi scooter, solitamente in tarda serata

Quello che emerge dall’operazione messa a segno dai carabinieri di Piano, è lo scenario di una penisola sorrentina dove il consumo di droga dilaga soprattutto tra i giovani. La domanda di stupefacenti è lievitata al punto da consentire ai pusher di alzarne il prezzo. Emblematico il caso della marijuana, tradizionalmente assai richiesta proprio perché economica, il cui costo risulta aumentato da cinque a dieci euro, con punte di 20. Stesso discorso per l’hashish, mentre resta stabile a 50 euro il prezzo della cocaina, da sempre appannaggio dei tossicodipendenti più facoltosi. A vendere la morte a migliaia di ragazzini sono gang come quella sgominata a Piano: gruppi organizzati secondo una rigida gerarchia, diretti da un leader più esperto che si serve di un esercito di giovani pusher pronti a tutto pur di fare soldi. Ogni banda gestisce una parte di territorio, collaborando con quelle attive nelle località vicine. Così la Costiera si è trasformata in un enorme supermarket della droga.